giovedì 28 maggio 2015

Visita della Presidente in Nunziatura ed Udienza da Papa Francesco

La signora Kolinda Grabar-Kitarović, Presidente della Repubblica di Croazia, giovedì 28 Maggio 2015, è stata ricevuta in udienza da Papa Francesco nel Palazzo Apostolico del Vaticano. La radio Vaticana ha divulgato un comunicato sui contenuti del colloquio che ha riguardato particolarmente le problematiche dei giovani e dell'economia. La visita a Roma della Presidente della Croazia era stata già annunciata nel Marzo scorso ed è stata preceduta da alcuni incontri con il Nunzio Apostolico a Zagabria. Il 20 Maggio scorso la Signora Kolinda Grabar-Kitarović è stata in visita alla Nunziatura, ed ha avuto occasione di discutere con S. E. l'Arcivescovo Alessandro D'Errico della sua visita a Roma.
I media in Croazia, nei giorni precedenti l'incontro con il Papa, hanno fatto conoscere l'agenda romana della Presidente che si è svolta in due giorni e con attività di carattere culturale che l'hanno vista in visita al Pontificio Collegio Croato di San Girolamo e alla Pontificia Università Antonianum, dove ha tenuto una lezione sul tema “Le donne in politica, sfide nel mondo globalizzato”. I commenti hanno dato anche risalto alla visita che Papa Francesco farà il 21 Giugno prossimo a Sarajevo, e non sono mancati excursus storici e contemporanei riguardanti i rapporti tra la Croazia e la Santa Sede ed i riferimenti all'opera diplomatica di Mons. D'Errico.
Riporto per intero il comunicato divulgato dal portale della Radio Vaticana, e segnalo i link di alcuni media croati che hanno descritto la visita della Signora Kolinda Grabar-Kitarović a Roma.

Papa Francesco ha ricevuto in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, la signora Kolinda Grabar-Kitarović, presidente della Repubblica di Croazia, che successivamente ha incontrato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Nel corso dei cordiali colloqui – riferisce la Sala Stampa vaticana - si sono costatate le buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e la Repubblica di Croazia, ulteriormente rafforzate dagli Accordi stipulati tra le Parti. Inoltre, sono stati affrontati temi di comune interesse, tra i quali la collaborazione fra la Chiesa e lo Stato per il bene comune della società croata, in particolare a sostegno della famiglia e dei giovani. Nel prosieguo della conversazione ci si è soffermati sulle conseguenze sociali della crisi economica mondiale, come pure sulle principali sfide regionali, con particolare attenzione alla situazione dei croati nella Bosnia ed Erzegovina”.





lunedì 18 maggio 2015

Al santuario di Jarun per la festa di S. Maria Domenica Mazzarello

La festa di Santa Maria Domenica Mazzarello ricade il 13 Maggio. La santa, beatificata nel 1938 e canonizzata nel 1951, nacque nel 1837 nella stessa terra di San Giovanni Bosco, il quale la volle come prima Madre Superiora dell'Ordine femminile delle Salesiane “Figlie di Maria Ausiliatrice”.
In Croazia la presenza dei Salesiani, sia nel ramo maschile e sia nel ramo femminile, è molto diffusa ed è significativamente operante nel campo della assistenza, della educazione, e della formazione professionale.
Quest'anno nel Santuario salesiano di Jarun, un popoloso e moderno quartiere situato nell'hinterland sud-occidentale di Zagabria sulle sponde del lago omonimo formato dalla Sava e molto attrezzato per le attività sportive e da diporto, Mons. D'Errico ha presieduto la Santa Messa in onore della Santa.


Nella sua sostanziale semplicità feriale l'evento religioso è stato seguito con una certa attenzione dai media cattolici. Lo hanno immediatamente commentato l'agenzia IKA, il portale della Conferenza Croata dei Religiosi e dei Superiori, e il portale della Parrocchia dello Spirito Santo e del Santuario di Jarun. Il Portale delle Salesiane di Fiume hanno ripreso il commento delle consorelle di Jarun e lo hanno arricchito con una bella galleria fotografica realizzata con diversi scatti che riprendono i momenti della celebrazione e dell'incontro del Nunzio Apostolico con le suore Salesiane e con i giovani e le giovani che seguono la formazione professionale per prepararsi al lavoro di infermieri e di operatori nel campo sanitario e assistenziale. Il bollettino parrocchiale di Jarun ha anche dedicato un bel box alla celebrazione del vescovo D'Errico.
Riporto una sintesi del commento, che ha riferito alcuni concetti espressi da Nunzio, tradotto ad sensum dal croato.

Nel giorno della festa di S. Maria Mazzarello Dominica, 13 maggio 2015, il Nunzio Apostolico rappresentante della Santa Sede nella Repubblica di Croazia, mons. Alessandro D'Errico ha presieduto la Santa Messa concelebrata con una decina di sacerdoti salesiani nel santuario della Santa Madre e con la partecipazione delle suore “Figlie di Maria Ausiliatrice”. Hanno partecipato alla celebrazione l'Ispettore dei Salesiani in Croazia Don Peja Orkić, il Provinciale, p. Damiano Tramte, le sorelle della comunità, i membri della Famiglia Salesiana a Zagabria, molti amici, consorelle, bambini e giovani. L'omelia solenne è stata tenuta dal Segretario croato dei Salesiana don Stjepan Bolkovac. Mons. D'Errico ha espresso ispirate parole all'inizio e alla fine della celebrazione eucaristica. Sulla scia degli insegnamenti di Papa Francesco ha particolarmente sottolineato l'importanza di gioioso annuncio del Vangelo, lo zelo per Cristo, la necessità di una partenza audace tra fratelli e sorelle e la testimonianza gioiosa e convincente di appartenenza a Cristo e di portare la speranza che Egli dona. Riferendosi al modello della Santa ha evidenziato la gioia, la facilità e la fecondità della sua carità per il prossimo, soprattutto per le ragazze più bisognose; e ha sottolineato che l'esempio di offrire amore concreto fa conoscere il significato della vita nella ordinarietà della vita di tutti i giorni ed è quindi ancora attuale. Il carisma della Santa è ancora vivo in molti paesi in tutto il mondo, e mons. D'Errico ha voluto ricordare come esso è presente in maniera profonda e forte nel nostro paese.
La musica della Messa è stata animata dai bambini e dai giovani della parrocchia, preparata per l'occasione, e per esprimere la comunione tra le generazioni nel cammino della santità.
La comunità dei piccoli infermieri di Zagabria guidati da s. Jelena Kolar, in particolare, ha contribuito al lavoro con i bambini e con le famiglie della parrocchia di Jarun, e nella formazione complessiva dello studente per un certo numero di anni in collegio cattolico.
Dopo la celebrazione eucaristica mons. D'Errico si è recato alla casa delle suore dove ha trascorso un poco di tempo nella convivialità e dove ha potuto meglio conoscere la suore, gli studenti, e lo spirito e l'attività di infermiere.



domenica 10 maggio 2015

Visita pastorale a Split e Hvar

Quasi una tradizione, nel periodo che segue la Pasqua, per il Nunzio Apostolico in Croazia recarsi in visita pastorale nei luoghi ecclesiali della Dalmazia (vedi questi post del 2013 e del 2014 riguardanti la visita all'arcidiocesi di Spalato (Split) e l'ostensione delle reliquie di San Doimo). Quest'anno il mezzo migliaio di chilometri che separano Zagabria dalla sponda adriatica di Split sono stati percorsi in auto dal Nunzio con la prospettiva di trascorrere anche qualche giorno sull'isola di Hvar ospite della Chiesa locale che celebra la festa patronale del martire San Prospero.
La passione per l'Agiografia e il richiamo delle Tradizioni religiose popolari, sono sentimenti fortemente avvertiti dal Vescovo D'Errico che impreziosiscono di grandi valori ecclesiali la sua testimonianza apostolica ed il suo servizio di rappresentante della Santa Sede in Croazia. Deve aggiungersi anche la particolarità della Dalmazia come luogo di grandi tradizioni storiche ed agiografiche che si sono originate con il primo e più antico cristianesimo in Europa.
La lunga strada del ritorno alla Nunziatura di Zagabria, per la mezzanotte di domenica 10 Maggio 2015, sarà sicuramente per il Nunzio una occasione di riflessione spirituale e di gratitudine al Signore per il suo ministero itinerante che lo vede impegnato a portare il segno della Chiesa e del Papa nei luoghi che egli raggiunge per la Croazia.

Il 7 Maggio 2015 Mons. D'Errico ha partecipato alla celebrazione eucaristica sul lungomare di Spalato dove si è svolta una lunga processione e dove si sono riunite migliaia di persone intorno alla mensa insieme con un folto numero di vescovi, sacerdoti, ministri e religiosi. Alla cerimonia ha presenziato anche la Presidente della Repubblica di Croazia, la Signora Kolinda Grabar-Kitarovic, insieme con altre personalità del governo e della società civile. Sul portale dell'Arcidiocesi di Spalato è stato postato un lungo commento con una bella galleria fotografica, ed è stato riportatata quasi per intero l'omelia del vescovo Duro Hranić. Un'altro ampio commento lo si può leggere su IKA.

Il Nunzio Apostolico in Croazia è stato ospite della Chiesa locale di Hvar dall'8 al 10 Maggio 2015 con una agenda pastorale che lo ha visto partecipe alla vita ecclesiale e civile dell'isola.
Il giorno 8 Maggio 2015, al suo arrivo, Mons. D'Errico è stato accolto ufficialmente nella Cattedrale dell'Isola, e nel clima della Vigilia della Festa di San Prospero, Patrono della Diocesi, ha ricevuto i saluti del Vescovo e delle rappresentanze cittadine. Ha partecipato poi con il Vescovo e con il Clero locale alla solenne liturgia dell'apertura del sacello del Santo Patrono per l'ostensione della sua reliquia.


Il giorno 9 al mattino, insieme con il Vescovo di Hvar Mons. Slobodan Stambuk e con p. Ivica Hadas s.j., Mons. D'Errico ha visitato il monastero delle benedettine. Un portale dalmata dedicato, come pure l'agenzia IKA, riporta i concetti che il Nunzio ha espresso nel dialogo con la Madre Superiora. Li leggiamo nella traduzione ad sensum dal croato.

"Sono venuto a portare una speciale benedizione papale. Conto sulle vostre preghiere. Voglio ricordare che Papa Francesco fa affidamento soprattutto sulle contemplative come voi. Papa Francesco cerca di portare la Chiesa alla semplicità del Vangelo e al dinamismo della testimonianza. Abbiamo un Papa che è pieno dello Spirito Santo che imprime un grande dinamismo alla Chiesa; e di ciò parlerò nella omelia durante la celebrazione di San Prospero. Dobbiamo rinnovare la nostra devozione. Pietro che è il capo degli Apostoli ha la missione di stabilire noi nella fede".
La Reverenda Madre Ana Vukas ha brevemente informato il Nunzio sulla vita e sulla missione delle suore benedettine di Hvar, che è attualmente sono nove nel convento. Ha sottolineato che le suore del monastero di Hvar, come ordine benedettino, sono molto impegnate nella liturgia. In particolare esse producono pizzi fatti a mano dalla pianta di agave e famosi in tutto il mondo. Ha ricordato che il pizzo di agave è un bene culturale tutelato dall'UNESCO. Al termine della riunione, che si è svolta in un'atmosfera piacevole la Madre Vukas ha donato al Nunzio D'Errico una croce realizzata in pizzo di agave.

La visita al mattino del Nunzio si è protratta fino all'incontro con il Sindaco di Hvar. Mons. D'Errrico ha avuto modo di esprimere il suo compiacimento per la bellezza ambientale dell'isola, per le attrattive turistiche, per le capacità produttive degli isolani, per la loro bella accoglienza e per il senso della religiosità che si nota nel rispetto e nel dialogo della popolazione con i religiosi e i sacerdoti locali. Gli operatori del turismo locale che si sono incontrati con il Nunzio hanno avuto modo di guidarlo nella visita e di proporgli un saggio delle tradizioni culturali e delle bellezze monumentali dell'isola che ha molti luoghi, come il centro storico, che sono patrimonio dell'UNESCO.
Commenti approfonditi circa la visita del Nunzio a Hvar sono stati pubblicati dai portali locali e dai principali delle agenzie cattoliche.

Il momento culminante della visita pastorale del Nunzio a Hvar è stata la Celebrazione eucaristica in onore del martire San Prospero seguita dalla tradizionale processione con la sua reliquia per le vie dell'isola. Il Vescovo D'Errico ha presieduto la celebrazione ed ha tenuto una bella omelia che ha recuperato la storia agiografica del santo ed ha illustrato il significato attuale dell'esempio del martire San Prospero.

Faccio seguire il testo intero dell'omelia preparato direttamente dal Nunzio Apostolico.   


 FESTA DI SAN PROSPERO
Omelia del Nunzio Apostolico
(Hvar, 9 maggio 2015)
Sono contento che il nostro incontro abbia luogo oggi, nella festa di San Prospero, un Martire-testimone di fede, che può insegnare molto anche a noi. Purtroppo, come sapete, non ci sono pervenuti molti elementi circa la sua vita. Ma sappiamo la cosa più importante; e cioè, che egli fu Martire per la fede nei primi secoli dell'era cristiana, e che le sue reliquie furono conservate nelle catacombe di Roma. Poi arrivarono qui a Hvar secoli più tardi; e dal 10 maggio 1671 si cominciò a celebrare la sua festa in questa data.

Nei giorni scorsi, pensando alla gioia di questa Visita alla Diocesi di Hvar, mi sono posto sopratutto una domanda: Cosa può insegnare San Prospero a noi oggi? Ebbene, la risposta è stata facile. Lui che diede la suprema testimonianza di fede con il suo sangue, invita anche noi ad essere testimoni coerenti e coraggiosi, come lo fu lui in tempi difficili.

Pensando a San Prospero, mi sono tornate alla mente le parole di Gesù che ascoltiamo spesso durante questo tempo pasquale: ”Sarete miei testimoni”. E' interessante questa insistenza di Gesù. Egli vuole mettere in chiaro che la missione che ha ricevuto dal Padre Celeste non vuole portarla a compimento da solo. Il Maestro vuole associarci a Lui, e domanda che ciascuno faccia la sua parte, con zelo e responsabilità, nella costruzione del Regno di Dio. Questo l'hanno capito bene i grandi Santi - e in particolare i Martiri - che con il loro esempio e il loro sangue hanno dato la più alta testimonianza di fede.

Evidentemente, queste parole di Gesù valgono per ogni epoca; ma esse sono di particolare attualità oggi, quando il Santo Padre Francesco propone con insistenza un rinnovato impegno di tutti, dinanzi alle sfide dell'ora presente, per una nuova fase evangelizzatrice della Chiesa.

Ecco allora il primo insegnamento di San Prospero. Come lui, anche noi dobbiamo essere testimoni di fede. Anche noi dobbiamo fare buon uso dei talenti ricevuti. E questo riguarda tutti i membri del popolo di Dio (Vescovi, Sacerdoti, Religiose, Religiosi, e fedeli laici), senza differenze, nessuno escluso.

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In secondo luogo, mi sono posto un’altra domanda: In concreto, cosa possiamo fare per realizzare la nostra testimonianza, nelle circostanze specifiche della nuova evangelizzazione auspicata dal Santo Padre? Nella riflessione e nella preghiera, ho trovato alcuni elementi stimolanti, che vorrei indicare pure a voi, partendo dalle riflessioni che il Santo Padre ha elaborato nell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, e ripete spesso, sopratutto nelle omelie che quasi ogni giorno fa a Santa Marta. Che cosa propone il Papa, per il nostro impegno di testimonianza evangelizzatrice oggi?

1. Anzitutto egli dice che dobbiamo prendere sul serio le ultime parole di Gesù. Sono sempre importanti le ultime parole di una persona cara. Tanto più devono essere per noi quelle del Maestro, prima di far ritorno al cielo: “Andate nel mondo intero, annunciate la Buona Novella a tutti i popoli”. Questo deve essere il punto di partenza della nostra testimonianza oggi.

Da ciò viene una conseguenza ovvia. Gesù ci chiede di andare. Questo significa che non possiamo restar fermi. Non possiamo limitarci ad amministrare ciò che abbiamo ereditato da un passato glorioso di fede. Al contrario, bisogna avere un atteggiamento attivo. Bisogna andare, uscire per le vie del mondo, con spirito missionario. In breve, dobbiamo adoperarci tutti per costruire una Chiesa in uscita.

Notiamo anche - e questo è molto importante - che la testimonianza missionaria che Gesù domanda, deve estendersi a tutte le attività della Chiesa. E cioè, essa non può ridursi soltanto all'ambito della proclamazione della Buona Novella in terre lontane, a coloro che ancora non conoscono Gesù o l’hanno sempre rifiutato. Questo certamente è molto importante, ed è un campo in cui - grazie a Dio - la Chiesa in Croazia si è sempre distinta.

 Ma le ultime parole di Gesù intendono animare e vivificare pure il campo della pastorale ordinaria, che riguarda i fedeli che frequentano regolarmente le nostre comunità. Anche ad essi, anche a noi Gesù rivolge il Suo invito e chiede una testimonianza missionaria, nella vita di ogni giorno.

2. In questo impegno di costruzione di una Chiesa in uscita, il Santo Padre chiede di avere una cura particolare per le periferie, quelle materiali e quelle esistenziali. E cioè, per i poveri e per i lontani, che di più hanno bisogno di una parola di consolazione e di conforto. In questo senso, nella nostra testimonianza dobbiamo privilegiare una cultura della solidarietà, dell'incontro, della comunione, del dialogo: con un atteggiamento rispettoso verso tutti, senza tuttavia rinunciare ai presupposti fondamentali della nostra fede.

3. Come le prime comunità cristiane, anche noi dobbiamo trasmettere la gioia che ci viene dall'incontro con il Signore Risorto. Non ha senso vedere cristiani tristi e melanconici, come se stessero partecipando ad una veglia funebre. E neppure ha senso vedere cristiani inamidati. E cioè, rigidi e formalisti, che hanno sempre di qualcosa di cui lamentarsi. La nostra gioia è grande, viene dalla certezza che Gesù è risorto; dalla consolante consapevolezza che nella risurrezione troviamo il sigillo di Dio sulla parola e sulla Buona Novella del Maestro; dalla fede - ogni giorno rinnovata dallo Spirito - che Lui è la vita, Lui è la verità, e Lui è la via.

E neppure possiamo accontentarci di comunicare questa gioia solo a quelli che ci sono cari o ci sono vicini. Dobbiamo allargare sempre lo sguardo agli orizzonti di Gesù, che chiede di andare ed annunciare la Buona Novella a tutti i popoli.

4. Nel ripensare la nostra testimonianza di Chiesa sull'esempio dei Santi - ed in particolare dei Martiri - è urgente che tutti ci rendiamo conto che il primo soggetto di evangelizzazione non siamo noi, ma è lo Spirito Santo che guida la Chiesa. Perciò, dobbiamo renderci docili all'azione dello Spirito.

Perciò, si può ben capire perché il Papa ripete con insistenza l’invito a farci muovere dallo Spirito di Dio; a metterci ogni volta in discussione, con povertà di spirito, dinanzi alle sorprese di Dio, che lo Spirito Santo non cessa di suscitare anche per noi; ad abbandonare il criterio del "si è sempre fatto così" (Evangelii Gaudium, 33); ad essere semplici nella nostra testimonianza e nel nostro annuncio; a farci audaci e creativi nel ripensare le strutture, lo stile e i metodi dell'evangelizzazione.

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Miei cari fratelli e sorelle, affido le speranze e i progetti della Chiesa di Dio che è in Hvar alla materna protezione di Maria; e a quella di San Prospero, che - con il suo esempio - invita a seguirlo per le vie del mondo, con zelante e perseverante impegno di testimonianza.

Siano loro ad ottenere per il vostro degno Pastore, il Vescovo Štambuk, e per tutto il polo di Dio di questa bella Diocesi, abbondanza di benedizioni e di grazie; e specialmente, tanta luce e tanta forza per accogliere ed attuare le direttive del Santo Padre Francesco per una nuova fase di testimonianza evangelizzatrice della Chiesa. Amen! 


sabato 9 maggio 2015

Le attività del Nunzio nelle settimane di Aprile dopo la Pasqua

Vita ecclesiale e pubbliche relazioni hanno caratterizzato gli impegni di S. E. Alessandro D'errico, Nunzio Apostolico in Croazia, nelle settimane di Aprile dopo la Pasqua. Ne seguiamo una cronaca sintetica ricavata dalle numerose notizie pubblicate sulla rete dei portali laici e cattolici della Croazia.

I10 Aprile 2015 l'arcivescovo D'Errico ha presieduto l'Eucaristica celebrata con i Neo-Catecumenali nella Chiesa della Natività di Zagabria. La notizia è stata diffusa e commentata dalle principali agenzie cattoliche e dai portali dedicati. Il Nunzio ha rivolto all'assemblea un discorso riferito alla Nuova Evangelizzazione e al significato catecumenale della Luce Pasquale, e si è ispirato ai concetti che Papa Francesco ha espresso il 6 Marzo scorso nell'incontro con i movimenti catecumenali a Piazza San Pietro. Ne leggiamo qualche brano nella traduzione ad sensum dal croato.

E 'noto che il Papa Francesco, come i suoi due predecessori, sostiene fortemente il Cammino Neo-catecumenale. Durante l'omelia della cero pasquale abbiamo ricordato il costume Neocatecumenale della Veglia di Pasqua, e poi abbiamo visto nelle candele accese la sera un simbolo della Pasqua che illumina la nostra mente e riscalda il cuore. Ecco perché Gesù disse: "Io sono la luce del mondo". Il Papa sostiene e benedice il Cammino Neo-catecumenale perché i neo-catecumenali sono in partenza per le missioni in tutte le parti del mondo, verso i poveri e coloro che sono "lontani" dalla fede, predicando nelle strade e gestendo la catechesi nelle chiese. La nuova evangelizzazione è un progetto della Chiesa di Papa Francesco, che ha detto che a Gesù spesso chiudiamo la chiesa e non gli permettiamo di uscire, così non dobbiamo vanificare lo Spirito Santo e la diffusione del suo carisma".

Dal 14 al 16 Aprile 2015 si è svolta il Giubileo (50°) dell'Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale Croata. In vista del 2° Incontro Nazionale delle Famiglie Cattoliche Croate che si è tenuto il 19 Aprile 2015, i principali argomenti discussi sono stati la famiglia e gli aspetti teologici legati alle sue problematiche sociali ed educative. Dai portali cattolici e da quello dedicato è stata sottolineata la presenza del Nunzio Apostolico ed è stato divulgato in inglese il comunicato ufficiale del Segretariato della Conferenza che si può leggere nella sua intierezza sul portale di IKA.

Il 19 Aprile 2015 si è svolto al Santuario di Tersatto (Fiume) il 2° Incontro Nazionale delle Famiglie Cattoliche Croate. L'evento si è svolto con solennità ecclesiale e con grande pertecipazione popolare. Il Nunzio Apostolico ha concelebrato l'Eucaristia con il cardinale Bozanic e con un gran numero di Vescovi e sacerdoti. I portali cattolici e quelli diocesani hanno dato ampio spazio di commento all'omelia del cardinale ed hanno pubblicato vaste gallerie fotografiche.

Il 21 Aprile 2015 è apparso su un portale laico un commento critico che ha riguardato la posizione dell'episcopato croato rispetto al magistero di Papa Francesco. La figura del Nunzio Apostolico è stata vista nella sua funzione ecclesiale di rappresentanza pontificia ed è stata evidenziato il suo ruolo diplomatico in Croazia.

Il 29 Aprile 2015 è stata realizzata una cena di promozione del progetto Laudato TV, una televisione di orientamento cattolico impegnata in maniera innovativa e popolare in Croazia. La partecipazione di Mons. D'Errico ha assunto particolari significati per l'incoraggiamento che egli ha sempre rivolto all'iniziativa fin dal suo sorgere e per l'importanza che Laudato ha sempre evidenziato per l'opera e i discorsi del Nunzio Apostolico in Croazia. Un amicizia reciproca il cui segno si è concretizzato nei concetti che il Nunzio ha espresso nel discorso ufficiale che egli ha tenuto per la celebrazione dell'evento della serata, organizzato e vissuto con grande efficacia e significato culturale. Il portale di Laudato ha dedicato una bella pagina all'avvenimento ed ha riportato quasi per intero il discorso pronunziato dal Nunzio. Ne diamo la traduzione ad sensum dal croato.

Laudato - un modello di lavoro e professione al servizio della Chiesa. Dopo l'inno nazionale, mons. Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico nella Repubblica di Croazia, ha rivolto un discorso commemorativo al pubblico. Egli ha espresso la sua gioia per i tanti ospiti, ed ha detto che si considera da sempre un sostenitore di Laudato TV guidata dalla regista Ksenija Abramovic. Egli ha seguito con particolare attenzione e l'ammirazione e crede che valga la pena di seguire tutta l'attività di Laudato, dal momento che ha affrontato con professionalità le tradizioni cattoliche. Mons. D'Errico ha monitorato fin dall'inizio del suo soggiorno in Croazia, tre anni fa, i contenuti del portale Laudato. Ha elogiato il metodo della sequela delle attività di Papa Francesco. Il Papa dice che abbiamo bisogno di affrontare le numerose sfide della nuova evangelizzazione. Ciò significa che tutti dobbiamo impegnarci. Non solo i vescovi, i preti, monaci e monache. E 'necessario che tutti, soprattutto i fedeli laici, facciano la loro parte. Il Nunzio D'Errico, ricordando il Santo Papa Giovanni Paolo II, ha incoraggiato tutti a svolgere la loro professione al servizio della Chiesa. Laudato in proposito ha svolto un lavoro esemplare, ha detto il nunzio, in particolare sottolineando che Laudato è una organizzazione di ispirazione cattolica e sta lavorando con i vescovi, i preti, monaci e monache. "Quando mi chiedono ciò che il Papa si aspetta da ciascuno di noi per la nuova evangelizzazione, spesso dico: senti Laudato". Laudato è un gruppo di professionisti, fedeli laici che stanno facendo molto bene sui principi della fede cattolica. Si lavora in accordo con la Conferenza croata dei Vescovi e con la HKVRPP. Questo potrebbe essere un modello per tutti i fedeli laici all'interno della Chiesa, in questa fase della Nuova Evangelizzazione. In questo contesto si muove il progetto della televisione Laudato progetto". Il Nunzio D'Errico ha ringraziato il direttore di Laudato per il suo impegno con i professionisti collaboratori. "So che non è facile spingere avanti il progetto. Come cristiani, siamo consapevoli che non è possibile fare affidamento sulla forza umana, ma c'è bisogno di preghiera". Mons. D'Errico con le parole della benedizione ha voluto ringraziare il Signore della vita e della storia. "Grazie per tutte le benedizioni che accompagnano il nostro cammino. Grazie per le difficoltà incontrate nella nostra vita quasi ogni giorno. Vogliamo esprimere una intenzione speciale per la televisione Laudato e chiedere per voi una benedizione. Chiediamo al Signore di aprire le nostre anime per riscaldare i nostri cuori con il suo Santo Spirito.Chiediamo di ispirare molte persone di buona volontà a sostenere questo progetto".

Il 30 Aprile 2015 il Nunzio ha partecipato ad un evento di grande rilevanza per la società e la cultura in Croazia. Si è trattato della celebrazione del 150° della Fondazione della Accademia Croata delle Scienze e delle Arti. Numerosi sono stati i partecipanti e le personalità civili ed ecclesiastiche intervenute. Sono stati consegnati i premi per il 2014 e gli Accademici più rappresentativi si sono alternati nelle relazioni che hanno evidenziato i campi d'intervento nazionale e de internazionale dell'Accademia e le numerose opere da essa realizzate lungo il corso della sua storia. Sul portale in rete dell'Accademia campeggia una grande foto dell'Assemblea convenuta nel Salone di rappresentanza, e sono state pubblicate altre foto che adornano il racconto dell'evento.