mercoledì 17 maggio 2017

UDIENZA SANTO PADRE 15 MAGGIO 2017 - Le foto

Il 15 Maggio 2017 S. E. l'Arcivescovo Alessandro D'Errico, recentemente nominato Nunzio Apostolico nella Repubblica di Malta, è stato in udienza da Papa Francesco. Nel post precedente abbiamo riportato e brevemente commentato la notizia divulgata dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede (vedi il post). Presentiamo ora la carrellata di 12 immagini dell'incontro con il Santo Padre riprese dall'Osservatore Romano e recuparate direttamente dal Nunzio Apostolico.
Una navigazione più approfondita tra le immagini dell'incontro può essere realizzata inoltre nella galleria delle 27 foto del Servizio Fotografico ufficialmente pubblicato dall'Osservatore Romano (Vedi questo link).






lunedì 15 maggio 2017

In Udienza da Papa Francesco

Il Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede del 15 maggio 2017 ha pubblicato la notizia riguardante il Santo Padre Francesco il quale ha ricevuto in udienza S. E. l'Arcivescovo Alessandro D'Errico.
Mons. D'Errico è stato il primo di una folta serie di Vescovi ricevuti dal Santo Padre, ed il suo incontro con Papa Francesco si è svolto per una quarantina di minuti.
La notizia assume una importanza rilevante per il percorso pastorale e diplomatico che l'Arcivescovo Alessandro D'Errico si accinge ad intraprendere come nuovo Nunzio Apostolico nella Repubblica di Malta, nella prospettiva di una impegnativa missione che lo vedrà come rappresentante del Papa in un luogo significativo nel contesto geopolitico del Mediterraneo.
Riporto la notizia come la si legge direttamente dal Bollettino:

Il Santo Padre Francesco ha ricevuto questa mattina in Udienza:

- S.E. Mons. Alessandro D’Errico, Arcivescovo tit. di Carini, Nunzio Apostolico a Malta



mercoledì 3 maggio 2017

Al 10° Raduno dei giovani cattolici a Vukovar

La domenica 30 Aprile 2017 a Vukovar è stata una giornata di preghiera, di canti e di laboratori, ecclesialmente vissuta da circa 30000 giovani insieme con le principali autorità religiose e civili, nel clima della memoria e della speranza ispirato dalla sacralità rappresentata dal luogo simbolo dell’indipendenza nazionale della Croazia (vedi questo link sul blog). Il tema dell’incontro è stato: “Cristo nostra speranza”.


La principale celebrazione eucaristica della giornata ha registrato la partecipazione di decine di Vescovi provenienti dalle diverse diocesi della Croazia e dalla Serbia, con l’omelia sulla fede e sulle problematiche generazionali tenuta da Mons. Duro Hranić Vescovo di Đakovo e Osijek.


S. E. l’Arcivescovo Alessandro D’Errico, Nunzio Apostolico, ha portato all’assemblea dei giovani la benedizione di Papa Francesco. Dal notiziario di Jutarnji LIST e della HRT (Radio Televisione Croata che pubblica anche due video sull'evento) ricaviamo la sintesi riportata del suo intervento tradotta ad sensum dal croato.

I giovani cattolici pervenuti al raduno hanno accolto, all'inizio della Messa, il Nunzio Apostolico in Croazia, l'Arcivescovo Alessandro D'Errico. Egli ha trasmesso il messaggio benedicente di Papa Francesco ai giovani cattolici croati riuniti questa Domenica a Vukovar.
Nel dare lettura del messaggio di Papa Francesco, l’Arcivescovo Alessandro D’Errico ha detto:
Il Santo Padre ha accompagnato con la preghiera questa celebrazione ed estende i suoi migliori auguri ai vescovi e soprattutto a tutti i giovani, in occasione del 10° incontro della gioventù cattolica croata, in occasione del quale Papa Francesco esorta i giovani cattolici croati di diffondere nelle loro parrocchie il motto dell’ incontro "Cristo, nostra speranza".

Uno stralcio più ampio dell’intervento di Mons. D’errico lo leggiamo dal commento pubblicato da IKA, sempre nella traduzione ad sensum.

All'inizio della Messa, i giovani hanno ascoltato il Nunzio Apostolico D'Errico, che ha espresso gioia per la presenza a questo importante incontro nazionale della gioventù cattolica "in cui vediamo raccolti nella speranza la Chiesa di Dio in Croazia e in altri paesi". Ha ricordato che tre anni fa era in Dubrovnik, quando fu annunciato che il 10° Incontro della Gioventù Cattolica si sarebbe tenuto a Vukovar. "Ho partecipato con particolare emozione, perché questi anni del mio servizio in Croazia mi indicano cosa significa Vukovar, non solo per il passato, ma per il futuro, e per la Croazia. Sono contento che oggi posso partecipare a questo importante incontro, mi fa piacere che esso coincide con questi importanti giorni che vivo per la notizia che mi ha dato il Santo Padre inviandomi ad una nuova missione. Guardando a voi, miei cari giovani, dirò al Santo Padre che ho visto ancora di più: ho visto un orizzonte sorprendente per la Chiesa e per la Croazia e dirò al Santo Padre che porto bei ricordi di ciò che ho vissuto fino ad oggi in comunione con la Chiesa e con il popolo croato. Si tratta di una testimonianza che si aggiunge a molte di quelle testimonianze che ho potuto vivere e sperimentare negli ultimi anni", ha detto il Nunzio D'Errico. Egli ha sottolineato che il Santo Padre ha accompagnato con la preghiera questa celebrazione ed estende i suoi migliori auguri ai vescovi, e in particolare al Presidente della Conferenza dei Vescovi Croati, poi ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, agli operatori pastorali e a tutti i partecipanti di questo incontro; e come un segno della sua speciale vicinanza ha voluto inviare il messaggio, che è stato letto dal segretario della Nunziatura Apostolica, mons. Blachowiak.

Nel messaggio a firma del Segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin si sottolinea che "il successore di san Pietro vuole riferirsi al motto “Cristo, nostra speranza" (1 Tm, 1,1) per incoraggiare il desiderio di rispondere alla chiamata di Cristo Signore, che è un vero e proprio compagno e amico nel nostro cammino di vita, uno che non condanna mai, ma ama veramente ognuno di noi. Rimanere saldi nella fede e nella speranza nel mondo di oggi è un compito impegnativo, che porta con sé molti sforzi, ma esso riempie il cuore di gioia e di amore. E in questo tempo pasquale straordinariamente vale il pellegrinaggio, per incontrare il Cristo risorto che vi fa più felici e vi aiuta a realizzare la vostra vocazione cristiana che si sviluppa, cresce e scopre l'incontro con Dio e con il prossimo. Cari giovani, il Papa vi incoraggia ad aprire il vostro cuore a Dio che vi accompagna nel vostro cammino di vita e così fa cose meravigliose, che insegnano ciò che effettivamente vuole dire la speranza cristiana, in modo da poter testimoniare ovunque, ma in particolare nelle vostre comunità e città". Alla fine, nel messaggio richiede per i giovani la celeste intercessione della Beata Vergine Maria, dei santi protettori dei croati e di S. Giovanni Paolo II. Il Papa impartisce una speciale benedizione Apostolica, e chiede la preghiera per lui e per il suo servizio alla Chiesa universale.  


martedì 2 maggio 2017

L’opera del Nunzio Apostolico nei servizi di Vecernji List

E’ considerato tra i maggiori giornali della Croazia, ed ha dedicato all’opera del Nunzio Apostolico a Zagabria sempre una importante attenzione. Vecernji List ha colto in genere i risvolti laico-politici dell’opera dell’Arcivescovo Alessandro D’Errico, evidenziando le specificità del ruolo del rappresentante del Papa rispetto all’opera dell’episcopato croato e rimarcando il significato delle relazioni diplomatiche e del dialogo con le autorità politiche e culturali della Croazia.
La notizia della nomina di Mons. D’Errico a nuovo Nunzio Apostolico nella Repubblica di Malta, dopo gli anni della Nunziatura in Bosnia-Erzegovina e in Croazia, è stata accompagnata da commenti ed approfondimenti dai redattori del giornale che hanno voluto ripercorrere e sintetizzare per il pubblico i significati ed il particolare valore assunto del lavoro svolto da S. E. l’Arcivescovo Alessandro D’Errico.
Appena dopo l’ufficializzazione della nomina VL il 27 aprile 2017 ha dedicato al Nunzio un primo servizio a firma di Drazen Klaric, Darko Pavcic e Silvia Tomasevic. Ne leggiamo di seguito la traduzione ad sensum dal croato.

Il Papa ha nominato il Nunzio per un nuovo servizio a Malta

I vescovi croati saluteranno il Nunzio con una solenne celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Zagabria il 26 giugno
In un periodo di cinque anni in Croazia il Nunzio è stato coinvolto nella nomina di sei nuovi vescovi voluti da Papa Francesco e nella creazione di televisione cattolica.
La Santa Sede ha annunciato ieri che l'ex nunzio in Croazia, mons. Alessandro D'Errico è inviato al nuovo servizio a Malta, che coprirà anche la Libia, e pone fine al suo mandato in Croazia, che è stato di cinque anni.
Ha contribuito al dialogo. Il Nunzio D'Errico ha informato i vescovi croati, che questa settimana a Zagabria sono impegnati nella sessione regolare di primavera, e per le sue attività in Croazia ha ringraziato il presidente della Conferenza episcopale croata, Mons. Zelimir Puljic, arcivescovo di Zara, il quale ha riassunto il suo mandato in tre punti. Il primo è il rinnovamento evangelico, ed il ringiovanimento dell'episcopato croato con la nomina dei vescovi di Đakovo, Krk, dell'Ordinariato militare, di Gospic e Sibenik e di Hvar, la cui pubblicazione dovrebbe essere in maggio o giugno, perché la procedura è stata completata e prevede solo la firma Papa Francesco. Ha considerato il mandato del Nunzio D'Errico nello spirito del pontificato di Papa Francesco, e cioè che i vescovi eletti esprimano la chiesa più vicina alla gente, che vanno verso la periferia e che sono aperti al dialogo. Mons. D'Errico, ha detto mons. Puljic, ha avuto in questi cinque anni molti contatti con le autorità nazionali, indipendentemente dalle loro posizioni politiche, e che sono stati importanti sia per la Croazia e per la Chiesa cattolica in Croazia, ed ha fortemente contribuito al dialogo ecumenico e interreligioso nella regione. In realtà, mons. D'Errico è venuto cinque anni fa a Zagabria, da Sarajevo, dove il suo dialogo interreligioso è stato di fondamentale importanza, come per il destino della Chiesa cattolica e dei croati in Bosnia-Erzegovina, e non si nasconde che anche negli anni di Zagabria in Croazia egli ha fortemente incoraggiato e sostenuto i croati e cattolici in Bosnia-Erzegovina, perché è uno degli interessi strategici del Vaticano.
Papa Francesco ora lo invia alla nuova "periferia nevralgica del cristianesimo", che è la Libia. Mentre i suoi colleghi stanno godendo la pensione, il diplomatico esperto D'Errico è pronto ad affrontare le nuove sfide e ad inizio maggio si incontrerà personalmente con Papa Francesco, che per lui ha una missione specifica. Non si sa di che tipo, ma tutto sarà più chiaro dopo il ritorno del papa dal recente viaggio in Egitto, e si sa che Papa Francesco ritiene questa zona importante per il lavoro umanitario e per la questione dei rifugiati che arrivano in Europa. Il Nunzio D'Errico in Croazia ha lasciato una forte impronta nello spirito della saggia diplomazia vaticana ed ha aperto una nuova attività nel capitolo della Chiesa nelle nostre aree.

I vescovi croati saranno insieme con lui in una solenne celebrazione eucaristica nella cattedrale di Zagabria il 26 giugno.
Qual è la vera immagine Nunzio? Papa Francesco ha detto che il compito del nunzio è quello di essere di supporto e scudo della Chiesa locale. Il Nunzio dovrebbe ascoltare prima di prendere una decisione, fare il primo passo per eliminare la tensione, promuovere la comprensione e la riconciliazione. Senza umiltà non c'è nessun servizio, niente frutta, e l'umiltà il Nunzio manifesta nell’amore per il paese e per la Chiesa che è chiamato a servire. Non bisogna attaccare coloro che non la pensano come noi, ma i nostri occhi devono avere uno sguardo ampio e profondo - ha detto Francesco, aggiungendo che dal Nunzio si richiede la volontà e la disponibilità a risiedere con la gente, e a dialogare con i vescovi, sacerdoti, pastori, con le istituzioni culturali e sociali, perché in queste occasioni crea le condizioni per ascoltare, imparare, conoscere i problemi. I Nunzi sono pastori che hanno a cuore il vero bene dell'uomo, dice Francesco. (Silvia Tomasevic).


Qualche giorno dopo, il 30 aprile 2017, VL ha dedicato un ulteriore approfondimento ai significati della nomina del Nunzio e al suo lavoro svolto negli anni precedenti. Questo approfondimento, a firma di Zoran Kresic è stato poi tradotto dal croato e postato il primo maggio sul profilo di FB dell’Arcivescovo D’Errico da Antonio Anatriello, suo amico dai tempi degli studi al Seminario minore di Aversa e degli studi alla Facoltà Teologica ‘San Luigi’ dei Gesuiti di Napoli.

Di seguito lo proponiamo in questa versione postata sul social.
Antonio Anatriello
OMAGGIO DEL MAGGIORE GIORNALE DI CROAZIA AL NUNZIO APOSTOLICO SANDRO D’ERRICO
Zoran Kršić (https://m.vecernji.hr) 30 04 2017
(segue in coda ARTICOLO IN CROATO, apparso sul diario del Nunzio, di cui ho ritenuto utile chiedere la traduzione in italiano qui pubblicata).

LO HANNO ASCOLTATO ANCHE QUELLI CHE NON ERANO D'ACCORDO CON LUI. HA UNITO I POPOLI E GLI STATI, HA MIGLIORATO I RAPPORTI TRA LA CHIESA E LE COMUNITÀ RELIGIOSE.
DOPO UNA MISSIONE DI UNDICI ANNI TRA I CROATI CATTOLICI IN CROAZIA E IN BOSNIA ED ERZEGOVINA, IL NUNZIO APOSTOLICO PARTE PER MALTA.

La fine di una missione di Ambasciatore, a meno che non sia un atto di espulsione dal Paese, si nota come una semplice notizia.
Ma la partenza annunciata dell'Arcivescovo Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico, pochi ha lascato senza commento, sopratutto per i frutti del suo lavoro di undici anni tra i Croati cattolici in Croazia e in Bosnia ed Erzegovina, per la sua vicinanza a tutti gli uomini, Sacerdoti, Vescovi; e nello stesso tempo egli è stato incluso in numerosi progetti concreti.
RINNOVAMENTO DELLA CHIESA
"Quando sono venuto qui, davanti agli occhi, ho avuto chiari tre ruoli del Rappresentante Pontificio il quale, prima di tutto, deve far progredire i buoni rapporti tra la Chiesa locale e la Santa Sede.
L’Arcivescovo Puljić ha parlato del rinnovo che ho tentato di eseguire, prima di tutto, nel servizio della Chiesa in Croazia, particolarmente per quanto riguardava la nomina dei Vescovi che abbiamo creato negli ultimi anni.
Secondo, mi sono sforzato sempre di mantenere vivi i ponti, le buone strade, i buoni rapporti con le Autorità locali, sia sul livello statale, sia sul livello delle città e delle contee.
Terzo, ho tentato di mantenere e di avanzare le buone relazioni ecumeniche e un buon dialogo interreligioso sia con la Chiesa Ortodossa, sia con la Comunità islamica, sia con altre Confessioni religiose in Croazia" - ha riassunto il Rappresentante Pontificio la sua missione di cinque anni.
Sebbene ci sono state anche delle incomprensioni, persino anche delle tensioni nei rapporti con la Santa Sede dopo la complicazione del caso di Dajla, il Portavoce del Papa (questo è il significato della parola "Nunzio" tradotta dall'italiano), parte dopo aver avuto un ruolo essenziale nel rinnovamento evangelico, nella nomina di sei nuovi Vescovi in Croazia e due in Bosnia ed Erzegovina, la firma dell'Accordo fondamentale tra la Santa Sede e la Bosnia ed Erzegovina, poi il Montenegro, nonché la messa in piedi della TV Laudato.
Il Corpo dei Vescovi è stato ringiovanito a Đakovo, a Krk, nell’ Ordinariato Militare, a Gospić, a Šibenik e a Hvar, e in Bosnia ed Erzegovina prima è stato nominato il primo Ordinario Militare e poi, come Vescovo Ausiliare, è stato nominato Vescovo Ausiliare di Banja Luka il primo francescano dopo 64 anni. La missione di questo Pastore è stata sempre caratterizzata dalla vicinanza alla gente, dal dialogo promosso come il valore cruciale per il futuro.

Il Ministro degli Affari Esteri ed Europei sottolinea che la Croazia in lui ha avuto un amico e che il suo ruolo, per la Bosnia ed Erzegovina, è molto importante. "Abbiamo collaborato molto bene con il Nunzio D'Errico, in modo particolare si è impegnato affinché la Santa Sede dia l'appoggio alla politica che incoraggia tutte le riforme in Bosnia ed Erzegovina, che favoriscono la sua strada europea per essere uno Stato di tre popoli sostitutivi e che così anche il popolo croato abbia gli stessi diritti", ha detto Stier.
Il Diplomatico del Vaticano, acuto e perseverante, lo hanno ascoltato tanti, sebbene all'inizio dei colloqui non andavano d'accorso con lui. Non ha avuto dei problemi nelle comunicazioni con gli interlocutori, sia che siano stati i rappresentanti dello Stato o del popolo, delle altre confessioni religiose o dei partiti politici. Ha ricevuto un riconoscimento proprio per la promozione del dialogo interreligioso. Questo era evidente particolarmente in Bosnia ed Erzegovina nel collegare i rappresentanti della Chiesa Cattolica, della Chiesa Ortodossa e della Comunità musulmana.

CON UN OCCHIO SEMPRE IN BOSNIA ED ERZEGOVINA
Il risultato rilevante del suo lavoro in Bosnia ed Erzegovina è arrivato già all'inizio della missione quando è riuscito ad assicurare la firma dell’Accordo di Base tra la Santa Sede e la Bosnia ed Erzegovina e poi quello sull'erezione dell’ Ordinariato Militare.
In questo Paese ha avuto un grande ruolo nel sanare la ferita della cosiddetta “questione erzegovinese”, i problemi che si sono creati dopo la divisione delle parrocchie tra i sacerdoti diocesani e i francescani, e il suo influsso è stato riconosciuto anche nelle decisioni che riguardano Međugorje.

Oltre il ruolo spirituale ed ecclesiale, in Bosnia ed Erzegovina ha avuto un notevole ruolo come mediatore tra i politici e tra i popoli che erano divisi e in litigio tra di loro. Su questa dimensione ha parlato anche il Cardinale Vinko Puljić, Arcivescovo di Vrhbosna-Sarajevo, al quale egli era molto vicino.

È veramente una cosa grande che egli non solo ha capito i problemi che impedivano lo stabilimento della vera pace, ma non ha mai tralasciato l'occasione per evidenziare i problemi in questa Terra, impegnandosi affinché tutti abbiano gli stessi diritti in questi territori. Apertamente sottolineava che senza presenza e senza uguaglianza nei diritti dei Croati, non ci sarà nemmeno l'uguaglianza dei diritti dei cattolici", ha detto il Cardinale Puljić.
Sebbene stava a Zagabria, con un occhio sempre guardava alla Bosnia ed Erzegovina, invitando i Vescovi alla stretta unione.
Dopo la "problematica" Bosnia ed Erzegovina e la Croazia turbolenta, il Nunzio D'Errico continua la sua missione a Malta e in Libia, da cui verso l'Europa partono magliaia di migranti.
Questa è la continuazione delle "speciali" attività delle quali gli parlerà personalmente il Papa Francesco nell'udienza che gli sarà concessa nel corso del prossimo mese di maggio, che per questo sacerdote di Frattamaggiore, carismatico e cordiale, sono già un'abitudine.