venerdì 25 gennaio 2013

Gli auguri del Corpo Diplomatico al Sindaco di Zagabria


Palazzo Dwerce è una delle residenze storiche aristocratiche più belle e famose di Zagabria, con ampi spazi interni ed esterni, saloni e giardini, ricca di opere d'arte. Un bene culturale ed un luogo rappresentativo destinato ad eventi importanti, all'accoglienza degli ospiti e ai ricevimenti ufficiali del Sindaco della Capitale della Croazia.
In questa sede Milan Bandic, Primo Cittadino di Zagabria, ha rivolto i suoi saluti e i suoi ringraziamenti al Corpo Diplomatico e agli Organismi di rappresentanza internazionale accreditati nella capitale croata. Alle parole del Sindaco, che ha evidenziato il carattere positivo assunto dalle relazioni diplomatiche ed ha indicato gli orientamenti progettuali sul futuro europeo ed internazionale di Zagabria, ha fatto seguito il discorso augurale del Nunzio Apostolico rivolto al Sindaco e alle Autorità del Consiglio Comunale, ai cittadini e alle famiglie, a nome di tutti i Diplomatici presenti. Anche in questa occasione, come per gli auguri di inizio anno al Presidente della Repubblica di Croazia, Mons. D'Errico ha assunto il ruolo di Decano del Corpo Diplomatico ed ha rappresentato con il suo discorso tutte le istanze e gli auspici delle rappresentanze internazionali operanti a Zagabria.
I toni discorsivi del Sindaco e del Decano hanno assunto anche i tratti di un vero e proprio dialogo informale sulla cultura e sulle tradizioni di Zagabria, città bella ed ospitale che eleva e nobilita il senso dell'accoglienza e del rispetto tra le culture e i popoli in essa rappresentati dalla diplomazia.
L'evento è stato divulgato dalle agenzie cattoliche, dai media cittadini e dal portale in rete della Città di Zagabria. Riporto di seguito la traduzione del commento al discorso del Sindaco Bandic presentato sul portale della Città, ed il testo originale in inglese dell'indirizzo augurale pronunciato da S. E. Alessandro D'Errico Nunzio Apostolico in Croazia.

Il ricevimento tradizionale 

del Corpo Diplomatico per il nuovo anno

23.1.2013 23:34:15
(Hina) - Il Sindaco Bandic a Palazzo Dverce ha dato il ricevimento tradizionale di Capodanno al Corpo Diplomatico per il nuovo anno. "L'inizio di un nuovo anno civile è l'occasione per ringraziare di cuore per la cooperazione dell'anno scorso tutti voi personalmente e le vostre famiglie, il vostro governo ed il vostro paese. Si è registrato questo anno successo e buoni risultati " - ha detto loro Bandic – facendo notare che le realizzazioni e i risultati di ogni successo conseguiti da abili diplomatici vivono più a lungo rispetto ai loro mandati. "Nella vostra missione nobile ed elevata - che consiste nel costruire ponti di cooperazione tra i popoli e nazioni diverse, culture e paesi - la politica è espressa come una virtù e l'arte del possibile", ha detto il sindaco nel suo discorso al corpo diplomatico. Sottolineando i più importanti eventi e processi che hanno segnato lo scorso anno a Zagabria, ha detto che il successo e gli invidiabili risultati internazionali sono come una loro ricompensa, ed ha espresso loro gratitudine. "Siamo impegnati per la città di Zagabria, con tutta una serie di incentivi e di esenzioni, nel fare del nostro meglio per migliorare la fiducia degli investimenti, potenziare le infrastrutture ed operare per la realizzazione di buoni standard nei servizi urbani, nella qualità della vita e del lavoro " - ha detto il sindaco – ed ha aggiunto: “vogliamo costruire e sviluppare la città aperta al mondo, accettando e promuovendo esperienze avanzate e positive, ma anche capaci di far conservare il suo fascino a Zagabria con i tratti distintivi e le caratteristiche croati tradizionali". Il Sindaco ha ricordato il 21° compleanno della Croazia e ha ringraziato i governi che hanno supportato il suo percorso europeo ed il suo riconoscimento internazionale. Ha sottolineato che tre date rimangono scritte a lettere d'oro nella storia recente croata: il 9 dicembre 2011 a Bruxelles quando si è firmato il trattato di adesione all'UE; il 22 gennaio 2012 quando i cittadini croati hanno detto si ai valori culturali europei, alla democrazia e allo Stato di diritto; ed il 1 ° luglio di quest'anno, quando la Croazia diventa il 28esimo membro della grande famiglia comune dell'UE. (Traduzione ad sensum)



NEW YEAR'S GREETINGS TO MR. MILAN BANDIĆ,
MAYOR OF THE CITY OF ZAGREB
Zagreb, Wednesday, January 23, 2013
  

Mr. Mayor,
On behalf of the Diplomatic and Consular Corps and on behalf of the International Organizations present in this capital city, I thank you for your invitation to this traditional Reception and your kind words. They make us feel that we are part of this beautiful city of Zagreb, despite the cultural and geographical differences from our native countries. 
We gladly reciprocate your greetings for the New Year. We extend them to the President and Members of the City Council, your associates and all the citizens of the city of Zagreb. We wish everyone progress, prosperity, good health, constructive work, social harmony and peace.

Mr. Mayor,
Let me add how greatly we appreciate your efforts in regard to the beautification and development of Zagreb, and we especially thank you for your concern for the people who live in this capital city. On this important occasion, we once again wish to express our deep gratitude for your constant attention to the needs of diplomats and their families, which makes our work easier. We wish you success in carrying out your high responsibilities, for the good of Zagreb and all those who live in or visit it. 

Mr. Mayor, Happy New Year to you and your  family! Happy New Year  to the Municipal Government! Happy New Year to  all the citizens of Zagreb! May God Almighty bless and protect Zagreb always!


Thank you very much!

+ Alessandro D’Errico
Dean of the Diplomatic Corps
Apostolic Nuncio



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mercoledì 23 gennaio 2013

L'apporto pastorale del Nunzio nel dialogo fraterno con la Chiesa croata


In due recenti momenti della vita ecclesiale della Croazia l'apporto pastorale del Nunzio Apostolico ha assunto i tratti del dialogo fraterno ed incoraggiante. Prima con i Vescovi che si sono incontrati in una sessione straordinaria della Conferenza Episcopale di Croazia il 21 gennaio, lo stesso giorno della sessione congiunta con i Vescovi di Bosnia-Erzegovina; ed il giorno dopo all'apertura della Settimana Teologica Pastorale a Zagabria.

Nella sessione straordinaria presieduta dall'arcivescovo Pulic si è discusso delle difficoltà che la Chiesa croata registra nel dialogo con i media e con le istituzioni politiche sugli argomenti che riguardano i valori del cristianesimo in rapporto alla morale familiare, all'educazione alla salute nelle scuole e alla bioetica. I vescovi hanno fatto riferimento alle esortazioni del Pontefice ad essere “senza aggressività” sempre testimoni della verità anche nei contrasti.

Mons. D'Errico ha partecipato alla conversazione portando il saluto e la benedizione del Papa, incoraggiando a realizzare nella spiritualità ecclesiale una riflessione costruttiva per ottenere risultati soddisfacenti anche nelle relazioni con la società civile.

All'apertura della Settimana Teologica Pastorale il cardinale Bozanic, arcivescovo di Zagabria, ha sottolineato l'importanza della ricerca di Dio e della manifestazione della fede in una società secolarizzata; anch'egli riprendendo i concetti dell'analisi teologica di Benedetto XVI circa le dinamiche di una società che opera nella “dimenticanza di Dio” e consente l'affermarsi di un laicismo che tende ad escludere Dio e la fede dalla vita sociale. Ha poi esortato i credenti a non soccombere nell'anonimato e a testimoniare pubblicamente la loro fede.
Al discorso del cardinale Bozanic sono seguiti gli interventi del Nunzio Apostolico D'Errico e del Cardinale Pulic arcivescovo di Serajevo. Per l'intervento di Mons. D'Errico riporto la sintesi proposta nel comunicato dell'agenzia cattolica.

Nell'accoglienza dei partecipanti il Nunzio Apostolico in Croazia Alessandro D'Errico ha portato una speciale benedizione di Papa Benedetto XVI per la Settimana Teologica Pastorale. Ha trasmesso il pensiero del Santo Padre che considera molto importante l'invito alle comunità cristiane a camminare in questo Anno della fede, sul cammino della nuova evangelizzazione, che è a lui tanto caro.
"Il Padre Santo accompagna le vostre preghiere ed il lavoro di questa settimana, e per tutti i partecipanti soprattutto per i relatori che trattano gli argomenti da diverse prospettive, chiede al Signore l'abbondanza di luce e di grazia, in modo che, attraverso la riflessione teologica si possano cogliere molti frutti pastorali, non solo per l'arcivescovo di Zagabria, ma per tutta la Chiesa in Croazia, per le comunità cristiane che sono qui rappresentate ". Sono state queste le parole dette dal Nunzio, che ha espresso la gioia di poter partecipare in prima persona a questo incontro. (Traduzione ad sensum)




La sessione congiunta delle Conferenze Episcopali di Croazia e Bosnia-Erzegovina


La XV Conferenza dei Vescovi della Croazia e della Bosnia-Erzegovina, celebrata il 21 gennaio 2013 a Zagabria nella sede della Conferenza Episcopale Croata, ha discusso le tematiche pastorali delle comunità cattoliche dei due Paesi che condividono legami religiosi, luoghi devozionali e tradizioni comuni.
Il Nunzio Apostolico in Croazia si è fatto portavoce del Papa nella Conferenza ed ha ricordato ai Vescovi le indicazioni della Santa Sede espresse dal cardinale Tarcisio Bertone riguardanti la particolare attenzione per le problematiche dei croati sfollati e dei cattolici in Bosnia-Erzegovina. Mons. D'Errico ha trasmesso la benedizione del Santo Padre ed ha evidenziato la necessità di attuare iniziative capaci di realizzare momenti ed impegni risolutivi ed efficaci rispetto alle sfide emergenti, sottolineando l'importanza della Settimana della Solidarietà e di altre attività con valenza etica e caritativa. 
A seguire riporto dalle agenzie cattoliche il commento principale dell'avvenimento ed indico una serie di link alle altre notizie connesse con la Sessione congiunta delle Conferenze Episcopali di Croazia e di Bosnia-Erzegovina.


2013/01/21 | 23:29 | IKA E – 147754/1

Sessione congiunta della CCB e BCBiH

Il Nunzio D'Errico ha trasmesso le preoccupazioni del Santo Padre e della Santa Sede per quanto riguarda il futuro della Chiesa cattolica in Bosnia e l'aiuto per il ritorno organizzato dei croati sfollati e dei cattolici. I Vescovi hanno appoggiato la proposta di presentare il Martirologio croato in tutti i centri principali di ogni diocesi, e di continuare la raccolta dei dati necessari per tutti i parrocchiani interessati, dei siti di fosse comuni e della testimonianza dei sopravvissuti.


Zagabria (IKA) - I membri della Conferenza dei vescovi croati e della Conferenza Episcopale della Bosnia-Erzegovina hanno tenuto la quindicesima sessione ordinaria il 21 Gennaio presso l'edificio della CBC a Zagabria. Ha presieduto il Presidente della Conferenza Episcopale Croata, l'arcivescovo di Zara Zelimir Puljic.
Durante la seduta, come indicato nella dichiarazione dalla sessione, con i vescovi delle due Conferenze Episcopali si è incontrato il Nunzio Apostolico nella Repubblica di Croazia, l'Arcivescovo Alessandro D'Errico, che ha trasmesso una speciale benedizione del Santo Padre. Ha ricordato il messaggio del Segretario di Stato Vaticano Cardinale Tarcisio Bertone, indirizzato ai vescovi di BCC e BCBH prima dell'anno e nel quale è espressa la preoccupazione del Santo Padre e della Santa Sede per quanto riguarda il futuro della Chiesa cattolica in Bosnia e l'aiuto per il ritorno organizzato dei croati sfollati e cattolici. Rileva che la situazione dei croati in Bosnia-Erzegovina nel corso dell'ultimo anno è poco migliorata. E alla Santa Sede dovrebbe riferire sulle azioni intraprese dalle due Conferenze per migliorare la situazione non invidiabile dei cattolici in Bosnia-Erzegovina. Egli ha sottolineato l'importanza della realizzazione di azioni comuni, come la settimana della solidarietà, e di iniziative congiunte delle due Conferenze Episcopali per far fronte alle sfide esistenziali e alle difficoltà sofferte dai cattolici in Bosnia-Erzegovina. Ha informato i vescovi delle sue consultazioni con i rappresentanti delle autorità croate che hanno promesso maggiore impegno e maggiore determinazione per i diritti del popolo croato in Bosnia e per il ritorno sostenibile dei rifugiati e dei croati sfollati che lo vogliono.
I Vescovi della Bosnia-Erzegovina hanno ringraziato tutti coloro che partecipano con il sostegno e con l'azione alla Settimana di solidarietà nelle diocesi nella Repubblica di Croazia e tutti coloro che mostrano comprensione per la situazione poco invidiabile dei cattolici in Bosnia-Erzegovina, in particolare nell'entità della Repubblica serba, dove si è appena il cinque per cento delle cifre esistenti prima della guerra. Essi hanno sottolineato la particolare importanza spirituale di eventuali altri collegamenti comuni di investimento e di sostegno. Hanno espresso la loro solidarietà ed il loro sostegno ai vescovi croati nel loro sforzo di chiarezza nella diffusione della dottrina morale e sociale della Chiesa cattolica ai membri delle comunità diocesane e al pubblico locale.
I vescovi hanno anche ascoltato una relazione sui lavori della Commissione episcopale per la Liturgia su una nuova traduzione del Messale, ed hanno discusso con vari suggerimenti diverse questioni relative al calendario liturgico. Hanno discusso la relazione del Consiglio congiunto della BCC e della BCBiH circa i fedeli croati all'estero; la relazione della Commissione della BCC e BCBiH sul martirologio croato.

I vescovi hanno nominato i nuovi membri della Commissione ed hanno fornito orientamenti e regole per il suo sviluppo. Hanno appoggiato la proposta di presentare il Martirologio croato in tutti i centri diocesani e di continuare la raccolta dei dati necessari su tutti i parrocchiani interessati, sui siti di fosse comuni e sulla testimonianza dei sopravvissuti, con l'obiettivo di individuare persone per le quali si possa aprire il processo di canonizzazione.
I vescovi hanno anche ascoltato la relazione annuale della Commissione per il Pontificio Collegio Croato di San Girolamo di Roma. Comunicato della Segreteria delle due Conferenze Episcopali. (Traduzione ad sensum)






martedì 22 gennaio 2013

Le aspettative del dialogo con la Chiesa e l'opera del Nunzio in Croazia


La ridondanza del titolo giornalistico (Il Vaticano invita la Chiesa a non essere in conflitto con la Stato”), le centinaia di commenti interattivi postati all'articolo di Vecernji List, e le migliaia di 'like' segnalati dai social network, danno il segno dell'importanza e della vivacità del dibattito in atto in Croazia in relazione al dialogo tra la Chiesa e lo Stato che va stabilendosi intorno ai valori della bioetica, della famiglia e dell'educazione. 
La religiosità e la laicità sono atteggiamenti che possono avere convergenze e stridori nelle visioni e negli orientamenti antropologici e, relativamente all'esito del dialogo, possono recare pacificazione o polemica. 
Il ruolo del Nunzio è visto in una luce molto positiva in Croazia, per la sua capacità ed il suo impegno nello stabilire relazioni "tranquille" (il termine è usato dall'articolista) con le istituzioni politiche in rappresentanza del Vaticano. Alla sua opera si legano perciò anche le aspettative e le speranze della società civile che faccia da "ponte" (altro termine usato dall'articolista) tra le posizioni della Chiesa croata e quelle del Governo. 
In vista delle sessioni della Conferenza Episcopale Croata e della Conferenza Episcopale di Bosnia-Erzegovina che si tengono congiuntamente in questi giorni, e delle altre iniziative come la Settimana Teologica Pastorale a Zagabria, il Nunzio D'Errico tiene sicuramente conto di queste aspettative per i suoi interventi nelle riunioni con i Vescovi. Per lui le relazioni “tranquille” con le istituzioni politiche suonano piuttosto come relazioni ispirate a criteri di dialogo positivo e costruttivo per il bene comune ed orientate nella prospettiva della civiltà e del Magistero della Chiesa.



venerdì 18 gennaio 2013

Il colloquio con il Ministro degli Affari Esteri Vesna Pusic


All'indomani del ricevimento del Corpo Diplomatico nel palazzo presidenziale (avvenuto il 15 gennaio 2013), le agenzie cattoliche e i media croati hanno dato ampio risalto all'evento e al discorso pronunciato dal Nunzio Apostolico in qualità di Decano dei Diplomatici accreditati per gli auguri del nuovo anno al Presidente della Repubblica di Croazia.
Il giorno dopo (17 gennaio 2013) l'attività di Mons. D'Errico ha registrato ancora un momento importante nell'incontro con la Sig.ra Vesna Pusic Vice Primo Ministro titolare del Ministero degli Affari Esteri della Croazia.
Dal comunicato ufficiale del Ministero, subito rilanciato dagli altri media e dalle agenzie che seguono il lavoro del Nunzio, si evidenzia la cordialità del colloquio e la comune volontà di ottimizzare il dialogo tra lo Stato e la Santa Sede.
In questo post, con i vari che riportano gli incontri istituzionali, segnalo anche un link che porta alla presentazione dell'ultimo numero di Glas Koncila che pone in rilievo l'opera del Nunzio Apostolico a Zagabria. 

COMUNICATO STAMPA n ° 6/2013
Zagabria, 17 Gennaio 2013.

Il Ministro Pusic ha ricevuto il Nunzio Apostolico Mons. Alessandro D'Errico

Il Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Esteri Vesna Pusic ha ricevuto il 17 Gennaio il Nunzio Apostolico Mons. Alessandro D'Errico. Durante la conversazione, che ha toccato vari temi legati alle relazioni bilaterali tra la Croazia e la Santa Sede, sono stati discusse le problematiche più attuali connesse con i rapporti tra lo Stato e la Chiesa cattolica in Croazia. Gli interlocutori hanno convenuto che la convergenza nel trovare soluzioni accettabili è possibile solo attraverso un dialogo continuo e aperto. Ufficio del Portavoce  (traduzione ad sensum)


martedì 15 gennaio 2013

Gli auguri del Corpo Diplomatico al Presidente della Repubblica di Croazia


Soprattutto nelle nazioni ad orientamento cattolico è tradizione secolare assegnare al Nunzio Apostolico la funzione di Decano del Corpo Diplomatico, e considerarlo l'Ambasciatore di più alto rango accreditato presso lo Stato. Tale funzione, che s'identifica in pratica con una precedenza protocollare del Nunzio nei rapporti diplomatici istituzionali, trova riconoscimento giuridico anche nella Convenzione di Vienna sulle Relazioni Diplomatiche (1961) ratificata da una Conferenza delle Nazioni Unite.
A S. E. Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico a Zagabria, è stato così affidato il compito di indirizzare a nome del Corpo Diplomatico accreditato in Croazia, gli auguri per il nuovo anno al Presidente della Repubblica Ivo Josipovic. A pochi giorni dall'altro grande evento della diplomazia internazionale che ha visto in Vaticano l'incontro di Benedetto XVI con i rappresentanti di tutte le Nazioni.
Il Nunzio Apostolico ha pronunciato in inglese il suo discorso nella gremita sala di rappresentanza del Palazzo Presidenziale, a nome anche del Corpo Consolare e delle altre Organizzazioni Internazionali operanti a Zagabria, e rivolgendosi a tutte le altre Autorità dello Stato presenti.
Gli auspici e i contenuti del discorso hanno riguardato l'apprezzamento per “l'impegno instancabile a rafforzare la posizione della Croazia nella famiglia delle nazioni”, il cammino verso l'integrazione europea, e lo sforzo per “costruire il proprio destino in libertà, con la cooperazione, la riconciliazione e la pace”.
Nel suo discorso il Nunzio ha accennato alle 'sfide' che la Croazia deve affrontare nel campo dell'economia, nei rapporti regionali, e in alcune questioni che riguardano le comunità religiose.
Il concetto di 'sfide' ha ricevuto ulteriori esplicitazioni anche nel discorso pronunciato dal Presidente Josipovic, il quale, annunciando l'intenzione di realizzare molti incontri internazionali, ha rimarcato tre importanti strategie per la Croazia legate ad un “cambiamento di paradigma: il modo in cui la Repubblica di Croazia vede se stessa e il suo ambiente, l'ingresso nell'Unione Europea, il superamento della crisi economica e la creazione di uno spazio pubblico di dialogo critico e costruttivo”.
Di seguito si può leggere il testo originale in inglese del discorso di S. E. Alessandro D'Errico, e si può poi raggiungere il Portale della Presidenza della Repubblica di Croazia per il commento dell'avvenimento.


DEAN OF THE DIPLOMATIC CORPS IN CROATIA

GREETINGS FOR THE NEW YEAR
TO HIS EXCELLENCY MR. IVO JOSIPOVIĆ
PRESIDENT OF THE REPUBLIC OF CROATIA

(Zagreb, 15 January 2013)

Mr. President of the Republic of Croatia,
         On behalf of the Diplomatic Corps accredited in Croatia, and on behalf of the Consular Corps and the International Organisations with headquarters in Zagreb, it is my honour and joy to thank you and Mrs. Josipović for your invitation to this traditional reception, and to express our best wishes to you for the recent Christmas holidays and the New Year.
         Permit me also to extend our greetings to the distinguished political personalities present here today, especially to those with whom we are in touch more frequently in the fulfilment of our duties; namely, Their Excellencies Mr. President of the Parliament, Mr. President of the Government, Ms. First Deputy-Prime Minister and Minister of Foreign and European Affairs; and also to your Advisors in the Office of the President. Through you, we also extend our greetings to all Croatian citizens, especially to those in various fields who contribute to the progress and prosperity of this noble nation.
         Mr. President,
         As the official representatives of our countries, we are privileged to follow the political and social events in Croatia, and honoured to share with Your Excellency the hopes and challenges of our times. In this context, let me say that we follow your activities with admiration and respect. We much appreciate your tireless commitment to strengthening the position of Croatia in the family of the nations, both at home and abroad. We sincerely congratulate you for what you have achieved, in your capacities as the supreme state authority and the guarantor of constitutionality and unity.
         With you, we rejoice in the imminent full European integration of Croatia. We are convinced that Croatia greatly deserves to be part of the European Union, not only because of its history and geography but also because of its ability to overcome the sufferings of the past and build its own destiny in freedom, cooperation, reconciliation and peace.
         Obviously we do not overlook the problems you have to confront in your daily duties, including challenges coming from the global economic crisis, some delicate situations at the regional level, inherited from the past, and some tensions on issues of particular importance for religious communities. We are confident that, having in mind the goals that the country intends to achieve at the domestic and international levels, under your wise guidance Croatia will be able to overcome the present difficulties, as it has done so many times in its history, so that the New Year might really be a remarkable one for its progress and stability.
         Mr. President of the Republic, Happy New Year to you and your dear family! Happy New Year to the Government and those who have public responsibilities! Happy New Year to people of good will and all Croatian citizens! May God Almighty bless and protect Croatia always!
         Thank you very much!
Alessandro D’Errico
Dean of the Diplomatic Corps
Apostolic Nuncio





La festa del Battesimo del Signore nella parrocchiale di Bestovje-Novak-Rakitje


In una chiesa dedicata al Beato Aloisio Stepinac, la parrocchiale di Bestovje-Novak-Rakitje di recente costituzione situata nel territorio dell'arcidiocesi e nel hinterland di Zagabria, l'arcivescovo Alessandro D'Errico ha celebrato domenica scorsa 13 gennaio la Santa Messa per la festa del Battesimo del Signore. La notizia è stata riportata dalle agenzie cattoliche di Croazia (IKA) e di Bosnia-Erzegovina (KTA). Il Nunzio ha iniziato così il nuovo anno nello spirito ecclesiale di una comunità locale croata che registra anche la presenza di numerosi fedeli provenienti dalla Bosnia-Erzegovina. La comunità lo ha accolto con onore e semplicità, ascoltando le parole del suo insegnamento pastorale e condividendo in letizia una celebrazione abbellita con il canto ed estesa ad un incontro di condivisione fraterna.
La sintesi della sua omelia, incentrata sul significato salvifico e teologico del Battesimo del Signore e sulla fedeltà dei credenti alla propria identità cristiana, la si può leggere nella traduzione dell'agenzia.

2013/01/13 | 13:50 | IKA E – 147574/1 
Il Nunzio nella parrocchiale di Rakitje-Novak-Bestovje


Oggi è più che mai importante rimanere fedele alla identità cristiana
Rakitje-Novak-Bestovje (IKA) - Nella festa del Battesimo del Signore, 13 Gennaio, il Nunzio Apostolico in Croazia, Mons. Alessandro D'Errico ha presieduto la Messa solenne nella parrocchia del Beato Alojzije Viktor Stepinac, nella località Rakitje-Novak-Bestovje. All'inizio della celebrazione il nunzio apostolico è stato accolto dal rappresentante del Consiglio Pastorale Parrocchiale, che gli ha dato il benvenuto, e dal sacerdote Bozo Cindori, il quale ha detto che l'arrivo del nunzio è un onore per tutta la parrocchia.
Durante l'omelia, il ministro ha spiegato il significato del Battesimo del Signore: "era importante per la missione di Gesù e per la sua persona, e quindi per la nostra vita concreta cristiana ". In particolare, nella prospettiva della fede, il Nunzio ha incoraggiato i parrocchiani e i fedeli a porre Gesù al centro della vita, a seguire il suo esempio, a lavorare come egli ha lavorato, e ad accettare la sua parola nella vita di ogni giorno, "nonostante i problemi che spesso ostacolano i nostri pensieri e le nostre azioni". Il Nunzio ha detto che oggi è più importante che mai rimanere fedeli alla identità cristiana.
Alla celebrazione eucaristica hanno partecipato il sindaco di Sveta Nedelja Dragutin Prahin e il suo vice Ivica Pavlic e le celebrazioni sono state particolarmente abbellite con il coro, coro di voci bianche e coro giovanile, accompagnato da organo e banda musicale. Ciò è stato considerato dal nunzio come una grande ricchezza perchè le parole della preghiera sono state accompagnate con il canto, ed egli ha promesso che lo avrebbe suggerito ad altri animatori pastorali.

Dopo la Messa, l'incontro è continuato nella sala parrocchiale con un programma speciale che ha dato al Nunzio un'altra opportunità di conoscere questa giovane parrocchia. 


sabato 12 gennaio 2013

L'incontro del Nunzio con Daria Krsticevic capo dell'Ufficio dei Croati all'estero


Il rientro a Zagabria dopo Capodanno ha visto S.E. Alessandro D'Errico immediatamente impegnato nel dialogo con le Autorità Civili della Croazia. L'importanza della Sessione congiunta delle Conferenze Episcopali di Croazia e di Bosnia-Erzegovina, che si terrà a Zagabria il prossimo 21 gennaio, ha portato il Nunzio Apostolico ad incontrare la signora Daria Krsticevic capo dell'Ufficio nazionale dei Croati all'estero, per trattarne la problematica ed acquisire informazioni circa gli orientamenti e le politiche istituzionali. Con l'incontro, come emerge dal comunicato della Nunziatura rilanciato dalle agenzie cattoliche e dai media croati, Mons. D'Errico ha voluto ribadire che la problematica dei Croati all'estero, e in particolare dei Croati in Bosnia-Erzegovina e in Montenegro, rappresenta una priorità per la Santa Sede.



2013/01/09 | 16:13 | IKA E – 147485/1
Il Nunzio D'Errico ha incontrato il direttore dell'Ufficio Nazionale per i croati fuori dalla Croazia

Per la Santa Sede è un problema prioritario la sopravvivenza dei croati in Bosnia-Erzegovina e Montenegro

Zagabria - Il Nunzio Apostolico nella Repubblica di Croazia, l'Arcivescovo Alessandro D'Errico si è incontrato il 9 Gennaio con la signora Daria Krsticevic capo dell'Ufficio nazionale dei croati all'estero.
La Krsticevic ha presentato i progetti i piani e le strategie dell'Ufficio ed ha informato circa la ripartizione delle attività finanziarie che la Croazia dispone per i Croati all'estero, soprattutto per i Croati in Bosnia-Erzegovina.
L'incontro si è tenuto presso l'Ufficio nazionale in un'atmosfera molto cordiale. Il Nunzio Apostolico ha ringraziato per le informazioni e ha detto che, come è noto, per la Santa Sede è un problema prioritario la sopravvivenza dei Croati in Bosnia-Erzegovina e Montenegro.
Mons. D'Errico, con un comunicato ufficiale della Nunziatura, ha detto che l'incontro è molto importante in relazione alla prossima sessione congiunta della Conferenza Episcopale della Bosnia-Erzegovina e della Croazia che si terrà a Zagabria il 21 gennaio. (traduzione ad sensum)






venerdì 11 gennaio 2013

Il compito della pace sulla terra nel discorso di Benedetto XVI al Corpo Diplomatico


La Chiesa, fin dai suoi inizi, è orientata kat’holon, abbraccia cioè tutto l’universo e con esso ogni popolo, ogni cultura e tradizione. Tale “orientamento” non rappresenta un’ingerenza nella vita delle diverse società, ma serve piuttosto a illuminare la coscienza retta dei loro cittadini e ad invitarli a lavorare per il bene di ogni persona e per il progresso del genere umano”.
E' l'esplicitazione dell'orientamento della Chiesa riferita all'inizio del suo discorso da Benedetto XVI al Corpo Diplomatico riunito il 7 gennaio 2013 nella Sala Regia del Vaticano per gli auguri del nuovo anno.
Il Papa ha toccato i vari argomenti che impegnano oggi la diplomazia. Ha avuto parole per “il prezioso lavoro svolto dai Rappresentanti Pontifici nel costante dialogo con i Governi”.
Con il racconto dell'evangelista Luca sulla natività di Cristo ha voluto sottolineare “la stretta relazione fra Dio e l’anelito profondo dell’uomo di ogni tempo a conoscere la verità, a praticare la giustizia e a vivere nella pace”; ed ha esteso la sua visione teologica fino alle sorgenti della pace: “nell’ottica cristiana esiste un’intima connessione tra la glorificazione di Dio e la pace degli uomini sulla terra, così che la pace non sorge da un mero sforzo umano, bensì partecipa dell’amore stesso di Dio. Ed è proprio l’oblio di Dio, e non la sua glorificazione, a generare la violenza”.
In questa prospettiva Benedetto XVI ha inquadrato, in generale, il compito dell'uomo come operatore di pace protagonista e capace di una risposta libera e consapevole del dono che viene da Dio.
In particolare ha esortato le Autorità civili alla responsabilità del loro compito, ed ha descritto le varie situazioni internazionali individuando le aree di crisi, le differenze di sviluppo, un cosiddetto “spread del benessere sociale”, e le varie problematiche che oggi nel mondo si legano agli scontri ideologici, alle politiche sociali, ai comportamenti economici e alla bioetica.
Sul portale della Santa Sede si può leggere il discorso del Papa per intero e visionare un bel video dell'avvenimento.





Il Nunzio al paese natio per la festa della famiglia


Il Nunzio Apostolico in Croazia ha trascorso qualche giorno a Frattamaggiore, suo paese natio, per festeggiare l'anno nuovo con i suoi familiari e nel clima delle feste tradizionali del tempo di Natale. Appena giunto il 29 Dicembre egli si è inserito subito nella routine delle celebrazioni parrocchiali della chiesa di S. Maria del Carmelo e San Ciro infiorata ed abbellita con un presepe della tradizione napoletana.
Ho avuto occasione di assistere alla Santa Messa vespertina della festa della Santa Famiglia di Gesù Maria e Giuseppe, presieduta da Mons. D'Errico e preparata con impegno dal parroco don Michele, dal sacerdote don Biagio, dal gruppo liturgico e dai cantori della parrocchia con l'animazione diretta dei numerosi nuclei familiari, genitori e figli, che hanno partecipato con le letture, con i commenti e con il rinnovo delle promesse matrimoniali.
Il vescovo durante l'omelia ha dialogato con l'assemblea camminando nell'aula e portandosi a contatto diretto con le famiglie coinvolte nella comunicazione spontanea. Con la sua catechesi egli ha sviluppato i temi proposti dalle letture bibliche (1Sam 1,20-22.24-28; Sal 83; 1Gv 3,1-2.21-24; Lc 2,41-52) illustrandoli con diverse connotazioni ed esemplificazioni di carattere teologico, etico ed educativo.
Mons. D'Errico ha narrato della sua esperienza in Croazia ed ha portato l'esempio delle problematiche che riguardano la famiglia in questa nazione. Ha messo in chiaro gli interrogativi molteplici che interpellano oggi la Chiesa e la Famiglia, ed ha indicato nella Sacra Famiglia di Nazaret il modello fondamentale e sacramentale per il comportamento e le speranze delle famiglie cristiane; sia per i genitori, padri e madri, e sia per i figli. In questo modo egli ha presentato le figure di Giuseppe, di Maria e di Gesù bambino, descrivendo il loro ruolo esemplare ed ispirativo per ogni componente della famiglia odierna.
La celebrazione è stata seguita da un incontro informale del Nunzio con le famiglie della parrocchia e con gli amici allietato con la degustazione di dolci natalizi.