sabato 21 febbraio 2015

Delegazione della Santa Sede per l'insediamento della Presidente della Repubblica di Croazia

Il portale della Presidenza della Repubblica di Croazia, domenica 15 febbraio 2015, ha pubblicato le foto della cerimonia d'insediamento ed il discorso inaugurale della Signora Kolinda Grabar-Kitarović, eletta Presidente il gennaio scorso (vedi questo post sul blog).
Per l'occasione il Santo Padre ha inviato una Delegazione Straordinaria per presentare le sue felicitazioni e i suoi auguri alla Presidente della Croazia. La Nunziatura Apostolica di Zagabria ha emanato un comunicato che è stato diffuso dalla Radio Vaticana e dalle principali Agenzie croate. Lo leggiamo nella traduzione ad sensum ricavata dal testo divulgato in croato.


La Signora Kolinda Grabar-Kitarović nel pomeriggio di domenica 15 febbraio 2015 ha ricevuto la Delegazione Straordinaria della Santa Sede per la solenne cerimonia di insediamento come Presidente della Repubblica di Croazia. Per la circostanza il Santo Padre ha nominato Inviato Straordinario in missione speciale Sua Eccellenza Mons. Juliusz Janusz, Nunzio Apostolico in Slovenia. Egli è stato accompagnato dal Nunzio Apostolico in Croazia, Sua Eccellenza Mons. Alessandro D'Errico, e da Padre Ivica Hadaš SJ.
L'Arcivescovo Juliusz Janusz ha presentato le felicitazioni e gli auguri del Santo Padre per la elezione della Signora Kolinda Grabar-Kitarović, assicurando preghiere del Sommo Pontefice per il popolo croato. 
La Signora Presidente ha ringraziato vivamente e ha chiesto di dire a Papa Francesco che avrà una particolare attenzione per tutte le Comunità religiose in Croazia. Poi ha parlato delle buone ralazioni tra la Santa Sede e la Croazia, e tra Chiesa e Stato nel Paese. Inoltre ha detto che spera di poter quanto prima esprimere personalmente al Santo Padre questi sentimenti.


venerdì 13 febbraio 2015

Celebrazione in onore del beato Aloisio Stepinac

Il 10 Febbraio la Chiesa croata celebra la Festa del beato Aloisio Stepinac (1898-1964), Arcivescovo di Zagabria e grande testimone della fede nella prima metà del XX secolo, uno dei periodi più tormentati della storia del cattolicesimo in Croazia. Nella Cattedrale di Zagabria la celebrazione in suo onore assume dimensioni esemplari ed identificative per tutta la vita ecclesiale nazionale. Tutta la Chiesa croata esprime con forza il desiderio e la preghiera di vedere giungere il giorno della sua canonizzazione.
Alla solenne celebrazione di quest'anno, presieduta dal Cardinale Josip Bozanic, ha partecipato anche l'arcivescovo Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in Croazia; ed è per lui la terza volta da quando risiede a Zagabria. Su questo blog possiamo infatti leggere anche le narrazioni relative alle celebrazioni del 2013 e del 2014, e rivisitandole possiamo certamente approfondire la conoscenza della figura del beato Aloisio e del suo exemplum:

La beatificazione di Aloisio Stepinac (1898-1960), arcivescovo di Zagabria e cardinale di S.R.E., fu celebrata da Giovanni Paolo II il 3 ottobre del 1998 sulla spianata del Santuario nazionale croato di Marjia Bistrica.
Il Martirologio Romano ne celebra la memoria al 10 febbraio e così descrive la figura del beato:“Nella cittadina di Krašić vicino a Zagabria in Croazia, beato Luigi Stepinac, vescovo di Zagabria, che con coraggio si oppose a dottrine che negavano tanto la fede quanto la dignità umana, finché, messo a lungo in carcere per la sua fedeltà alla Chiesa, colpito dalla malattia e consunto dalle privazioni, portò a termine il suo insigne episcopato”.
La lezione che il Santo Padre fece del suo esempio mise in risalto il significato del suo martirio:
Egli partecipò in modo singolare al Mistero pasquale: come chicco di grano "cadde nella terra", in questa terra di Croazia, e morendo portò frutto, molto frutto […] Il Beato Alojzije Stepinac non ha versato il sangue nel senso stretto della parola. La sua morte è stata causata dalle lunghe sofferenze subite: gli ultimi 15 anni della sua vita furono un continuo susseguirsi di vessazioni, in mezzo alle quali egli espose con coraggio la propria vita per testimoniare il Vangelo e l'unità della Chiesa […] Un particolare motivo di consolazione per tutti noi è certo l'odierna beatificazione. Questo atto solenne avviene nel santuario nazionale croato di Marija Bistrica nel primo sabato del mese di ottobre. Sotto gli occhi della Vergine Santissima un figlio illustre di questa Terra benedetta sale alla gloria degli altari, nel centesimo anniversario della sua nascita. È un momento storico nella vita della Chiesa e della vostra Nazione [...]”.

La celebrazione di quest'anno è stata particolarmente seguita dai media croati, giornali web e radio, i quali hanno riportato ampi stralci dell'omelia del cardinale Bozanic ed hanno arricchito il loro commento con gallerie fotografiche. Soprattutto il portale in rete dell'Arcidiocesi di Zagabria ha operato nel senso di una divulgazione esaustiva che presenta al pubblico un buon approfondimento storico ed agiografico che riguarda l'Arcivescovo beato, le cui spoglie si venerano nella Cattedrale di Zagabria che è meta principale del grande pellegrinaggio che i Croati svolgono in suo onore.

Le agenzie riportano il commento che riguarda anche la presenza di numerosi vescovi, sacerdoti e ministri concelebranti, insieme con la partecipazione di una grande assemblea di fedeli.



martedì 3 febbraio 2015

La Festa di Don Bosco nel segno dei Giovani e della Vita Consacrata

L'Arcivescovo Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in Croazia, ha celebrato la sera del sabato 31 Gennaio 2015 la Festa di San Giovanni Bosco nella Parrocchia di Maria Ausiliatrice dei Padri Salesiani di Zagabria.
Il Nunzio è stato accolto da D. Pejo Orkić, Provinciale de Padri Salesiani. Alla celebrazione erano presenti anche diversi Padri Provinciali di altri ordini religiosi, insieme con il Presidente della Conferenza dei Superiori Maggiori Croata (HKVRPP), p. Jure Sarcevic, e numerosi sacerdoti, diaconi, monaci, suore e membri di Vita Apostolica. Erano presenti il Sindaco Milan Bandic e molti altri rappresentanti della vita sociale e politica della città di Zagabria; moltissimi giovani, studenti, e numerosi figli spirituali di Don Bosco e dell'intera Famiglia Salesiana (Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani e Collaboratori di Don Bosco).
Il Nunzio, che ha celebrato insieme con un folto presbiterio, ha tenuto una omelia ricca di riferimenti pastorali ed agiografici, ispirata al Magistero della Chiesa, alle stimolazioni dell'Anno della Vita Consacrata voluto da Papa Francesco, e alla figura e all'insegnamento di Don Bosco. Il testo in croato dell'omelia è stato posto in rete da Laudato.
Le agenzie cattoliche hanno tutte commentato la celebrazione, ed in particolare Laudato ha realizzato anche una video intervista che ha raccolto gli interventi significativi del Nunzio, dei Religiosi e dei Giovani partecipanti.
Di seguito trascrivo prima le parole che il Nunzio ha detto nel corso della video-intervista e poi propongo alla lettura il testo in Italiano della sua Omelia, da lui personalmente predisposto.


Link alla video-intervista
Questa festa di Don Bosco era particolarmente importante perché quest'anno viene nel corso delle celebrazioni dei 200 anni della nascita di Don Bosco, e poi anche nel contesto della celebrazione del l'Anno della Vita Consacrata che anche in Croazia stiamo celebrando con grande fervore. E' venuta questa festa di Don Bosco pochi giorni dopo l'annuncio della nomina del nuovo Vescovo di Krk. E il Santo Padre ha pensato bene durante quest'Anno della Vita Consacrata di scegliere un Vescovo religioso, un Cappuccino, e di nominarlo, appunto, per la Diocesi di Krk, che ha una grande storia. Tra l'altro è la diocesi del nostro Cardinale, il Cardinale Bozanic; era dunque una diocesi alla quale il Santo Padre guardava con particolare attenzione. Durante questa Santa Messa ho potuto vedere l'entusiasmo di questi giovani, di questi ragazzi, che sono assistiti dai nostri Padri Salesiani. Ovviamente questo ci fa ben sperare per il futuro della società e della Chiesa in Croazia. Perché come il Santo Padre sempre ripete, i giovani, i ragazzi, sono il futuro della Chiesa e il futuro della società.  

Festa liturgica di San Giovanni Bosco

Omelia del Nunzio Apostolico
Arcivescovo Alessandro D'Errico
(Zagabria. 31 gennaio 2015)

         Rendo grazie a Dio per la gioia che mi dà di celebrare oggi insieme a voi la Festa di San Giovanni Bosco. Essa è particolarmente importante quest'anno, nel contesto delle celebrazioni del bicentenario della sua nascita, e anche nel contesto dell' Anno della Vita Consacrata, che stiamo celebrando con grande fervore. Vi inviterei a rendere grazie a Dio per il dono che Egli ha fatto alla Chiesa universale di questo grande Santo, per il bene che Don Bosco dispensò durante la sua vita terrena, e per il bene che egli continua ad elargire anche oggi attraverso i suoi figli spirituali della grande Famiglia Salesiana  (e in primo luogo attraverso i Salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice ed i Cooperatori salesiani). Al tempo stesso, vorrei invitarvi a pregare che l'esempio di San Giovanni Bosco continui ad ispirare tante persone di buona volontà a servire con zelo e disinteresse la Chiesa e la società, ciascuno al meglio delle proprie possibilità.

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         Per la nostra meditazione, vorrei soffermarmi brevemente su due aspetti della personalità e della spiritualità di questo grande Santo. In primo luogo, ricorderete che nel 1988, nel primo centenario della morte di San Giovanni Bosco, San Giovanni Paolo II lo dichiarò ufficialmente padre e maestro dei giovani. E questo perché Don Bosco durante la sua vita donò ai giovani - e specialmente ai più bisognosi - tutto il suo tempo, la sua intelligenza e la sua creatività. Il suo segreto fu di non deludere le loro aspirazioni, il loro bisogno di vita, di gioia, di libertà e di futuro. Ma accanto a questo, la sua preoccupazione costante fu di portarli gradualmente e realisticamente a sperimentare che solo nell’amicizia con Gesù si attuano in pienezza gli ideali più autentici.
         Questa visione educativa integrale mi pare di grande attualità per i nostri tempi, specialmente in Paesi - come la Croazia - che stanno attraversando una delicata fase di profonde trasformazioni sociali. Conoscete meglio di me la situazione. Purtroppo stiamo vivendo un periodo difficile di crisi economica e sociale. Sono tanti i problemi che si presentano nella vita di ogni giorno. Sono tan-

te le incertezze e le preoccupazioni per il presente e per il futuro, specialmente per i giovani.
         Personalmente sono convinto che se vogliamo assicurare alla Croazia ed alla Chiesa un futuro solido e sereno, non bisogna trascurare i giovani, perché essi rappresentano il futuro della società. Perciò - come don Bosco - bisogna pensare da un lato alle loro necessità materiali, prendersi cura della loro formazione professionale e del loro inserimento sociale, fare il possibile per assicurare ad essi posti di lavoro, affinché possano vivere con dignità il loro ruolo. Ma, insieme a questo, bisogna preoccuparsi anche della loro formazione umana e cristiana.
         Perciò siamo molto grati ai membri della Famiglia Salesiana, perché hanno raccolto l’eredità spirituale di Don Bosco, e hanno messo l'educazione e la formazione dei giovani al centro del loro servizio alla Chiesa. E in nome della Chiesa, mi è caro dir loro un grande grazie per quello che fanno e per quello che sono. Il nostro augurio è la nostra preghiera e che essi siano sempre degni figli del loro grande Fondatore, apostoli dei giovani, loro padri e loro guide.

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         La seconda riflessione riguarda più specificamente la spiritualità di Don Bosco, che pure trovo di grande attualità per noi. Nei giorni scorsi mi è capitato di avere tra le mani una bella cartolina della Basilica di Santa Maria Ausiliatrice in Torino, che ritrae il famoso dipinto che si trova in fondo alla Basilica; e cioè il quadro del sogno delle due colonne.
         Don Bosco raccontò lui stesso questo sogno la sera del 30 maggio 1862. Il Santo parlò di una terribile battaglia sul mare: da una parte una moltitudine di imbarcazioni, dall'altra una grande nave. Le piccole imbarcazioni a volte sembravano aver la meglio, perché la nave veniva colpita ripetutamente da ogni parte. E tuttavia essa riuscì a salvarsi grazie al suo timoniere, che la guidò ad ancorarsi tra due colonne emerse dal mare.
         Il significato di questo sogno è chiaro: la nave rappresenta la Chiesa, il timoniere è il Papa, le due colonne alle quali la Chiesa è ancorata sono l'Eucaristia e la Madonna, Aiuto dei cristiani.
        

         Ebbene, a mio modo di vedere questi quattro elementi sono un po' come la sintesi dell'identità cattolica che contraddistingue il popolo croato. E ciò perché proprio su questi elementi la Croazia ha costruito nei secoli la sua storia e la sua cultura, ed è riuscita a superare le difficoltà che periodicamente si sono presentate. Perciò, sono convinto che questi quattro elementi possono ispirare anche oggi un programma concreto di vita cristiana.
         Nella Chiesa, pur tra tante difficoltà, grazie a Dio stiamo vivendo un tempo intenso di primavera spirituale, soprattutto per l’opera instancabile del grande timoniere che è Papa Francesco. Continuando l'opera dei suoi predecessori, egli sta portando una ventata di freschezza evangelica, con la sua parola, il suo esempio, il suo costante richiamo alla semplicità e alla gioia del Vangelo. A lui oggi, secondo l'insegnamento di Don Bosco, vogliamo rinnovare la nostra filiale devozione e assoluta fedeltà.
         Al tempo stesso, con Don Bosco vogliamo riaffermare oggi la nostra fede nei due grandi pilastri della vita cristiana. E cioè, anzitutto nell'Eucaristia, dove troviamo Gesù che si fa realmente presente in mezzo a noi, per essere nostro cibo e nostra bevanda, e attualizzare per noi il sacrificio della Croce.
         Così pure, vogliamo oggi riaffermare la nostra filiale devozione a Maria. Ella non è solo la Madre di Gesù - e perciò Madre di Dio. Ella è anche Madre della Chiesa, di tutti noi, e quindi Ausiliatrice, Aiuto dei cristiani.
         A Lei, insieme a Bon Bosco e a Papa Francesco, ci rivolgiamo specialmente questa sera, auspicando per ciascuno di noi tanta fedeltà all’insegnamento di Gesù e tanto rinnovato l'impegno per il presente e il futuro della società, e specialmente dei giovani. E attraverso Lei e il grande San Giovanni Bosco, imploriamo abbondanza di benedizioni e di grazie sulla nostra cara Croazia, e sulla Chiesa di Dio che è in Croazia. Amen!


domenica 1 febbraio 2015

Eventi significativi per l'Episcopato e la Chiesa in Croazia

Il mese di gennaio del 2015 a Zagabria è stato caratterizzato, oltre che dagli avvenimenti della vita politica e civile come le elezioni presidenziali e i ricevimenti ufficiali della diplomazia, anche da alcuni eventi significativi che hanno riguardato l'episcopato e la vita ecclesiale in Croazia.
Il coinvolgimento del Nunzio Apostolico in questi eventi è le chiave di lettura di questo post che ne propone una sintetica carrellata.

L'elogio dell'Arcivescovo di Sarajevo
Il cardinale Vinko Pulic, arcivescovo di Sarajevo, il 13 Gennaio 2015 è stato ospite a Zagabria del Club Diplomatico che ha promosso una Giornata per il Riconoscimento internazionale della Repubblica di Croazia. Egli ha tenuto una conferenza sul tema “1992 – 2015: la Santa Sede e i Croati in Bosnia-Erzegovina", ed ha sviluppato un importante discorso storico e religioso, nel quale ha messo in rilievo la funzione della Nunziatura Apostolica di Sarajevo. Nel descrivere l'opera dei vari Nunzi, il Cardinale ha evidenziato l'apporto dell'Arcivescovo Alessandro D'Errico, operante a Sarajevo dal 2005 al 2012, descrivendone l'importanza con i concetti che si evincono dal commento letto su IKA e tradotto ad sensum dal croato.

Il Cardinale Puljic ha citato il nunzio apostolico in Bosnia-Erzegovina. Il primo Nunzio Apostolico fu l'arcivescovo Francesco Monterisi (1993-1998), poi l'arcivescovo Giuseppe Leanza (1999-2003), poi l'arcivescovo Santos Abril y Castello (2003-2005), e l'Arcivescovo Alessandro D'Errico (2005 - 2012), la cui opera è stata forse la più importante e significativa per la firma dell'Accordo tra la Santa Sede e la Bosnia-Erzegovina. In questo contesto, il cardinale ha sottolineato che l'Accordo suddetto è molto buono, ed è ispirazione e riferimento per la legge per i diritti religiosi e delle libertà, che viene preparata e formalizzata dal Consiglio Interreligioso. Importante anche per la pastorale militare, l'Accordo riceve oggi l'impegno e gli sforzi di attuazione dell'attuale nunzio, mons. Luigi Pezzuto.

La nomina del Vescovo di Krk
Le agenzie cattoliche IKA e Laudato hanno pubblicato con alcuni commenti il comunicato della Nunziatura di Zagabria relativo alla nomina del nuovo vescovo di Krk e consegnato da Mons. D'Errico all'Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Croata a mezzogiorno del 24 Gennaio 2014. Lo leggiamo nella traduzione ad sensum dal croato.

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia dell'arcivescovo Valter Zupan a pastore della Diocesi di Krk in conformità al canone del Codice di Diritto Canonico ed ha nominato vescovo della medesima provincia ecclesiastica P. Ivica Petanjaka, OFM. Cap., ex guardiano di Osijek.
Fra Ivica Petanjak è nato il 29 agosto 1963 a Đakovo, Arcidiocesi di Đakovo-Osijek, Parrocchia di S. Michael in Drenje, da una famiglia di fedeli cattolici. Ha frequentato il liceo a Osijek (1978-1982), e poi è entrato nel noviziato dei Cappuccini in Karlobag. Va al servizio militare e al suo ritorno completa il noviziato e prende i voti temporanei il 4 novembre 1984. Nello stesso anno ha iniziato gli studi teologici presso la Facoltà Teologica Cattolica di Zagabria. Prende i voti perpetui nell'Ordine Francescano dei Frati Minori Cappuccini il 4 ottobre 1988; è stato ordinato sacerdote il 24 Giugno 1990 a Zagabria. Dopo l'ordinazione continua come vice prefetto di educatori e seminaristi a Varazdin (1990- 1991), e dopo come pastore associato e cappellano dell'ospedale di Spalato (1991-1995). E' stato inviato a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana nel 1995, dove ha studiato la storia della Chiesa. Ha conseguito il dottorato di ricerca nel 2002, difendendo la sua tesi dal titolo: "Michelangelo Bosdari a Ragusa OFM Capp, Predicatore, diplomatico, uomo di Governo e guida spirituale (1653-1729)", lavorando sotto la guida del professor Luigi Mezzadria. Dopo è diventato maestro di teologia a Zagabria, e dal 2005 al 2011 Ministro provinciale. E' stato parroco di Nostra Signora di Lourdes a Fiume ed educatore dei postulanti dal 2011, e da agosto 2014 Guardiano di Osijek e Definitore provinciale.

La Sessione Congiunta della Conferenza Episcopale Croata e della Conferenza Episcopale di Bosnia-Erzegovina
Il 26 Gennaio 2014 si è aperta nella sede croata di Zagabria la Sessione congiunta delle due Conferenze Episcopali. Essa si è conclusa il giorno dopo con il comunicato ufficiale alla stampa.
La relazione introduttiva dell'Arcivescovo Zelimir Pulic, Presidente della Conferenza Croata, ha riguardato un bilancio delle problematiche affrontate l'anno precedente e la presentazione delle tematiche attualmente poste in discussione: la nomina del vescovo di Krk,le procedure per alcune beatificazioni, le inondazioni in alcuni territori del paese, alcuni temi di attualità croata come le vita parrocchiale, le missioni, il fenomeno delle migrazioni, e la solidarietà con le popolazioni cattoliche della Bosnia-Erzegovina. Sono state approfondite questioni liturgiche comuni e quelle relative alla formulazione del Martirologio Croato.
L'Arcivescovo Alessandro D'Errico ha partecipato ai lavori della Sessione Congiunta ed è intervenuto con una comunicazione che traduciamo ad sensum dal commento letto su KTA.

Nel suo discorso il Nunzio D'Errico ha detto che la Chiesa di Dio in Croazia ha iniziato questo anno di grazia nel migliore dei modi con la nomina del vescovo di Krk. Si è rivolto a tutti i membri della CBC, ed uno speciale saluto ha rivolto ai vescovi della BC BH, Ha voluto rilevare che mantiene vivo il ricordo degli anni in cui ha servito la Santa Sede e la Chiesa in Bosnia-Erzegovina. Egli ha sottolineato che, a livello diplomatico, la Santa Sede ha fatto tutto il possibile per incoraggiare la comunità internazionale ad un maggiore impegno per la Bosnia-Erzegovina e per i croati nel paese. In questo contesto, ancora una volta ha invitato i vescovi a rafforzare il loro impegno e la loro riflessione collegiale sulla difficile situazione dei cattolici e del popolo croato in Bosnia-Erzegovina. Ha detto che dal punto di vista della Santa Sede, l'incontro annuale congiunto delle due Conferenze episcopali è un evento importante, perché dà la possibilità, non solo per la comune deliberazione sulle questioni comuni della vita pastorale, ma anche di stare insieme nel pensare alle sfide che la nazione cattolica croata deve affrontare nelle reali situazioni concrete.



La Settimana Teologica-Pastorale
Il tema della 55.a Settimana Teologica-Pastorale, apertasi il 27 Gennaio 2015 nel Seminario Interdiocesano ed organizzata dalla facoltà di Teologia di Zagabria, ha riguardato le problematiche del Matrimonio e della famiglia nella società contemporanea. L'evento ha registrato la presenza numerosa di teologi e religiosi, di vescovi sacerdoti e diaconi, di ospiti delle varie confessioni e provenienti da tutti i paesi dell'area dei Balcani. Il Cardinale Bozanic, Gran Cancelliere della Facoltà, ha accolto i convenuti con un discorso che ha fatto risaltare la tematicadella Settimana in relazione al Magistero della Chiesa e alle indicazioni emerse dal Sinodo dei Vescovi. Ha annunciato l'incontro nazionale delle famiglie cattoliche croate che si terrà 19 aprile 2015 presso il Santuario di Nostra Signora di Trsat a Rijeka, ed ha svolto approfondimenti teologici e spirituali sul tema della Famiglia.
Per quanto riguarda l'intervento che il Nunzio Apostolico ha svolto nel corso dell'incontro propongo la traduzione ad sensum del commento letto su IKA.

Il Nunzio Apostolico in Croazia, l'arcivescovo Alessandro D'Errico, nel suo discorso ha detto che il tema della Settimana Teologica-Pastorale è particolarmente importante perché si inserisce nel contesto del pensiero della Chiesa incoraggiato da Papa Francesco, e in vista della regolare Assemblea del Sinodo dei Vescovi che si terrà a Vaticano nel mese di ottobre di quest'anno. Il Nunzio ha detto: "Vorrei condividere la mia gioia per la scelta di questo tema, che testimonia ancora una volta il rapporto di comunione della Chiesa di Dio in Croazia con la Santa Sede e il dinamismo delle riflessioni teologico-pastorali di questa facoltà".
Egli ha sottolineato che questo argomento è "di grande attualità a causa delle sfide pastorali che dobbiamo affrontare nel contesto di profonde trasformazioni che si sono verificati negli ultimi anni e grazie ai nuovi orizzonti che si sono aperti dopo la piena integrazione nell'Unione europea della Croazia". Ha ancora detto:"Sono pieno di fiducia che la riflessione di questa settimana pastorale si arricchisce dei contributi dei massimi esperti nel corso di questa settimana pastorali, che saranno di sostegno alle grandi responsabilità delle varie componenti del Popolo di Dio, in questo nuovo periodo di evangelizzazione che viviamo e al quale guardiamo con grande speranza".

La prima del film "Uzdol 41"

L'evento realizzato il 28 Gennaio 2015, nell'affollata sala dell'Istituto Pastorale dell'Arcidiocesi di Zagabria, ha riguardato la proiezione di un documentario sul massacro di civili avvenuto nel 1992 ad Uzdol in Bosnia-Erzegovina durante il giorno dedicato alla Festa della Esaltazione della Santa Croce. Alla prima, che è stata accompagnata da un dibattito storico e religioso sulla vita e sulla guerra, è stato presente anche il Nunzio Apostolico insieme con il Cardinale Bozanic, Arcivescovo di Zagabria, con il Cardinale Puljic, Arcivescovo di Sarajevo, con il Sindaco di Zagabria Milan Bandic e con altri esponenti della vita pubblica religiosa e civile.