domenica 1 settembre 2013

18 – 28 Agosto 2013: Cronaca di un pellegrinaggio in Croazia

Il Pellegrinaggio. Di padre Placido Mario Tropeano, monaco benedettino archivista di Montevergine redattore dei poderosi volumi del Codice Diplomatico Verginiano, recentemente scomparso, sono tributario di una visione teologica del pellegrinaggio cristiano che unisce il cammino verso la meta religiosa con l'ascesi interiore. Le tappe e le mete del cammino fisico esteriore coincidono con le tappe e le mete dell'esperienza mistica interiore. Uomo – Angelo – Dio: secondo la visione del monaco, elaborata attraverso lo studio dei documenti medievali, è un trinomio che rappresenta sia la meta sacra all'orizzonte del cammino del pellegrino, sia le tappe spirituali progressive dell'esperienza personale di Dio. Il pellegrino che si reca al santuario dedicato ad un Santo vive l'esperienza religiosa interiore dell'Uomo, della conoscenza di sé e della manifestazione della sua personale devozione per l'exemplum del santo amico di Dio; il pellegrino che si reca ad un santuario mariano oppure al luogo sacro di una Apparizione vive l'esperienza interiore dell'Angelo, ovvero di perfezionamento spirituale personale e di accoglienza del mistero divino; il pellegrino che si reca nei Luoghi Santi dedicati al passaggio e alla presenza del Signore vive l'esperienza interiore della contemplazione e del mistero di Dio.
A questo trittico esplicativo della spiritualità del pellegrinaggio, mutuato dalla visione di dom. Placido, io aggiungo anche la Chiesa, intesa come ambito comunitario e meta implicitamente sempre presente sul cammino esteriore ed interiore di ogni pellegrinaggio cristiano.

L'accoglienza in Nunziatura. Nei giorni dal 18 al 28 Agosto scorso, insieme con Antonietta mia moglie e con Anna sorella del Nunzio Apostolico in Croazia, guidando una Fiat-Panda, ho percorso un itinerario di oltre 2000 chilometri tra Italia e Croazia con la motivazione esplicita di vivere un'esperienza di cammino turistico-religioso e di incontro amicale ed ecclesiale con il Nunzio Apostolico a Zagabria. Il primo giorno abbiamo avuto come meta il Santuario di Sant'Antonio di Padova, raggiunta e vissuta nell'eperienza spirituale del pellegrinaggio verso l'Uomo. Il giorno dopo sono stati l'incontro e l'accoglienza, predisposta per noi ospiti dalla Nunziatura Apostolica, a darci il senso della Chiesa che sottende ed arricchisce di significati ulteriori il 'trittico teologico' del pellegrinaggio descritto dal monaco verginiano.
Alla frontiera croata con la Slovenia ci è venuto incontro padre Ivica Hadaš s.j., accompagnatore ed interprete di S. E. Alessandro D'Errico, il quale ci ha preceduto con l'auto della Nunziatura per le strade di Zagabria, offrendoci l'opportunità di ammirare scorci urbani e bellezze architettoniche della città. L'accoglienza del Nunzio che ci attendeva all'ingresso della Nunziatura insieme con le Suore della Carità collaboratrici, Vinka Stella e Anka, è stata lieta ed entusiastica. Il clima è stato subito quello della piccola comunità ecclesiale, formatasi intorno al Vescovo rappresentante del Papa in Croazia, e che ha condiviso per qualche giorno i momenti di preghiera e di agape fraterna: una sorprendente esperienza di Chiesa offerta al nostro pellegrinaggio. Il Nunzio ha continuato il lavoro del suo ministero, e con la guida esperta e spiritualmente partecipe di padre Ivica abbiamo avuto occasione di visitare luoghi significativi della cultura e della religiosità di Croazia.

Luoghi di Zagabria. Dopo la prima serata trascorsa al chiar di luna in escursione montana all'antica fortezza di Medvedgrad, a Zagabria girata in lungo ed il largo, in compagnia anche di suor Niceta proveniente dalla Nunziatura di Sarajevo, pellegrini verso l'Uomo, abbiamo devotamente sostato in Cattedrale dinanzi alla tomba del cardinale Aloisio Stepinac, beatificato da Giovanni Paolo II per l'estrema testimonianza della fede e la difesa del cattolicesimo durante il regime di Tito. Abbiamo percepito nei vari luoghi della capitale croata le espressioni particolari dell'incontro tra la forte e tradizionale religiosità cattolica dei Croati, entusiasticamente vissuta durante la visita di Benedetto XVI in Croazia, e le manifestazioni laiche e secolarizzate della società civile; lungo il cammino che conduce alla storica Porta di Pietra, vero e proprio santuario mariano della città (meta dell'Angelo), alla Piazza alta del Parlamento e della Chiesa con i tetti stemmati di San Marco, alla discesa in funicolare verso le Piazze monumentali e le vie della città dedicate al passeggio, alla movida e allo shopping, ricche ancora dei segni della festa per l'entrata recente della Croazia nell'UE.

Le escursioni. Le escursioni nei dintorni di Zagabria, nella regione dello Zagorje Croato, ci hanno portato al pellegrinaggio al Santuario mariano nazionale di Marija Bistrica, meta (dell'Angelo) di grande devozione raggiunta anche da molti pellegrini sloveni polacchi ed ungheresi. Lungo la strada per il santuario la visita si è estesa al Parco paleontologico con il Museo dell'evoluzione di Krapina e poi all'alto e turrito Castello medievale di Trakoscan la cui mole si rispecchia con il folto bosco circostante nelle acque placide di un bel lago di montagna. Altri luoghi visitati sono stati il Cimitero monumentale Mirogoj di Zagabria, ove è eretto il grande mausoleo in onore del Presidente Tudjman e ove si conservano molte ed importanti memorie patrie; la Casa dei Gesuiti con le annesse varie iniziative religiose, culturali e formative; il Parco pubblico fluviale della Sava dedicato al tempo libero e a varie attività sportive; il borgo di Samobor famoso per i vari ritrovi e per lo storico complesso conventuale dei francescani.

Verso l'Istria. Insieme con il Nunzio, che ha voluto concedersi una breve pausa in un luogo di mare in vista della celebrazione del suo onomastico il 26 Agosto (Sant'Alessandro martire), ci siamo poi recati, seguendo l'auto della Nunziatura guidata da p. Ivica, per qualche giorno in Istria ospiti della Pensione Emmaus di Novigrad diretta impeccabilmente dal signor Ennio e gestita dalla Diocesi di Porec e Pula. Erano circa vent'anni anni che a Monsignore, costantemente impegnato nell'ufficio pastorale, mancavano una nuotata ed un poco di sole a mare. Per 3 o 4 giorni, pur continuando egli a mantenere i contatti del suo lavoro ecclesiale, si è potuto vivere con lui momenti importanti in amicizia e semplicità, alternando le ore a mare con la visita turistica e con il pellegrinaggio ai luoghi sacri della Diocesi.

La Basilica Eufrasiana. Molto belle sono state le esperienze della visita religiosa; a partire dal percorso ammirato dentro ed intorno alla Basilica Eufrasiana, dedicata al martire San Mauro e sede del Vescovo di Porec fin dai tempi della persecuzione di Diocleziano. La visita guidata da don Sergio, Cancelliere della Diocesi, per l'area archeologica basilicale riconosciuta dall'UNESCO, ci ha portato alla scoperta e all'ammirazione di un patrimonio unico e di valori molteplici per la religiosità, la storia e l'arte. Abbiamo potuto verificare l'importanza e la bellezza delle memorie agiografiche dei santi e dei vescovi, delle espressioni legate ai mosaici bizantini, dell'architettura della Basilica eretta dal Vescovo Eufrasio, e delle opere d'arte sacra raccolte per la valorizzazione museale: un patrimonio che ci rimanda i simboli complessi e le testimonianze dei secoli del cristianesimo che fin dalle sue origini è vissuto con manifestazioni di fede incrollabile e persistente in questa terra.

Novigrad e Dajla. Interessante è stata anche la visita serale alle vie e alle chiese di Novigrad, città antica di pescatori, oggi efficacemente aperta all'ospitalità e al turismo giovanile e familiare nel mantenimento delle tradizioni popolari e nella valorizzazione di un clima di semplicità e di religiosità legata alla festa patronale estiva di San Pelagio. Nel territorio di Novigrad rientra anche il complesso di Dajla con i suoi tenimenti agricoli: un antica abbadia benedettina, da noi visitata in una mattinata, che si affaccia sull'Adriatico e che ha avuto le sorti legate alle vicende storiche che portarono nel passato regime all'incameramento dei beni ecclesiastici da parte dello Stato, e che figurano oggi nel nuovo rapporto tra Stato e Chiesa un suo ritorno alle funzioni religiose ed ecclesiali.

Sant'Eufemia e Rovigno. Altra esperienza della visita che ha assunto un forte significato religioso e di pellegrinaggio devoto è stato il cammino per la città di Rovigno, località veramente incantevole dell'Istria ricca di scorci paesaggistici, che s'inerpica tra le strette e vivaci vie fino al luogo più alto della città costituito dal Santuario di Sant'Eufemia.
Alla nobile e giovane di Calcedonia, martire nel 304 durante la persecuzione di Diocleziano, è dedicata la chiesa solenne che custodisce nell'abside il monumentale sepolcro di pietra ove riposa il corpo della Santa. La presenza del Nunzio Apostolico pellegrino al Santuario non è passata inosservata, ed essenziale per la conoscenza della devozione locale e dei rifermenti agiografici rovignesi è stata la presentazione del giovane custode Antonio che si è offerto per la guida nella chiesa e per l'apertura della finestrella che permette la visione del corpo di Sant'Eufemia. Il mondo è piccolo, dice un detto popolare, è ciò è stato vero anche nel Santuario di Rovigno: alla visita ascoltata in lingua italiana si sono aggiunti altri pellegrini provenienti dalla stessa nostra Diocesi di Aversa e da paesi vicini alla nostra Frattamaggiore. Si è potuto condividere con Antonio le conoscenze di una comune devozione alla Santa presente anche nella nostra terra. Sant'Eufemia è molto venerata nell'area frattese, essendo Patrona della parrocchiale della frazione di Carditello, e soprattutto per il poema agiografico scritto in suo onore alla fine del '700 dal frattese Michelangelo Lupoli, che fu vescovo di Irsina (Montepeloso), luogo ove si venera una reliquia della Santa, e che fu in contatto con i Bollandisti proprio per la redazione degli Acta di Eufemia. Il volto incerato della Santa, osservato nel sepolcro di Rovigno, è sorprendentemente somigliante con quello effigiato in una lunetta affrescata a cura della famiglia del vescovo Lupoli nella chiesa di Sant'Antonio di Frattamaggiore. Mons. D'Errico ha colto tutti questi aspetti storici ed agiografici e dopo una catechesi rivolta ai numerosi presenti ha formulato una bella preghiera dinanzi alla reliquia di Sant'Eufemia.

L'onomastico del Nunzio. L'esperienza comunitaria ed ecclesiale (il pellegrinaggio verso la Chiesa) ha avuto un momento culminante nel giorno di Sant'Alessandro, dedicato alla celebrazione dell'onomastico del Nunzio Apostolico in Croazia. Una bella sorpresa ha allietato la serata trascorsa nella letizia e nell'agape fraterna nella sala della Pensione Emmaus. Poco dopo la celebrazione eucaristica nella cappella della Pensione ove mons. D'Errico ha ricevuto i nostri auguri ed ha svolto una catechesi sul Santo e sull'amicizia con Dio, si sono uniti alla cena anche mons. Dražen Kutleša vescovo di Porec, don Sergio cancelliere diocesano, don Luca parroco di Novigrad, don Ivan giovane prelato diocesano impegnato nella Congregazione dei Vescovi a Roma, e mons. Želimir Puljić arcivescovo di Zara e Presidente della Conferenza Episcopale Croata.


Il ritorno. Il viaggio di ritorno in Italia è continuato lungo il percorso del pellegrinaggio che ha motivato il nostro viaggio in Croazia. La sera del giorno dedicato a Santa Monica l'abbiamo trascorsa a Pesaro raggiunta dopo un pomeriggio di acquazzoni e attraversando il centro di rutilanti arcobaleni. Il giorno dedicato al Santo Vescovo Agostino, dopo la visita alla Cattedrale pesarese di San Terenzio, lo abbiamo trascorso in viaggio verso casa, con le soste devote del mezzogiorno al Santuario mariano di Loreto e del pomeriggio alla Porziuncola di Assisi raggiunta attraverso la via per l'Umbria che passa per il Santuario agostiniano di San Nicola da Tolentino.

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