Le
attività realizzate dal Nunzio Apostolico in Croazia, nelle ultime
settimane di quaresima del mese di marzo, hanno avuto una particolare
caratterizzazione pastorale. La presenza ed il magistero del Nunzio
sono stati evidenziati, soprattutto dai media cattolici e dai portali
missionari, in relazione ad alcuni significativi eventi ecclesiali.
In particolare ci riferiamo alle comunicazioni che hanno seguito
l'ordinazione episcopale dell'ordinario militare a Spalato, e alle
catechesi che Mons. D'Errico ha sviluppato l'8 marzo nella
celebrazione a Zara con gli animatori europei dell'Infanzia
Missionaria e il 13 marzo a Leskovac Croata con la comunità
carmelitana del Divin Cuore di Gesù.
Intervistato
dalla HRT, Radio Televisione Croata, tra le personalità civili e
religiose presenti all'ordinazione di Mons. Juri Bogdan,
l'Arcivescovo D'Errico ha avuto occasione di sottolineare
l'importanza ecclesiale del ruolo dell'Ordinario Militare e della sua
opera nel contesto del servizio militare nazionale.
Presente
all'incontro
europeo della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria
che si è tenuto a Zara dal 6 al 9 marzo 2016, Mons. D'Errico ha
avuto anche la gradita sorpresa di trovare un Sacerdote della Diocesi
di Aversa tra i delegati di Europa, don Mario Vincoli di Casaluce,
con il quale ha posato per una foto di gruppo insieme con Mons.
Zelimir Puljic, Presidente della Conferenza Episcopale Croata.
L'Eucaristica
serotina del'8 Marzo nella Parrocchia di Sant'Antonio di Zara, già
preannunciata dal portale del Vaticano (News.va), è stata presieduta
da Mons. D'errico e concelebrata con molti dei sacerdoti presenti
all'incontro missionario. I portali di Misija (missionario
della Dalmazia) e di Laudato (che segue particolarmente le
attività del Nunzio in Croazia) hanno riportato ampi stralci
dell'omelia del Nunzio che ha abbracciato le varie dimensioni
dell'Annuncio Evangelico, della Chiesa Missionaria e del Magistero di
Papa Francesco.
Riportiamo
la traduzione ad sensum dal croato del testo pubblicato dai
due portali.
Concelebrata
a Zara con i sacerdoti partecipanti all'incontro missionario e con
altri sacerdoti, tra i quali don Mladen Kacan responsabile
dell'Ufficio missionario dell'Arcidiocesi di Zara. Ha poi partecipato
anche l'Arcivescovo Zelimir Puljc. Come rappresentante del Papa, il
Nunzio è stato accolto con grande calore e con uno scambio di
impressioni con il Segretario Generale della Pontificia Opera dell'IM
Baptistine Ralamboarison. Alla Messa hanno partecipato numerosi
parrocchiani e i fedeli come segno della calda accoglienza e del
supporto agli ospiti provenienti da tutta l'Europa. Il Nunzio ha
detto che ha accettato volentieri di presiedere la Messa con
gratitudine a Dio e ricordando gli anni trascorsi nei paesi di
missione in diverse parti del mondo. Ha ringraziato i partecipanti
per il prezioso servizio che svolgono per la missione, per rilanciare
la cooperazione sul campo della missione, per portare il Vangelo alle
nazioni lontane, e in particolare ai bambini, in ogni parte del
mondo. Il Nunzio ha detto che l'incontro degli animatori europei a
Zara dovrebbe essere un invito a meditare sulla missione universale
della Chiesa e sull'urgenza di una nuova era di evangelizzazione.
Dopo il Concilio Vaticano II, il Papa ha dedicato all'azione
evangelizzatrice della Chiesa documenti importanti e una parte
significativa del proprio lavoro. Fin dall'inizio del suo
pontificato, Papa Francesco ha sottolineato l'urgenza
dell'evangelizzazione e la gioia dell'evangelizzazione come
dimensioni fondamentali della Chiesa. In Evangelii Gaudium - La gioia
del Vangelo, il Papa mette il mandato missionario di Gesù a
fondamento del suo programma pastorale - ha detto il Nunzio D'Errico,
ricordando le parole di Gesù prima di tornare al Padre: ”Andate e
ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo "(Matteo 28:19). Nel corso della
riunione degli animatori missionari europei si è avvertito che
queste parole sono rivolte a noi. - Siamo tutti chiamati a sentirci
coinvolti, ad alzarci e a fare buon uso dei talenti ricevuti - ha
detto il Nunzio D 'Errico. In risposta alla domanda di ciò che
possiamo fare per vivere l'impegno evangelico secondo la visione e la
guida di Papa Francesco, si devono indicare tre aree in cui
sviluppare questa attività. Si tratta prima di un'area pastorale
relativa ai fedeli che vivono regolarmente l'esperienza della
comunità parrocchiale. Ciò vale in particolare per i paesi di lunga
tradizione cristiana, come la Croazia e i paesi partecipanti a questo
Incontro. - E Gesù chiede loro di andare. Significa costruire una
chiesa che esce, che non si limita a preservare ciò che viene
ereditato dal passato. Il Papa è molto chiaro: cercare un
cambiamento di mentalità. Di più non è solo il momento in cui si
pensa a come preservare ciò che abbiamo ancora. E anche il momento
di rimboccarsi le maniche e di mettersi in movimento - Ha detto il
nunzio, aggiungendo che chiedendo alla comunità di andare in tutto
il mondo, si accoglie l'invito di Gesù' a testimoniare il gioioso
annuncio del Vangelo, e si dimostra l'apertura, il dialogo, la
comprensione verso tutti. Il Nunzio ha detto che il Papa Francesco
dice che dobbiamo dare priorità alla periferia del mondo. - Dobbiamo
dare priorità alle classi sociali che hanno più bisogno di sostegno
e conforto. Abbiamo tutti bisogno di essere strumenti della
misericordia di Dio, della sua tenerezza e dell'amore per ogni essere
umano - ha incoraggiato il nunzio. La seconda area di
evangelizzazione è collegata con la prima, e si riferisce a coloro
che sono lontani, non vivono la missione che hanno ricevuto con il
battesimo e che per vari motivi sono agnostici, atei, indifferenti
all'offerta di Gesù '. - E questa area richiede una grande
attenzione per la nostra comunità. Se vogliamo essere fedeli al
ultime parole di Gesù ', non possiamo limitarci a guardare questo
triste fenomeno. Dobbiamo avere il coraggio e zelo apostolico per
fare il giro del mondo, essere presenti, fare il primo passo, in modo
tale da rendere ciascuno di noi capace di accogliere il consiglio
dello Spirito Santo. Tutto deve essere accompagnato da una forte
preghiera, per questo i nostri fratelli potrebbero riscoprire la
gioia della fede e dell'incontro con Dio – ha sottolineato il
Nunzio D'Errico. In particolare l'area della missione è l'annuncio
del Vangelo a coloro che non hanno ancora conosciuto Gesù o che lo
hanno sempre rifiutato. - Vi sono molte parti del mondo in cui vivono
persone che non conoscono Gesù. La nostra comunità non può, senza
le istruzioni sulla necessità e l'urgenza della missione, andare a
offrire loro la gioia del Vangelo. Lo Spirito di Dio suscita
regolarmente persone generose e disposte a lasciare la loro patria,
come Abramo e di andare fuori nel mondo. - Ha detto il nunzio
apostolico, sottolineando che la Croazia ha una grande tradizione
missionaria che continua ancora oggi. L'arcivescovo D'Errico ha
incoraggiato a ringraziare Dio per i tanti croati missionari che
lavorano in terre lontane: sacerdoti, religiosi e fedeli laici.-
Dalla mia esperienza, a causa degli anni trascorsi nei paesi di
missione, so che la vita non è sempre facile per i missionari: a
causa della diversità delle culture e delle tradizioni, la mancanza
di risorse e di personale, perché vivono come in esilio. Per
esperienza personale so anche quanto sia importante la preghiera e il
supporto di chiese che mandano i loro missionari. Ecco perché
vogliamo pregare per i nostri missionari e che continueremo a fornire
sostegno materiale per il loro lavoro missionario - ha detto il
Nunzio. In questa prospettiva si può comprendere il sogno di Papa
Francesco e della Evangelii Gaudium. Questa scelta missione è in
grado di trasformare ogni cosa. Ciò significa che la Chiesa in
movimento, che apre orizzonti del mondo, servizio alla comunità e
incontri culturali è una Chiesa con la porta aperta, un simbolo per
il mondo, per l'amicizia e la fiducia, una Chiesa che cerca di
annunciare e testimoniare la gioia del Vangelo.- E 'un sogno che
vogliamo accettare senza riserve, insieme con i vescovi che seguono
le istruzioni che il Santo Padre dà con i suoi insegnamenti e con il
suo esempio di vita. Pregate per la realizzazione del sogno del Papa,
che è il desiderio di Cristo della Chiesa missionaria – ha
incoraggiato il Nunzio. In particolare si è rivolto ai numerosi
bambini che hanno animato con canti la Messa, per sostenere i bambini
di tutto il mondo e per aiutare con le loro preghiere e contributi le
missioni. - Purtroppo molti non sono sempre in grado di vivere una
vita cristiana, di studiare, vestirsi, e con mancanza di beni
materiali - ha detto il nunzio e ha ricordato come, quando era nunzio
apostolico in Pakistan, soli 100 euro all'anno erano abbastanza per
consentire allo studente di avere la possibilità di studio per tutto
l'anno. Descrivendo l'Incontro degli animatori europei incoraggia
tutti a contribuire con gioia perchè i bambini abbiano l'opportunità
di vivere pienamente, l'arcivescovo D'Errico ha incoraggiato a
pregare che alla Chiesa amata in Croazia non manchi mai la
sensibilità missionaria e l'impegno per la nuova evangelizzazione. E
'urgente e necessario avviare la regolare pastorale per coloro che
sono lontani. - Vogliamo pregare per avvertire più l'urgenza di
trasformare le mentalità, ripete il Papa. Questo significa che
dobbiamo essere aperti allo Spirito Santo, che muove la Chiesa con
generosità e coraggio, senza paura e senza riferirirsi al comodo
criterio pastorale del sempre si è fatto in questo modo -. Ha detto
il nunzio apostolico. A Maria, Madre della Chiesa che evangelizza e
stella della nuova evangelizzazione ha affidato il lavoro di questo
importante evento ecclesiale a Zara. - Maria, aiutaci a dire con
gioia e con la piena disponibilità il nostro 'sì' alla chiamata di
Gesù ', di recare la buona notizia con le nostre azioni. Attraverso
di Lei è piaciuto al Padre celeste di inviare il Figlio Gesù, e
continua a lavorare con noi la forza dello Spirito Santo, per la
gioia dei progressi del Vangelo nella nostra comunità e che nessuna
parte periferica, nessuna periferia, sia privata della sua luce - ha
concluso Nunzio D'Errico.
Dal
commento dell'IKA, agenzia cattolica croata, rileggiamo nella
traduzione ad sensum anche i contenuti della catechesi svolta il 13
marzo 2016 dal Nunzio durante la celebrazione con la Comunità
Carmelitana del Divin Cuore di Gesù di Leskovac Croata.
Croata
Leskovac, (IKA) - Il Nunzio Apostolico in Croazia, l'Arcivescovo
Alessandro D'Errico, ha visitato il Domenica 13 marzo il monastero
del Divin Cuore di Gesù in Leskovac Croata e ha presieduto una Messa
concelebrata con p. Ivica Hadas ed il parroco di San Giovanni
Nepomuceno Vjekoslav Pavlovic.
Gli
ospiti sono stati accolti dai residenti della Casa di S. Giuseppe e
dalla superiore provinciale M. Kristina Pišković della provincia
croata delle Suore Carmelitane del Divin Cuore di Gesù, presenti la
Superiore Generale Madre Angeline Finnell, i bambini della Casa di S.
Giuseppe e la comunità carmelitana del Divin Cuore di Gesù e le
giovani carmelitane operanti nel monastero. S. Kristina ha espresso
gioia e gratitudine al rappresentante del Santo Padre per la Croazia
per l'incontro che ha avuto luogo esattamente il giorno del terzo
anniversario dell'elezione di Papa Francesco nel servizio di
successore di San Pietro. Ha notato che il Carmelo nel suo carisma,
con i suoi santi e con il suo patrimonio spirituale, favorisce
l'amore per la Chiesa e per il Santo Padre, favorisce il senso delle
necessità della Chiesa, così come la speciale preghiera e
preoccupazione per tutti i suoi propositi. Ha poi brevemente
presentato la Congregazione, la figura del fondatrice Beata Madre M.
Teresa di S. Giuseppe e le Suore operanti.
Con
un discorso cordiale alle suore e ai fedeli mons. D'Errico ha fatto
riferimento a Papa Francesco e ai messaggi essenziali del suo
pontificato. Egli ha testimoniato circa l'esperienza del suo incontro
con il Vicario di Cristo e lo ha presentato come persona spirituale
straordinaria che consapevolmente e chiaramente porta la spiritualità
nel mondo. Anche se sono solo tre anni da quando Papa Francesco è
stato eletto, si sente come se fosse stato molto più a lungo grazie
a ciò che Papa Francesco è riuscito a raggiungere durante il suo
pontificato, ha detto il Nunzio. Il papa sottolinea costantemente che
dovremmo cambiare la mentalità, gli atteggiamenti e la vita in modo
da essere in grado di affrontare le difficoltà che incontriamo nella
vita di tutti i giorni. Il tempo in cui viviamo rappresenta una
primavera della Chiesa, grazie ai grandi contributi e ai grandi
sforzi compiuti da Papa Francesco. Il Nunzio ha spiegato che
l'insegnamento e l'insegnamento di Papa Francesco è stato
pronunciato nella sua esortazione "Evangelii gaudium ''. A
proposito egli parla quasi ogni giorno nella predicazione alla Messa
nella Casa S. Marta. Si tratta di un progetto che è contenuto nelle
ultime parole di Gesù prima della sua ascensione al il cielo:
"andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a tutti i
popoli". Da queste parole di Cristo dovrebbe partire il progetto
della nuova evangelizzazione. Il Nunzio ha detto che siamo solo un
momento di un tale progetto, in questo tempo; tutti, persone
consacrate e laici, devono sentirsi chiamati a contribuire a portare
nuova freschezza e testimonianza alla costruzione del Regno di Dio.
Il
progetto della nuova evangelizzazione, secondo l'insegnamento del
Papa, è un progetto della Chiesa, che è aperta, ecumenica e
missionaria, perché questa chiesa vuole Gesù il fondatore della
Chiesa, ha detto Mons. D'Errico. Con la sua omelia ha spiegato che la
realizzazione concreta di questa missione di Gesù si lega al
bisogno di andare verso la periferia per soddisfare tutti, senza
distinzione. Queste periferie possono essere materiale (i poveri e
abbandonati, gli anziani, i malati ...) e spirituali. Alla periferia
è rivolto l'esempio della fondatrice Beata Madre M. Teresa di S.
Giuseppe. Rivolgersi alle persone della periferia dovrebbe essere la
nostra scelta e dovrebbe essere la priorità. La periferia spirituale
si riconosce nelle persone che prima partecipavano alla vita della
chiesa e ora non fanno più così, o in chi non è mai venuto in
chiesa. Secondo gli insegnamenti di Papa Francesco, le periferiche
spirituali appartengono a persone che sono spiritualmente lontano da
noi. È a loro che dobbiamo un rispetto speciale che provoca anche il
nostro impegno ecumenico.
E
in questo contesto ecumenico mons. D'Errico ha spiegato la proposta e
la decisione del Santo Padre, che ha stabilito che ha istituito la
commissione mista teologica cattolica-ortodossa per illuminare le
circostanze storiche e gli eventi in cui ha agito il Beato. Alojzije
Stepinac. Dopo un attento esame della vita e dell'opera del
cardinale Alojzije Stepinac è chiaro che la sua santità e
canonizzazione da parte del partito cattolico è indiscutibile. Ma
con la parte ortodossa ci sono dubbi da superare per evitare un nuovo
allontanamento. Pertanto, Papa Francesco ha compiuto questo gesto
ecumenico che vuole riconoscere quel gigante spirituale che è stato
Stepinac e che davvero venga riconosciuto reciprocamente come modello
e patrono della Chiesa universale.
La
Santa Messa è stata animata dal coro misto, sotto la direzione del
Prof. Renato Ivos – Krajina. l'incontro di comunione con il Nunzio
Apostolico è continuato durante la serata con una conversazione
spontanea con le sorelle che lo hanno informato della loro vita e del
loro lavoro. Con le raccomandazioni che le loro preghiere vengano
trasferiti al Santo Padre, per il quale il Carmelo quotidianamente
prega, la visita si è conclusa nella reciproca speranza per la
realizzazione di molti di questi incontri.
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