domenica 27 marzo 2016

Il Messaggio Pasquale del Nunzio Apostolico in Croazia

Il messaggio per la Pasqua 2016 alla Chiesa e al Popolo della Croazia è stato divulgato con un video realizzato dal portale televisivo di Laudato, da sempre vicino alle attività del Nunzio Apostolico a Zagabria, e dalla Radio Cattolica Croata.
Con il link al video di Laudato possiamo ascoltare il messaggio dalla viva voce di S. E. l'Arcivescovo Alessandro D'Errico, e di seguito leggiamo il testo da lui direttamente predisposto in italiano.



Messaggio pasquale
del Nunzio Apostolico
Arcivescovo Alessandro D'ErricO

(Santa Pasqua, 27 marzo 2016)

Cari ascoltatori, Sretan Uskrs!


         Saluto cordialmente quanti mi state ascoltando nella nostra bella Croazia ed estendo un fraterno saluto anche a quanti sono fuori della Croazia, in particolare ai croati di Bosnia ed Erzegovina e di Montenegro, ove ho avuto la gioia di servire il Santo Padre e la Chiesa per diversi anni.
         A tutti auguro una Felice e Santa Pasqua. Per voi e con voi prego che le festività pasquali portino tanta serenità, tanta rinnovata speranza e tanta gioia. 
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         Alcuni pensieri mi stanno accompagnando in questi giorni così santi, quando celebriamo la festa più importante dell'anno liturgico; e vorrei condividerli con voi, con tutta semplicità.
         Anzitutto, mi pare importante ricordare che a Pasqua celebriamo il centro della nostra fede: Gesù, che con la sua Croce ha vinto il peccato e la morte. È la festa della vita. È la festa della luce, che emana da Gesù Risorto. Ma, nella prospettiva particolare di quest’Anno Giubilare Straordinario della Misericordia, penso che possiamo ben dire che la Pasqua è anche  la Festa della tenerezza, della cura amorevole e della misericordia, che Dio ha per ciascuno di noi. E ciò perché in Gesù che risorge dopo esser morto sulla Croce per i nostri peccati, possiamo contemplare il volto della misericordia di Dio nella sua più alta espressione.
         Come sapete, il Santo Padre Francesco sta ripetendo molto spesso in questo Anno Giubilare che la misericordia è al centro della riflessione biblica, sia nell'Antico Testamento che nel Nuovo Testamento. La natura misericordiosa di Dio nei nostri confronti trova riscontro in tanti eventi della storia della salvezza, dove la Sua bontà prevale sulla punizione e sulla distruzione.
         Ma è evidente che la storia della misericordia del Padre celeste raggiunge il suo culmine in Gesù. In Lui tutto parla di misericordia e di amore. La Sua missione è di rivelare che Dio è amore. Il Suo stesso nome "Gesù" significa "Dio salva". I gesti che Egli compie, soprattutto nei confronti dei peccatori, dei poveri, degli esclusi, dei malati e dei sofferenti sono tutti all'insegna della misericordia. Nel Suo insegnamento, la misericordia è presentata come la forza che riempie il cuore e consola con il perdono. Soprattutto, la Sua morte sulla Croce è il gesto supremo dell'amore spinto fino al sacrificio della vita, per manifestare e rivelare la misericordia del Padre.
         Ebbene, tutto ciò non può non colmare il nostro cuore di serenità e di pace, perché nella contemplazione di Gesù, volto della misericordia di Dio, troviamo la certezza che non siamo soli nei cammini del mondo, quali che possono essere le difficoltà. E siamo confermati nella fede che Iddio in Cui crediamo è Dio-con-noi, “Misericordioso e pietoso, lento all'ira e grande nell'amore” (Salmo 103,8); Buon Pastore che cerca le pecore smarrite; Padre premuroso e paziente che attende il ritorno del figlio prodigo (Lc 15).        
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         Consentitemi di aggiungere un'altra breve riflessione. Lo scopo del-l'Anno Giubilare non è soltanto quello di contemplare la misericordia che da sempre Dio ha verso di noi, ma anche di ricordarci che i criteri che Dio usa nei nostri confronti devono essere un punto di riferimento costante nelle relazioni che abbiamo con i fratelli e le sorelle che incontriamo nella vita di ogni giorno.
         È quello che Gesù ha domandato fin dagli inizi del Suo ministero pubblico, nel famoso Discorso della Montagna: "Siate perfetti, com’è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt 5,48); "Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia" (Mt 5,7).  Proprio per questo motivo Papa Francesco ha scelto come motto dell'Anno Giubilare le parole: "Misericordiosi come il Padre" (Misericordiae Vultus, 13). In altri termini, siamo chiamati a vivere e a testimoniare la misericordia sempre, ma specialmente in quest’Anno di Grazia, sia nella vita personale sia in quella comunitaria o sociale.
         Vedete bene che qui i campi di applicazione sono molteplici e impegnativi. C'è anzitutto la necessità del perdono che dobbiamo offrire e domandare, come ripetiamo nella preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato: "Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori" (Mt 6,12). Sappiamo per esperienza che purtroppo questo non sempre è facile, specialmente quando vediamo calpestati i nostri diritti e la nostra dignità di persone, o quando vediamo gli interlocutori chiusi in angusti orizzonti di umane prospettive. Tuttavia, anche allora Gesù continua a ripetere che dobbiamo perdonare e usare misericordia, non solo sette volte ma settanta volte sette (Mt 18,22).
         Inoltre, è necessario che ci rendiamo conto di quanto attuale e urgente sia la richiesta di Gesù, anche al livello delle relazioni tra i popoli, e di quelle sociali, specialmente nel contesto delle tensioni che spesso sperimentiamo nella nostra società, e ancor più delle ferite della guerra recente, che non sembrano ancora del tutto rimarginate.
         Ebbene, oggi che è Pasqua, dalla contemplazione di Gesù morto e risorto, volto della misericordia di Dio, dobbiamo sentire il dovere di rinnovare il nostro impegno di testimoni della misericordia, della riconciliazione e del perdono. In questo modo, sono certo che - come comunità cristiana – potremo dare anche uno specifico contributo alla soluzione di tanti problemi che si dibattono.
         Ricorderete che San Giovanni XXIII, all’apertura del Concilio Vaticano II, affermò che dobbiamo preferire la “medicina della misericordia”, invece di imbracciare le armi del rigore. E proprio questo ricordò San Giovanni Paolo II anche al popolo croato, fin dal suo Primo Viaggio Apostolico in Croazia, nel 1994. “Le ferite prodotte dall'odio - egli disse nel famoso discorso all'aeroporto - non si sanano col rancore, ma piuttosto con la terapia della pazienza e con il balsamo del perdono: perdono da chiedere e da concedere, con umile e generosa magnanimità".
         Oggi, Papa Francesco - ispirandosi ai suoi grandi predecessori - ripete che misericordia e giustizia non sono due aspetti in contrasto tra di loro, ma due dimensioni di un'unica realtà. Davanti all'idea spesso ricorrente della giustizia come mera osservanza della legge (legalismo farisaico), egli afferma che il criterio da proporre oggi, per noi e per tutti, è il grande esempio della misericordia di Dio, che va in cerca dei peccatori, per offrire loro il perdono e la salvezza. E cioè, se la strada di Dio è di andare oltre la giustizia, con la misericordia e il perdono, anche noi siamo chiamati a percorrere il medesimo cammino di misericordia e perdono.
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         Cari amici, grazie per l'attenzione. A tutti vada il mio cordiale e fraterno augurio pasquale.
          Sretan Uskrs!


sabato 26 marzo 2016

La partecipazione ai riti della Settimana Santa

Nelle ultime settimane e nell'avvicinarsi della Settimana Santa i media croati hanno dedicato commenti significativi alle attività del Nunzio Apostolico in Croazia. Due notizie, che si possono approfondire mediante i link segnalati in questo post, hanno rimarcato il ruolo di Mons. Alessandro D'Errico svolto nello stabilire cordiali rapporti ed efficaci iniziative riguardanti le relazioni bilaterali con la Santa Sede e le problematiche emergenti nell'area dei Balcani.
La prima notizia è datata alla metà di marzo ed ha riguardato la visita del Nunzio Apostolico al Ministero della Difesa, ove ha incontrato il titolare Josiph Buljevic con il quale ha discusso l'importanza della presenza della Chiesa e della pastorale nelle Forze Armate.
La seconda notizia, divulgata Giovedì nella Settimana Santa, ha riguardato l'annuncio dell' incontro ufficiale che avverrà il 7 Aprile prossimo in Vaticano tra Tihomir Oreskovic Primo Ministro del Governo Croato, e Papa Francesco. Della possibilità della visita in Vaticano si era discusso in precedenza nell'incontro ufficiale del 29 Febbraio 2016 tra il Nunzio Apostolico e lo stesso Primo Ministro.
Per la partecipazione di Mons. D'Errico ai riti della Settimana Santa in Croazia riporto le notizie, rilette nella traduzione ad sensum dal croato, che alcuni tra i principali media cattolici hanno divulgato.

Nunzio D'Errico a Ogulin: Non ancora scelto un nuovo vescovo per la Diocesi di Gospic-Senj

Il Nunzio Apostolico in Croazia Alessandro D'Errico ha presieduto la Messa della Domenica delle Palme nella la parrocchia della Santa Croce in Ogulin. Ha concelebrato con il decano Robert Zubović e con altri sacerdoti diocesani. Commentando la nomina imminente di un nuovo vescovo per la Diocesi di Gospic-Senj ha detto che Papa Francesco dovrebbe nei prossimi giorni prendere una decisione in merito alla nomina del nuovo ordinario e la decisione sarà pubblicato nei prossimi due o tre settimane. Nella sua omelia il Nunzio D'Errico ha espresso il suo compiacimento per essere all'inizio della Settimana Santa nella parrocchia di S. Croce, che è il centro della nostra meditazione pasquale. - Nella Settimana Santa si ottiene nuova energia per la vita e la carità cristiana nella dedicazione della vostra parrocchia - ha detto. Poi ha spiegato con una analisi teologica il carattere ed il significato della Settimana Santa con due puntualizzazioni principali. La prima è che tutti devono compiere un atto di carità, e l'altra è che durante la Settimana Santa dobbiamo testimoniare Cristo e prendere la sua croce. Nel saluto iniziale rivolto dal sacerdote Zubovic, si è svolta una sorta di panoramica della storia plurisecolare di Ogulin. Il sindaco Jure Turkovic insieme con giovani in costumi tradizionali ha consegnato alcuni doni al Nunzio, un dipinto e un cesto con prodotti tipici di Ogulin. Dopo la Messa, il Nunzio è rimasto a pranzo con il vescovo Bogović, appena arrivato da Senj e Karlovac,e con Ivan Vučić ed sindaco Turkovic. Nel pomeriggio il Nunzio ha visitato la parrocchia di Slunj e Cvitovic.

Messa Crismale presso l'Ordinariato Militare

Messa Crismale nella cappella dell'Ordinariato militare Giovedi Santo 24 marzo guidata dal vescovo ordinario militare Jure Bogdan in comunione con il Nunzio Apostolico in Croazia Alessandro D'Errico, con il Vicario Generale della Diocesi militare J. Mamic, con il direttore della Caritas mons. Fabian Svalina e con cappellani militari e di polizia.
Accogliendo con favore la folla, in particolare il Nunzio Apostolico, come l'inviato del Santo Padre, il Vicario e i sacerdoti, il vescovo ha sottolineato l'importanza della Messa Crismale e del significato del giorno del rinnovo delle promesse sacerdotali.
Il vescovo Bogdan ha salutato il vescovo emerito Juraj Jezerinac negli Stati Uniti ed cappellano militare Zeljko Savic che è in missione in Afghanistan.
Al termine della Santa Messa il vescovo si è rivolto al Nunzio Apostolico, sottolineando l'importanza di partecipare all'Eucaristia fra i cappellani militari e di polizia. Egli ha sottolineato l'importanza e l'unicità della Diocesi militare nella società croata e la cura pastorale che la Santa Sede assegna alle diocesi militari. Egli ha sottolineato in particolare la misericordia come la spina dorsale di tutte le azioni sacerdotali.
Al termine della Messa, il Nunzio Apostolico ha ringraziato il vescovo e ancora una volta ha espresso gratitudine al Signore per il giorno sacerdotale e per il sacro Triduo di Pasqua.

Il nunzio apostolico in Croazia, l'Arcivescovo Mons. Alessandro D'Errico, ha presieduto la cerimonia della Passione del Venerdì Santo 25 marzo presso la Parrocchia di S. Francesco Saverio a Zagabria.

Hanno concelebrato p. Zvonimir Grinder, Vicario della Provincia Francescana, p. Vice Blekić e p. Branko Lovric abate del monastero di Ksaver. All'inizio dell'omelia il Nunzio ha ricordato che la Nunziatura Apostolica si trova nella Parrocchia di S. Francesco Saverio e ha sottolineato che quest'anno ha voluto partecipare ai riti del Triduo Pasquale proprio nella parrocchia della sua attuale residenza. Ha poi spiegato come il mistero della Croce ha manifestato che "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna '(Gv 3,16). In Cristo, la croce in modo completo riflette la misericordia di Dio per l'uomo. Ha sottolineato in un'altra parte dell'omelia che siamo invitati a partecipare a questa espressione della misericordia di Dio. Questo ci ricorda ogni giorno l'invocazione della Preghiera del Signore: "Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori" e la beatitudine del Discorso della Montagna: "Beati i misericordiosi, perché otterranno misericordia”. La misericordia dovrebbe essere dimostrata non solo nei rapporti interpersonali, ma anche nelle relazioni sociali e nelle relazioni tra stati e popoli; come insiste il Papa Francesco nel contesto dell'Anno Santo della misericordia. La giustizia non può risolvere tutti i problemi nelle relazioni interpersonali. Con la giustizia, nella ricerca di soluzioni durevoli, bisogna accoppiare la misericordia e il perdono. Al termine della cerimonia P. Zvonimir Grinder ha ringraziato il Nunzio per l'attenzione che ha dimostrato verso la comunità religiosa e parrocchiale di S. F. Saverio a Zagabria e per conto dei presenti gli ha augurato un servizio benedetto per il nostro paese e per il popolo croato. Concludendo il Nunzio ha ripetuto i messaggi importanti dall'omelia e ai presenti e a tutti i fedeli della parrocchia ha augurato benedette vacanze di Pasqua. 


martedì 22 marzo 2016

Attività pastorali del tempo quaresimale

Le attività realizzate dal Nunzio Apostolico in Croazia, nelle ultime settimane di quaresima del mese di marzo, hanno avuto una particolare caratterizzazione pastorale. La presenza ed il magistero del Nunzio sono stati evidenziati, soprattutto dai media cattolici e dai portali missionari, in relazione ad alcuni significativi eventi ecclesiali. In particolare ci riferiamo alle comunicazioni che hanno seguito l'ordinazione episcopale dell'ordinario militare a Spalato, e alle catechesi che Mons. D'Errico ha sviluppato l'8 marzo nella celebrazione a Zara con gli animatori europei dell'Infanzia Missionaria e il 13 marzo a Leskovac Croata con la comunità carmelitana del Divin Cuore di Gesù.
Intervistato dalla HRT, Radio Televisione Croata, tra le personalità civili e religiose presenti all'ordinazione di Mons. Juri Bogdan, l'Arcivescovo D'Errico ha avuto occasione di sottolineare l'importanza ecclesiale del ruolo dell'Ordinario Militare e della sua opera nel contesto del servizio militare nazionale.

Presente all'incontro europeo della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria che si è tenuto a Zara dal 6 al 9 marzo 2016, Mons. D'Errico ha avuto anche la gradita sorpresa di trovare un Sacerdote della Diocesi di Aversa tra i delegati di Europa, don Mario Vincoli di Casaluce, con il quale ha posato per una foto di gruppo insieme con Mons. Zelimir Puljic, Presidente della Conferenza Episcopale Croata.
L'Eucaristica serotina del'8 Marzo nella Parrocchia di Sant'Antonio di Zara, già preannunciata dal portale del Vaticano (News.va), è stata presieduta da Mons. D'errico e concelebrata con molti dei sacerdoti presenti all'incontro missionario. I portali di Misija (missionario della Dalmazia) e di Laudato (che segue particolarmente le attività del Nunzio in Croazia) hanno riportato ampi stralci dell'omelia del Nunzio che ha abbracciato le varie dimensioni dell'Annuncio Evangelico, della Chiesa Missionaria e del Magistero di Papa Francesco.
Riportiamo la traduzione ad sensum dal croato del testo pubblicato dai due portali.

Concelebrata a Zara con i sacerdoti partecipanti all'incontro missionario e con altri sacerdoti, tra i quali don Mladen Kacan responsabile dell'Ufficio missionario dell'Arcidiocesi di Zara. Ha poi partecipato anche l'Arcivescovo Zelimir Puljc. Come rappresentante del Papa, il Nunzio è stato accolto con grande calore e con uno scambio di impressioni con il Segretario Generale della Pontificia Opera dell'IM Baptistine Ralamboarison. Alla Messa hanno partecipato numerosi parrocchiani e i fedeli come segno della calda accoglienza e del supporto agli ospiti provenienti da tutta l'Europa. Il Nunzio ha detto che ha accettato volentieri di presiedere la Messa con gratitudine a Dio e ricordando gli anni trascorsi nei paesi di missione in diverse parti del mondo. Ha ringraziato i partecipanti per il prezioso servizio che svolgono per la missione, per rilanciare la cooperazione sul campo della missione, per portare il Vangelo alle nazioni lontane, e in particolare ai bambini, in ogni parte del mondo. Il Nunzio ha detto che l'incontro degli animatori europei a Zara dovrebbe essere un invito a meditare sulla missione universale della Chiesa e sull'urgenza di una nuova era di evangelizzazione. Dopo il Concilio Vaticano II, il Papa ha dedicato all'azione evangelizzatrice della Chiesa documenti importanti e una parte significativa del proprio lavoro. Fin dall'inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha sottolineato l'urgenza dell'evangelizzazione e la gioia dell'evangelizzazione come dimensioni fondamentali della Chiesa. In Evangelii Gaudium - La gioia del Vangelo, il Papa mette il mandato missionario di Gesù a fondamento del suo programma pastorale - ha detto il Nunzio D'Errico, ricordando le parole di Gesù prima di tornare al Padre: ”Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo "(Matteo 28:19). Nel corso della riunione degli animatori missionari europei si è avvertito che queste parole sono rivolte a noi. - Siamo tutti chiamati a sentirci coinvolti, ad alzarci e a fare buon uso dei talenti ricevuti - ha detto il Nunzio D 'Errico. In risposta alla domanda di ciò che possiamo fare per vivere l'impegno evangelico secondo la visione e la guida di Papa Francesco, si devono indicare tre aree in cui sviluppare questa attività. Si tratta prima di un'area pastorale relativa ai fedeli che vivono regolarmente l'esperienza della comunità parrocchiale. Ciò vale in particolare per i paesi di lunga tradizione cristiana, come la Croazia e i paesi partecipanti a questo Incontro. - E Gesù chiede loro di andare. Significa costruire una chiesa che esce, che non si limita a preservare ciò che viene ereditato dal passato. Il Papa è molto chiaro: cercare un cambiamento di mentalità. Di più non è solo il momento in cui si pensa a come preservare ciò che abbiamo ancora. E anche il momento di rimboccarsi le maniche e di mettersi in movimento - Ha detto il nunzio, aggiungendo che chiedendo alla comunità di andare in tutto il mondo, si accoglie l'invito di Gesù' a testimoniare il gioioso annuncio del Vangelo, e si dimostra l'apertura, il dialogo, la comprensione verso tutti. Il Nunzio ha detto che il Papa Francesco dice che dobbiamo dare priorità alla periferia del mondo. - Dobbiamo dare priorità alle classi sociali che hanno più bisogno di sostegno e conforto. Abbiamo tutti bisogno di essere strumenti della misericordia di Dio, della sua tenerezza e dell'amore per ogni essere umano - ha incoraggiato il nunzio. La seconda area di evangelizzazione è collegata con la prima, e si riferisce a coloro che sono lontani, non vivono la missione che hanno ricevuto con il battesimo e che per vari motivi sono agnostici, atei, indifferenti all'offerta di Gesù '. - E questa area richiede una grande attenzione per la nostra comunità. Se vogliamo essere fedeli al ultime parole di Gesù ', non possiamo limitarci a guardare questo triste fenomeno. Dobbiamo avere il coraggio e zelo apostolico per fare il giro del mondo, essere presenti, fare il primo passo, in modo tale da rendere ciascuno di noi capace di accogliere il consiglio dello Spirito Santo. Tutto deve essere accompagnato da una forte preghiera, per questo i nostri fratelli potrebbero riscoprire la gioia della fede e dell'incontro con Dio – ha sottolineato il Nunzio D'Errico. In particolare l'area della missione è l'annuncio del Vangelo a coloro che non hanno ancora conosciuto Gesù o che lo hanno sempre rifiutato. - Vi sono molte parti del mondo in cui vivono persone che non conoscono Gesù. La nostra comunità non può, senza le istruzioni sulla necessità e l'urgenza della missione, andare a offrire loro la gioia del Vangelo. Lo Spirito di Dio suscita regolarmente persone generose e disposte a lasciare la loro patria, come Abramo e di andare fuori nel mondo. - Ha detto il nunzio apostolico, sottolineando che la Croazia ha una grande tradizione missionaria che continua ancora oggi. L'arcivescovo D'Errico ha incoraggiato a ringraziare Dio per i tanti croati missionari che lavorano in terre lontane: sacerdoti, religiosi e fedeli laici.- Dalla mia esperienza, a causa degli anni trascorsi nei paesi di missione, so che la vita non è sempre facile per i missionari: a causa della diversità delle culture e delle tradizioni, la mancanza di risorse e di personale, perché vivono come in esilio. Per esperienza personale so anche quanto sia importante la preghiera e il supporto di chiese che mandano i loro missionari. Ecco perché vogliamo pregare per i nostri missionari e che continueremo a fornire sostegno materiale per il loro lavoro missionario - ha detto il Nunzio. In questa prospettiva si può comprendere il sogno di Papa Francesco e della Evangelii Gaudium. Questa scelta missione è in grado di trasformare ogni cosa. Ciò significa che la Chiesa in movimento, che apre orizzonti del mondo, servizio alla comunità e incontri culturali è una Chiesa con la porta aperta, un simbolo per il mondo, per l'amicizia e la fiducia, una Chiesa che cerca di annunciare e testimoniare la gioia del Vangelo.- E 'un sogno che vogliamo accettare senza riserve, insieme con i vescovi che seguono le istruzioni che il Santo Padre dà con i suoi insegnamenti e con il suo esempio di vita. Pregate per la realizzazione del sogno del Papa, che è il desiderio di Cristo della Chiesa missionaria – ha incoraggiato il Nunzio. In particolare si è rivolto ai numerosi bambini che hanno animato con canti la Messa, per sostenere i bambini di tutto il mondo e per aiutare con le loro preghiere e contributi le missioni. - Purtroppo molti non sono sempre in grado di vivere una vita cristiana, di studiare, vestirsi, e con mancanza di beni materiali - ha detto il nunzio e ha ricordato come, quando era nunzio apostolico in Pakistan, soli 100 euro all'anno erano abbastanza per consentire allo studente di avere la possibilità di studio per tutto l'anno. Descrivendo l'Incontro degli animatori europei incoraggia tutti a contribuire con gioia perchè i bambini abbiano l'opportunità di vivere pienamente, l'arcivescovo D'Errico ha incoraggiato a pregare che alla Chiesa amata in Croazia non manchi mai la sensibilità missionaria e l'impegno per la nuova evangelizzazione. E 'urgente e necessario avviare la regolare pastorale per coloro che sono lontani. - Vogliamo pregare per avvertire più l'urgenza di trasformare le mentalità, ripete il Papa. Questo significa che dobbiamo essere aperti allo Spirito Santo, che muove la Chiesa con generosità e coraggio, senza paura e senza riferirirsi al comodo criterio pastorale del sempre si è fatto in questo modo -. Ha detto il nunzio apostolico. A Maria, Madre della Chiesa che evangelizza e stella della nuova evangelizzazione ha affidato il lavoro di questo importante evento ecclesiale a Zara. - Maria, aiutaci a dire con gioia e con la piena disponibilità il nostro 'sì' alla chiamata di Gesù ', di recare la buona notizia con le nostre azioni. Attraverso di Lei è piaciuto al Padre celeste di inviare il Figlio Gesù, e continua a lavorare con noi la forza dello Spirito Santo, per la gioia dei progressi del Vangelo nella nostra comunità e che nessuna parte periferica, nessuna periferia, sia privata della sua luce - ha concluso Nunzio D'Errico.

Dal commento dell'IKA, agenzia cattolica croata, rileggiamo nella traduzione ad sensum anche i contenuti della catechesi svolta il 13 marzo 2016 dal Nunzio durante la celebrazione con la Comunità Carmelitana del Divin Cuore di Gesù di Leskovac Croata.


Croata Leskovac, (IKA) - Il Nunzio Apostolico in Croazia, l'Arcivescovo Alessandro D'Errico, ha visitato il Domenica 13 marzo il monastero del Divin Cuore di Gesù in Leskovac Croata e ha presieduto una Messa concelebrata con p. Ivica Hadas ed il parroco di San Giovanni Nepomuceno Vjekoslav Pavlovic.
Gli ospiti sono stati accolti dai residenti della Casa di S. Giuseppe e dalla superiore provinciale M. Kristina Pišković della provincia croata delle Suore Carmelitane del Divin Cuore di Gesù, presenti la Superiore Generale Madre Angeline Finnell, i bambini della Casa di S. Giuseppe e la comunità carmelitana del Divin Cuore di Gesù e le giovani carmelitane operanti nel monastero. S. Kristina ha espresso gioia e gratitudine al rappresentante del Santo Padre per la Croazia per l'incontro che ha avuto luogo esattamente il giorno del terzo anniversario dell'elezione di Papa Francesco nel servizio di successore di San Pietro. Ha notato che il Carmelo nel suo carisma, con i suoi santi e con il suo patrimonio spirituale, favorisce l'amore per la Chiesa e per il Santo Padre, favorisce il senso delle necessità della Chiesa, così come la speciale preghiera e preoccupazione per tutti i suoi propositi. Ha poi brevemente presentato la Congregazione, la figura del fondatrice Beata Madre M. Teresa di S. Giuseppe e le Suore operanti.
Con un discorso cordiale alle suore e ai fedeli mons. D'Errico ha fatto riferimento a Papa Francesco e ai messaggi essenziali del suo pontificato. Egli ha testimoniato circa l'esperienza del suo incontro con il Vicario di Cristo e lo ha presentato come persona spirituale straordinaria che consapevolmente e chiaramente porta la spiritualità nel mondo. Anche se sono solo tre anni da quando Papa Francesco è stato eletto, si sente come se fosse stato molto più a lungo grazie a ciò che Papa Francesco è riuscito a raggiungere durante il suo pontificato, ha detto il Nunzio. Il papa sottolinea costantemente che dovremmo cambiare la mentalità, gli atteggiamenti e la vita in modo da essere in grado di affrontare le difficoltà che incontriamo nella vita di tutti i giorni. Il tempo in cui viviamo rappresenta una primavera della Chiesa, grazie ai grandi contributi e ai grandi sforzi compiuti da Papa Francesco. Il Nunzio ha spiegato che l'insegnamento e l'insegnamento di Papa Francesco è stato pronunciato nella sua esortazione "Evangelii gaudium ''. A proposito egli parla quasi ogni giorno nella predicazione alla Messa nella Casa S. Marta. Si tratta di un progetto che è contenuto nelle ultime parole di Gesù prima della sua ascensione al il cielo: "andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a tutti i popoli". Da queste parole di Cristo dovrebbe partire il progetto della nuova evangelizzazione. Il Nunzio ha detto che siamo solo un momento di un tale progetto, in questo tempo; tutti, persone consacrate e laici, devono sentirsi chiamati a contribuire a portare nuova freschezza e testimonianza alla costruzione del Regno di Dio. Il progetto della nuova evangelizzazione, secondo l'insegnamento del Papa, è un progetto della Chiesa, che è aperta, ecumenica e missionaria, perché questa chiesa vuole Gesù il fondatore della Chiesa, ha detto Mons. D'Errico. Con la sua omelia ha spiegato che la realizzazione concreta di questa missione di Gesù si lega al bisogno di andare verso la periferia per soddisfare tutti, senza distinzione. Queste periferie possono essere materiale (i poveri e abbandonati, gli anziani, i malati ...) e spirituali. Alla periferia è rivolto l'esempio della fondatrice Beata Madre M. Teresa di S. Giuseppe. Rivolgersi alle persone della periferia dovrebbe essere la nostra scelta e dovrebbe essere la priorità. La periferia spirituale si riconosce nelle persone che prima partecipavano alla vita della chiesa e ora non fanno più così, o in chi non è mai venuto in chiesa. Secondo gli insegnamenti di Papa Francesco, le periferiche spirituali appartengono a persone che sono spiritualmente lontano da noi. È a loro che dobbiamo un rispetto speciale che provoca anche il nostro impegno ecumenico.
E in questo contesto ecumenico mons. D'Errico ha spiegato la proposta e la decisione del Santo Padre, che ha stabilito che ha istituito la commissione mista teologica cattolica-ortodossa per illuminare le circostanze storiche e gli eventi in cui ha agito il Beato. Alojzije Stepinac. Dopo un attento esame della vita e dell'opera del cardinale Alojzije Stepinac è chiaro che la sua santità e canonizzazione da parte del partito cattolico è indiscutibile. Ma con la parte ortodossa ci sono dubbi da superare per evitare un nuovo allontanamento. Pertanto, Papa Francesco ha compiuto questo gesto ecumenico che vuole riconoscere quel gigante spirituale che è stato Stepinac e che davvero venga riconosciuto reciprocamente come modello e patrono della Chiesa universale.
La Santa Messa è stata animata dal coro misto, sotto la direzione del Prof. Renato Ivos – Krajina. l'incontro di comunione con il Nunzio Apostolico è continuato durante la serata con una conversazione spontanea con le sorelle che lo hanno informato della loro vita e del loro lavoro. Con le raccomandazioni che le loro preghiere vengano trasferiti al Santo Padre, per il quale il Carmelo quotidianamente prega, la visita si è conclusa nella reciproca speranza per la realizzazione di molti di questi incontri.


sabato 5 marzo 2016

Incontri inaugurali con i Rappresentanti del Governo Croato

Il portale istituzionale del Governo Croato riporta, tra le notizie di fine febbraio ed inizio marzo 2016, i comunicati ufficiali di due importanti incontri avuti con il Nunzio Apostolico a Zagabria.
Il giorno 29 febbraio è stata postata la notizia della presenza di S.E. l'Arcivescovo Alessandro D'Errico al Banski Dvori, Palazzo del Governo di Zagabria, per un incontro inaugurale con il primo ministro Tihomir Oreskovic pubblicato il 1° Marzo.
Il Nunzio ha poi incontrato giovedì 3 Marzo nella sede della Nunziatura il Vice Primo Ministro Bozo Petrov.
Molti altri portali hanno anticipato e divulgato la notizia degli incontri con la pubblicazione dei comunicati ufficiali. Li leggiamo di seguito nella traduzione ad sensum del testo croato riportato dal portale governativo.

Il primo ministro Oreskovic incontra il Nunzio Apostolico mons. Alessandro D'Errico

Il primo ministro croato Tihomir Oreskovic ha ricevuto oggi la visita inaugurale del nunzio apostolico mons. Alessandro D'Errico. Hanno discusso della cooperazione bilaterale e della attuazione dell'accordo tra la Croazia e la Santa Sede.

Il Nunzio ha espresso la sua soddisfazione per la cooperazione e ha sottolineato che non ci sono questioni aperte tra i due paesi. Gli interlocutori hanno convenuto di proseguire la comunicazione diretta e aperta, per contribuire al miglioramento delle buone relazioni tra la Croazia e la Santa Sede.

Il Vice Primo Ministro Petrov ha incontrato il nunzio apostolico D'Errico

Il vice primo ministro croato Bozo Petrov ha incontrato giovedì a Zagabria il Nunzio Apostolico Alessandro D'Errico.

All'inizio della riunione il Nunzio Apostolico D'Errico ha augurato al Vice Presidente Petrov ogni successo e felicità per il lavoro che lo attendeva.
Essi hanno convenuto che le relazioni tra la Santa Sede e la Croazia sono di alto livello, e il Nunzio D'Errico ha sottolineato che la Croazia ha sempre avuto il pieno appoggio del Vaticano. Sono stati lieti di aver concluso che i due paesi hanno importanti questioni bilaterali, e che il modo migliore per risolvere tutte le difficoltà di cooperazione è il dialogo aperto e costruttivo.