domenica 20 aprile 2014

Il Messaggio di Pasqua 2014

Il portale di Laudato ha prodotto un bel video per la lettura in italiano del Messaggio Pasquale di S. E. Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in Croazia, e lo ha divulgato con la traduzione in croato sovraimpressa in web-streeming anche sul suo profilo su fb e su youtube. Il messaggio è preceduto da una intervista ed è arricchito con la visita agli ambienti della Nunziatura Apostolica di Zagabria. Lo possiamo riguardare ai seguenti link:



Pubblichiamo anche il testo che il Nunzio Apostolico ha predisposto per la trasmissione radiofonica nazionale.

Messaggio pasquale
del Nunzio Apostolico
Arcivescovo Alessandro D’Errico
trasmesso dalla Radio Cattolica Croata
e dal programma “La voce della Croazia” di Radio Croata
Zagabria, 20 aprile 2014
Sono grato alla Radio Cattolica Croata e al programma “La voce della Croazia” di Radio Croata per l’opportunità che mi danno di rivolgere un fervido augurio pasquale a tutti voi, cari radioascoltatori. Saluto cordialmente quanti mi state ascoltando nella nostra bella Croazia; ma mi è caro estendere un fraterno saluto specialmente a quanti sono fuori della Croazia, e in particolare ai Croati di Bosnia ed Erzegovina e di Montenegro, ove ho avuto la gioia di servire il Santo Padre e la Chiesa per diversi anni.
A tutti auguro una felice e santa Pasqua: una Pasqua che porti la luce, la speranza e la gioia che ci vengono dalla contemplazione del Signore Risorto. Credo che soprattutto di questo abbiamo bisogno oggi, nelle sfide non sempre facili che un po’ tutti ci troviamo ad affrontare.
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Due pensieri mi stanno accompagnando in questi giorni cosi santi, quando celebriamo i misteri della festa più importante dell’anno liturgico; e vorrei condividerli con voi, con tutta semplicità.
Leggendo e rileggendo i racconti evangelici delle apparizioni di Gesù Risorto, sono stato colpito da una nota che l’evangelista Giovanni aggiunge, evidentemente non a caso: “I discepoli gioirono nel vedere il Signore” (Gv. XX, 20).
Ecco allora la mia prima riflessione: in che cosa consiste questa gioia dei discepoli? Come possiamo anche noi gioire nel contemplare oggi Gesù Risorto? Come questa gioia può accompagnarci sempre, anche nei momenti tristi della vita? Ricorderete che proprio questi argomenti ritornano spesso nel magistero del Santo Padre Francesco, che peraltro è molto ben voluto da tutti anche per quel senso di serenità e gioia che trasmette, e per il sorriso di pace che accompagna sempre le sue giornate.
Ebbene, Papa Francesco propone cose molte interessanti su questi temi, soprattutto nella sua recente Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, e spesso nelle meditazioni che fa quasi ogni giorno a Santa Marta.
Cosa dice Papa Francesco ? Anzitutto dice che non bisogna confondere la gioia del Vangelo con le “allegrie passeggere”, che possono venire dal mondo attuale. Gli agi della vita, i piaceri mondani, le comodità consumistiche possono solo dare “allegrie superficiali e temporanee”; ma queste spesso finiscono con il lasciarci ancora più insoddisfatti e tristi.
La gioia del Vangelo è ben altra cosa, di altro livello: essa viene dalla certezza che siamo amati dal Padre Celeste, così come siamo, con le nostre qualità e i nostri limiti. Questo amore, questa tenerezza di Dio si sono manifestati pienamente in Gesù: nella Sua vita, nella Sua passione per noi, nella Sua risurrezione. Il messaggio centrale di Gesù è che Dio è vicino a noi sempre, e ci accompagna in ogni momento; Egli ci cerca come un pastore fa con le pecore smarrite; è un padre che attende il nostro ritorno, come fa il padre della parabola del figlio prodigo (Lc XV).
Questa gioia vera e duratura la compresero bene i discepoli. La risurrezione era il sigillo di Dio sulla Buona Novella della tenerezza e della misericordia di Dio, che Gesù aveva predicato. E non ci fu prova, per quanto dolorosa potesse essere, dal poter togliere o offuscare questa gioia ai primi cristiani. Questo è il motivo per cui i discepoli di duemila anni fa, come tanti cristiani nel corso dei secoli, sono andati fino al martirio con gioia, come a una “festa di nozze”. Anche nelle prove e nelle tribolazioni essi sentivano che Dio era con loro; e anzi li prediligeva, chiamandoli ad essere più vicini a Gesù sulla Croce, e - attraverso la Croce - a partecipare della risurrezione e della gloria di Gesù.
Perciò, molte volte il Santo Padre ripete che è un non senso vedere in giro cristiani tristi e melanconici, come se vivessero “in una continua veglia funebre”; e neppure cristiani inamidati, rigidi e formalisti, che sempre hanno da lamentarsi di tante cose. Altrettanto spesso Papa Francesco indica la strada per avere la gioia della fede: bisogna ritornare a Gesù, morto per noi e risorto; costruire la nostra vita su di Lui, la roccia, che ci invia lo Spirito, per farci andare avanti con gioia, nel Suo cammino e secondo le Sue proposte.
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Un altro elemento mi sembra importante nell’insegnamento del Santo Padre sulla gioia. E’ evidente che, come cristiani, dobbiamo mettere Gesù al centro della nostra vita, e guardare a Lui come modello perenne per il nostro cammino. Ebbene, Gesù non solo è il profeta che vive nella serenità, nella pace e nella gioia che vengono dal fare la volontà del Padre celeste. Egli è il Maestro che non può tenere la gioia per sé, ma vuole comunicarla: “Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia sia in voi, e la vostra sia piena” (Gv. XV, 11).
Queste parole di Gesù devono essere un monito per noi, che vogliamo camminare con Lui per i cammini della vita. Non possiamo trattenere la gioia per noi. E neppure possiamo accontentarci di comunicarla soltanto a quelli che ci sono cari, o ci sono più vicini. Con Gesù abbiamo il dovere di trasmetterla a tutti, senza differenze. Questo è il dinamismo di una fede matura. Il Santo Padre - con un’altra immagine concreta, come usa fare nelle meditazioni di Santa Marta - dice che non possiamo “imbottigliare la gioia”. La gioia non può restare ferma: solo per noi, o solo per un gruppo. Deve andare, deve espandersi. E’ un dono che deve camminare. E’ una virtù dei grandi, di quei grandi che sanno elevarsi al di sopra dei propri interessi, delle proprie amarezze, delle pochezze e delle piccolezze umane, e sanno sempre allargare lo sguardo agli orizzonti di Dio e dei fratelli, e in particolare dei più poveri e dei lontani che più necessitano di solidarietà e di conforto.
D’altra parte, questo è il senso profondo delle ultime parole di Gesù, prima di far ritorno al cielo: “Andate, annunciate la Buona Novella a tutti i popoli” (Matt. XXVIII, 19). Queste parole devono risuonare profondamente per noi soprattutto oggi, quando celebriamo con gioia Gesù Risorto, nella ricerca di vie adeguate per una nuova evangelizzazione.
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In questo spirito, rinnovo gli auguri pasquali a tutti e a ciascuno di voi. Per voi e con voi prego che le festività pasquali portino tanta serenità, tanta rinnovata speranza e tanta gioia: a tutti, e specialmente a coloro che - pur non riconoscendosi cristiani o appartenenti ad alcuna tradizione religiosa - si sentono tuttavia in ricerca della verità, della luce, e del senso della vita.
Sretan Uskrs.

La Settimana Santa a Zagabria

Il Nunzio Apostolico in Croazia, l'Arcivescovo Alessandro D'Errico, ha vissuto nella condivisione con la Chiesa particolare di Zagabria le celebrazioni della Settimana Santa e i momenti principali del Triduo Pasquale.
La mattina del Giovedì Santo egli è stato nella sede d'onore insieme con il Cardinale Arcivescovo Bozanic e con il Presbiterio Diocesano alla celebrazione della Santa Messa Crismale nella Cattedrale di Zagabria. La cerimonia è stata bella e significativa ed è stata illustrata nei significati spirituali e sacramentali dall'omelia del Cardinale che è stata pubblicata e commentata dalle Agenzie Cattoliche e dal portale dell'arcidiocesi.

La Santa Messa in Coena Domini egli l'ha celebrata nella Chiesa del Corpus Christi di Zagabria, tradizionale luogo dell'adorazione eucaristica, insieme con padre Paolo Crnjac e con la partecipazione delle Monache di clausura della Visitazione di Maria. L'omelia del Nunzio è stata incentrata sulla meditazione dell'Istituzione dell'Eucaristia, Memoriale della presenza del Signore Gesù nella sua Chiesa. Altro tema omiletico su cui si è soffermato Mons. D'errico è stato l'istituzione del sacerdozio, ed ha esortato tutti a pregare per le vocazioni sacerdotali e ad impegnarsi per l'evangelizzazione. Lo scambio colloquiale con le suore, alla fine della Messa e dopo aver impartito la benedizione papale, ha riguardato la venerazione delle reliquie di Santa Margherita Maria Alacoque a Zagabria, e l'invito da rivolgere a Papa Francesco per una sua visita in Croazia.
Per questa Santa Messa in Coena Domini è stato divulgato anche un comunicato della Nunziatura:

Comunicato da trasmettere a IKA - Laudato
   Il 17 aprile 2004, Giovedì Santo, l’Ecc.mo Mons. Alessandro D’Errico, Nunzio Apostolico ha presieduto il rito Sacro della Messa “in Coena Domini” nella chiesa-santuario del “Corpus Domini” di Zagabria. Ha salutato il Rev. Crnac, che concelebrava, e le Rev.de Suore Claustrali Visitandine che hanno partecipato alla Messa. La chiesa era gremita di fedeli. All’inizio della Messa il Rev. Crnac ha ringraziato il Nunzio per la sua visita ed ha presentato un breve cenno storico del Santuario dedicato all’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento.
   Nella sua omelia, il Nunzio Apostolico ha sottolineato che gli era caro celebrare questa Solennità proprio in questa chiesa-santuario dedicato all’ado-razione eucaristica. Ha ricordato che proprio oggi si celebrava l’Istituzione dell’Eucaristia. Il Giovedì santo, con il suo richiamo «anniversario» all’e-vento dell’ultima cena, pone al centro della memoria ecclesiale il mistero della Fede che è l’Eucaristia. Memoriale della Passione, l’eucaristia, che è corpo, sangue, anima e divinità di Cristo, costituisce il Sacramento supremo della presenza divina che si dona a noi.
   Nella seconda parte della sua omelia, il Nunzio Apostolico ha menzionato il secondo “anniversario” che celebriamo oggi: il Sacerdozio ministeriale che i preti condividono con Cristo. Ha invitato le Monache Claustrali e i fedeli presenti a pregare per le vocazioni sacerdotali. Anche se la Croazia è stata benedetta con un gran numero di vocazioni, dobbiamo ancora pregare affinché ci siano vocazioni sufficienti e generose per il futuro della Chiesa. Inoltre, ha ricordato le Parole del Santo Padre che desidera sacerdoti che siano capaci di seguire il popolo di Dio nei suoi cammini attuali, sacerdoti che siano vicini ai fedeli nelle loro fatiche, sacerdoti sempre disponibili alle necessità del popolo di Dio, e che non siano chiusi. Che siano sacerdoti ben formati ma soprattutto che possano uscire, andare e cioè andare verso i poveri, verso chi è lontano della fede.
   Il Nunzio Apostolico ha richiamato che ogni cristiano è anche chiamato a portare la Buona Notizia al mondo e nel mondo. E cosi, vi è bisogno di “cristiani pieni di gioia”, che possano portare il Vangelo alla gente. La gioia deve essere il segno che si legge sul volto di questi fedeli.

   Dopo la funzione sacra, il Rappresentante Pontificio ha avuto un colloquio con le Rev.de Monache Visitandine dentro la clausura. Le religiose hanno espresso la loro gioia di incontrare il Rappresentante del Papa. Hanno parlato della visita a Zagabria delle reliquie di Santa Marguerite Marie Alacoque e trasmesso al Nunzio il loro desiderio di vedere Papa Francesco in Croazia. Hanno poi ringraziato il Nunzio Apostolico per la Sua visita ed hanno chiesto di pregare per loro, mentre il Nunzio ha impartito la Benedizione Pontificia.

Per la celebrazione del Rito dell'Adorazione della Croce del Venerdì Santo, Mons. D'Errico accompagnato da padre Ivica Hadas, è stato nella Parrocchia della Regina del Rosario di Zagabria insieme con la Comunità monastica Domenicana e con il Padre Provinciale Ante Gavrića. L'esortazione Apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco ha fatto da riferimento ispirativo per l'omelia del Padre Provinciale che è stata incentrata sul mistero del Venerdì Santo. Le parole del Nunzio hanno poi rimarcato il riferimento all'Esortazione del Papa, a riguardo dell'evangelizzazione e dell'inclusione dei poveri nella Chiesa, ed hanno sottolineato l'importanza della devozione tradizionale e la necessità della preghiera contemplativa. Alla fine della celebrazione il Nunzio è stato ospite a cena nel monastero ed ha potuto ancora parlare della formazione dei giovani studenti e della loro preparazione per per la vita religiosa e l'evangelizzazione nello spirito di Papa Francesco.

Sabato Santo, il 19 aprile 2014, l’Ecc.mo Mons. Alessandro D’Errico ha celebrato la Vigilia Pasquale nella chiesa di Cristo Redentore, attenente al Monastero delle Povere Suore di Santa Chiara, Monache clarisse di Clausura. Il Nunzio è stato accolto dal loro cappellano il Fra Zeljiko, OFM Conv., e da Fra Milan, OFM Conv. La chiesa era gremita di fedeli. Il Nunzio ha espresso il suo vivo desiderio di visitare le Monache Claustrali di Santa Chiara.
Dopo i riti del fuoco, del Cero pasquale, della luce, delle letture ed il canto dell’Alleluia, Fra Zeljiko, OFM Conv., ha cantato il Vangelo della Risurrezione. Nella sua omelia il Nunzio Apostolico ha ricordato che la Pasqua è l’occasione di ottenere l’indulgenza plenaria - con le debite condizioni. Avvicinandosi al Cero Pasquale, il Nunzio ha spiegato in seguito il senso della presenza di questa luce in mezzo al santuario. Ha detto che la luce è un elemento importante e che Gesù è la luce che riscalda la nostra vita. Oggi, in questa notte di Risurrezione, questa luce è il “timbro” di Dio, e cioè la Risurrezione è la conferma di cio’ che Gesù ha promesso, percio’ rallegriamoci. Ecco perché le donne che hanno scoperto la tomba vuota, erano piena di gioia. Perché Cristo è risorto. La gioia accompagna anche tutto il tempo pasquale. Ed il canto di gioia è quello dell’Alleluia. Il Nunzio Apostolico ha poi spiegato che l’alleluia era un canto di vittoria, e cioè è la vittoria della Vita che vince la Morte, la Gioia che vince la tristezza. Gesù è nostra gioia.
In una seconda parte dell’omelia, il Nunzio ha richiamato le parole di Gesù che dice “voi siete la luce del mondo”. Come Gesù è stato mandato dal Padre, anche noi siamo mandati da Gesù. Infatti, ogni battezzato è chiamato a portare la Luce nel mondo, e la luce del Vangelo. Questa è la conclusione del Vangelo: Andate, uscite... andate a portare la buona Novella... andate a portare la luce al mondo.Il Santo Padre lo ripete spesso: tutti devono esser testimoni della Risurrezione, e percio’ tutti i fedeli sono chiamati ad essere la luce, anche se c’è corruzione o tenebre attorno a noi. Dobbiamo sentirci amati da Dio. E sicome siamo amati, dobbiamo amare tutti, senza distinzione di amico o nemico. Bisogna andare da chi ha bisogno del nostro amore, dai più lontani, dai poveri, da chi si è allontanato dalla fede. E’ stato l’augurio del Nunzio per la Pasqua : siate tutti la Luce nel mondo. Alla fine della Liturgia della Messa, il Nunzio ha impartito la Benedizione Apostolica ai fedeli presenti.
Dopo la cerimonia solenne, il Nunzio Apostolico si è incontrato con le Suore Claustrali per condividere con le claustrali. Nel convento, ha potuto salutare le diciasette monache, fare la loro conoscenza, scambiare con loro, e vedere la gioia che abita questa casa di preghiera.

Ha potuto anche salutare la più anziana delle suore, di 103 anni di età. La Madre Badessa ha salutato e ringraziato il Rappresentante Pontificio, sottolineando che per loro era una profonde gioia questa visita, e ricordava loro quella di Papa Gregorio IX che pure lui visito’ nella notte di Pasqua del 1220 il monastero delle Clarisse. L’Ecc.mo Nunzio D’Errico ha poi impartito la Benedizione alle suore. Dopo questo momento di fraterno colloquio, le Monache clarisse lo hanno invitato a tornare per partecipare alla prossima vestizione di alcune postulanti.

Con il Cardinale Bozanic e con la Comunità ecclesiale di Zagabria il Nunzio ha anche concelebrato la Santa Messa della Domenica di Pasqua nella Cattedrale di Zagabria.

Una particolare sequela delle iniziative e delle celebrazioni della Settimana Santa del Nunzio Apostolico a Zagabria si può rilevare sul portale in rete di Laudato, che ha anche curato la trasmissione in streeming del suo Messaggio per la Pasqua, e sul relativo profilo sul social-network.
Con la navigazione dei link segnalati è possibile accedere agli approfondimenti e alla visione delle gallerie fotografiche proposte in rete.

sabato 19 aprile 2014

Incontri diplomatici ed attività della prima decade di Aprile

All'indomani della celebrazione a Zara del 40° di sacerdozio insieme con il confratello Arcivescovo Zelimir Puljic, e dopo l'intervento al Convegno Europeo sui Diritti del Bambino a Dubrovnik, il rientro a Zagabria del Nunzio Apostolico è stato subito caratterizzato da una agenda piena di impegni e di riferimenti relazionali per la prima decade di Aprile.
Quasi tutti gli incontri e le attività che hanno avuto Mons. D'Errico come protagonista o come personalità di riferimento diplomatico sono stati seguiti e commentati dalle Agenzie Cattoliche di Croazia e di Bosnia-Erzegovina, dalla Radio Vaticana e dai Portali Istituzionali. In particolare una sintesi degli avvenimenti che hanno visto la partecipazione del Nunzio è leggibile sul bollettino n. 14 di Aprile dell'IKA pubblicato in rete e scaricabile in formato PDF; e la navigazione dei link segnalati in questo post consente un buon approfondimento conoscitivo.
Dagli incontri e dalle iniziative emergono le svariate tematiche socio-politiche e religiose che ricevono l'attenzione del Nunzio e qualificano il suo operato di Rappresentante della Santa Sede in Croazia.

Croati all'Estero. La problematica dei Croati all'estero, fortemente di quelli in Bosnia-Erzegovina che rappresentano anche la buona parte dei Cattolici del paese, è emersa dall'incontro del 2 Aprile con la Signora Daria Krsticevic, Capo dell'Ufficio Nazionale per i Croati all'Estero. In quella sede, che si aggiunge ad una serie frequente di colloqui e di iniziative, si è discusso dei piani economici ed occupazionali governativi tesi a favorire la risoluzione delle questioni sociali specifiche.


Ecumenismo. La testimonianza ecumenica e la preghiera per l'Unità dei Cristiani hanno fatto da sfondo spirituale alla partecipazione del Nunzio D'Errico, insieme con le Autorità ecclesiasticche e civili della Capitale croata, al rito funebre nella Chiesa Ortodossa della Città di Zagabria, officiato dal Patriarca Ireneo per la morte, avvenuta il 3 Aprile, del Vescovo Jovan Pavlovic Metropolita di Zagabria-Lubjana.


Dialogo interreligioso. Il riferimento alla proficua collaborazione con il Nunzio Apostolico in Croazia e alla promozione condivisa di un esemplare modello di dialogo interreligioso, con l'Islam e con le altre Religioni, è stato fatto il 4 Aprile direttamente dal Gran Mufti di Zagabria Hasanovic durante il suo incontro in Vaticano con Papa Francesco.


Il dialogo con le Istituzioni. La via del dialogo, unica ed irrinunciabile, da percorrere per realizzare le eccellenti relazioni bilaterali tra la Croazia e la Santa Sede, è stata rimarcata il 4 Aprile nell'incontro del Nunzio Apostolico con Josip Leko, Presidente del Parlamento Croato. 
Il colloquio ha riguardato questioni relative alla formazione della Commissione Mista, il ricorso presentato dalla Procura di Stato all'Alta Corte di Cassazione che rallenta la definizione del caso dell'Abbazia di Dalja, e la partecipazione del Presidente della Repubblica di Croazia alla beatificazione a Roma di Giovanni Paolo II per il 27 Aprile.


Il valore della pace. Il 7 Aprile Il Nunzio Apostolico ha benedetto la Cappella dedicata a Giovanni Paolo II situata al Centro Amministrativo del Ministero della Difesa a Zagabria. Durante la concelebrazione con l'Ordinario militare il vescovo Jezerinac, e alla presenza delle massime Autorità civili e militari (Ministro della Difesa e Comandanti Generali delle Forze Armate), il Nunzio Apostolico ha voluto rimarcare i concetti di pace e di partecipazione religiosa dei credenti che operano nelle forze armate illustrati nell'omelia del vescovo Jezerinac. Egli ha poi ricordato con commozione le esperienze analoghe da lui vissute qualche anno prima in Afghanistan.





martedì 1 aprile 2014

Intervento della Santa Sede alla Conferenza sui Diritti del Bambino a Dubrovnik

Nei giorni 27 e 28 marzo 2014 si è svolta nell'Hotel Excelsior di Dubrovnik la Conferenza sulle Strategie dei Diritti del Bambino (programma 2012-2015) promossa dal Consiglio D'Europa ed organizzata dal Governo della Croazia. Sul portale del Consiglio D'Europa si possono leggere, nelle tre lingue accreditate (Francese, Inglese e Croato) i documenti e le brochure relativi alla Conferenza, le tematiche in discussione nella due giorni di Relazioni e di Tavole rotonde, i curricula e gli argomenti dei numerosi esperti e studiosi internazionali partecipanti.
Alla Conferenza hanno partecipato le delegazioni di una cinquantina di Stati. Per la Croazia la Delegazione è stata presieduta dal Vice-Primo Ministro Sig.ra Milanka Opačić.
La Santa Sede è stata presente con una Delegazione composta da S.E. Mons. Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in Croazia, e Mons. Jean-François Lantheaume, Consigliere di Nunziatura.
Mons. D'Errico è intervenuto alle 16.30 di venerdì 28 marzo con un discorso pronunciato in francese, nel corso della Sessione Plenaria conclusiva dedicata alla messa a fuoco delle problematiche e delle proposte discusse nelle sessioni precedenti e nelle varie tavole rotonde dedicate agli obiettivi strategici del programma europeo circa i Diritti del Bambino. In particolare gli obiettivi considerati erano stati: 1. Servizi per la salute e la socializzazione; 2. Prevenzione e la lotta contro gli abusi sessuali; 3. Forme di promozione dei Diritti dei Bambini; 4. Partecipazione dei Bambini alla vita sociale.
A nome della Santa Sede Mons. D'Errico ha esordito con i ringraziamenti e gli apprezzamenti per il lavoro organizzativo svolto dalle Autorità Croate e per la Conferenza sulle Strategie per i Diritti del Bambino promossa dal Consiglio D'Europa.
Ha espresso la preoccupazione e l'impegno della Santa Sede per la realizzazione delle iniziative dedicate all'educazione, alla famiglia, alla scuola, alla dignità della persona e alla crescita morale e spirituale dei bambini. Ha quindi svolto un analisi puntuale degli obiettivi discussi nelle sessioni e nelle tavole rotonde, ed ha indicato le iniziative e gli impegni che la Santa Sede promuove ed assume in particolare rispetto alle problematiche della violenza sessuale nei confronti dei bambini, rispetto alle problematiche della giustizia minorile, e rispetto al coinvolgimento dei bambini nella partecipazione alla vita sociale e comunitaria. Ha concluso auspicando a nome della Santa Sede che la tematica dei Diritti del Bambino rimanga una priorità per il Consiglio d'Europa.

Di seguito possiamo leggere il testo del discorso pronunciato in francese dal Nunzio Apostolico.


INTERVENTION DU SAINT-SIEGE

Conférence sur la mise en œuvre de la
Stratégie du Conseil de l’Europe sur les droits de l’enfant 2012-2015
(Dubrovnik, 27-28 mars 2014)


Monsieur le Président,

Je voudrais avant tout exprimer la reconnaissance de la Délégation du Saint-Siège aux Autorités croates qui accueillent cette Conférence pour les efforts déployés dans l’organisation de cette rencontre et pour la courtoisie avec laquelle nous avons été accueillis.

Je voudrais aussi remercier le Conseil de l’Europe qui a promu cet événement important, qui affronte des thèmes d’une grande actualité.

Depuis le lancement de la Stratégie de Monaco en 2012, rien n’a permis de mettre un terme à la souffrance des enfants à travers le monde. Même si la distance entre le réalisé et le souhaitable semble parfois se creuser, le Saint-Siège et beaucoup d’organisations d’inspiration catholique qui œuvrent au service des enfants ne se satisfont pas de ce constat et continueront à agir pour que tout enfant puisse vivre une vie pleine et digne.

Le Saint-Siège souhaite que la présente réunion et la stratégie du Conseil de l’Europe qui se délinéera pour les deux prochaines années témoignent de notre capacité non seulement à laisser parler notre générosité, mais aussi de notre volonté de réagir et de porter remède afin de protéger les intérêts de l’enfant, y compris ses intérêts moraux et spirituels.

Le Saint-Siège a pris note de différents sujets qui ont été abordés dans les tables rondes et qui répondent aux thématiques des objectifs stratégiques de la Stratégie du Conseil de l’Europe sur les droits de l’enfant de 2012- 2015. A ce propos, notre délégation souhaite partager les suggestions suivantes:

Prévenir et combattre la violence sexuelle à l’encontre des enfants (objectif stratégique No 2): Le Saint-Siège valorise la mise en œuvre d’actions de prévention et de dénonciation de la maltraitance sous toutes ses formes ayant pour but de renforcer les capacités propres des enfants, de sensibiliser leur famille et les communautés, d’informer le grand public et de favoriser une culture de la bientraitance. La réalisation de campagnes de prévention et le partage de bonnes pratiques dans les communautés, les écoles, les centres socio-éducatifs contribuent en premier lieu à créer un environnement bientraitant dont le premier acteur est l’enfant lui-même avec sa famille. Deuxièmement, cela favorise une culture de bientraitance qui passe par la dénonciation de la maltraitance sous toutes ses formes et par la promotion des droits de l’enfant.

Justice des mineurs (objectif stratégique No 3): Il est primordial de promouvoir et défendre les droits fondamentaux des enfants en situation de conflit avec la loi, en leur assurant un environnement protecteur et en favorisant leur réinsertion familiale, scolaire et socioprofessionnelle. A cet égard, le Saint-Siège encourage vivement les acteurs institutionnels à intégrer une approche restaurative dans les lois et les politiques publiques et exhorte les acteurs de la société civile et les professionnels des médias à mettre au centre de leur action le respect de la personne, à travers notamment la reconnaissance des bénéfices des mesures non privatives de liberté et la nécessité de donner une perception plus positive de l’enfant en situation de conflit avec la loi.

Participation des enfants: générer le changement (objectif stratégique No 4): Il convient de reconnaître que les expériences de participation visant à intégrer les enfants ou adolescents dans le processus d’élaboration des politiques publiques, font souvent référence à des formes et à des structures de débats non adaptées au degré de maturité de l’enfant. C’est pourquoi, afin d’éviter une participation faussée, ou même source d’exclusion, il conviendrait de prévoir des espaces intergénérationnels et des propositions pédagogiques concrètes valorisant non seulement, la famille et l’école comme espaces de socialisation, mais aussi le rôle essentiel des parents et éducateurs dans le développement intégral de l’enfant, y compris sa créativité et sa capacité à manifester ses opinions et ses pensées.

Le Saint-Siège continuera à suivre avec une particulière attention les questions liées à ces thématiques avec l’espoir que le thème de la protection de l’enfant demeurera l’une des priorités du Conseil de l’Europe.

Je vous remercie de votre attention.