sabato 16 giugno 2012

Omelia del Vescovo Komarica per il Nunzio D'Errico


Banja Luka, 15 Giugno 2012
Omelia del Vescovo Komarica per il Nunzio D'Errico tenuta il 14 Giugno nella Cattedrale di San Bonaventura

Il semone commemorativo del vescovo è stato incentrato sull'esegesi di carattere cristologico ed ecclesiologico dei brani: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra" (Mt 28, 18), e "Su questa pietra per costruire la sua chiesa che le porte degli inferi non prevarranno contro di essa" (Mt 16, 18). I brani sono serviti a definire la missione di Pietro e degli Apostoli e a collegarla con l'azione di Giovanni Paolo II per i Balcani, con il lavoro svolto dal Nunzio D'Errico nei suoi 6 anni di missione in Bosnia ed Erzegovina, e con l'impegno odierno di papa Benedetto XVI.
Come i nostri antenati, attraverso molti secoli turbolenti di esistenza della Chiesa in questa regione ... la nostra Chiesa ha registrato la cura preziosa e l'amore del successore di Pietro, il Papa, specialmente di Papa Giovanni Paolo II e dell'attuale Santo Padre Benedetto XVI.
Il Beato Papa che mi ha chiamato al servizio apostolico e mi ha messo alla guida della nostra diocesi fu particolarmente vicino a noi durante gli anni drammatici della recente guerra, per confortarci, incoraggiare ed aiutare il nostro desiderio di rimanere fedeli al Vangelo di Cristo dell'amore e del perdono. Egli ci ha dato, insieme ad altri doni, il prezioso dono della beatificazione di Ivan Merz a Banja Luka.
E il nostro attuale papa, nel suo amore particolare per noi, ha inviato, come il suo staff zelante e instancabile, il nostro confratello nel ministero apostolico, il nostro Mons. Alessandro D'Errico che è qui presente in questa celebrazione sacra. Durante il suo soggiorno è stata benedetta la sua azione nella nostra patria, la Bosnia. In più di sei anni ha trascorso molto tempo tra di noi, non solo in questa cattedrale, ma in molte delle nostre parrocchie. In particolare, con il suo ausilio il Santo Padre ha nominato Vescovo ausiliare mons. Mark Semren dalle fila dei frati francescani delle antiche province di Bosnia.
Il nostro Nunzio mons. Alessandro è animato da un fedele spirito apostolico ed è particolarmente complessa ed impegnativa la sua opera di rappresentante autentico del papa. Ai nostri vescovi e alla nostra Chiesa patria ha instancabilmente e fedelmente trasmesso i desideri e gli impulsi del successore di Pietro a perseverare nell'unità della fede, nella fermezza della speranza e nell'efficacia dell'amore cristiano. E' stato veramente vicino a noi, e abbiamo realizzato uno sforzo buono per aiutarci reciprocamente nella comunione con Cristo. Per noi cattolici, in particolare per gli sfollati e i diseredati, ha instancabilmente dialogato con le autorità politiche e civili, che hanno molto apprezzato. Ci ha aiutato a tessere preziosi rapporti ufficiali tra la Chiesa cattolica e gli uffici statali della Bosnia-Erzegovina come in qualsiasi paese normale civile. Si può dire che sono stati prodotti frutti preziosi per la nostra chiesa locale e per la patria.
Ora è il Santo Padre ha deciso di inviarlo in una nuova posizione, nel paese vicino vicino a noi, in Croazia, dove sarà sicuramente in grado di seguire con affetto il cammino e la crescita della nostra Chiesa locale e nazionale.
Ringrazio il Buon Pastore di tutta la Chiesa perchè il Successore dell'apostolo Pietro, il Papa Benedetto XVI inviò questo nostro caro fratello Vescovo, Mons. Alessandro, come nunzio apostolico nel nostro paese, e che divenne il nostro amico.
Grazie, cara Eccellenza da tutti! Il Signore vi ricompensi cento volte tanto e la sua benedizione vi segua nella vostra attività apostolica, e la Beata Vergine Maria vi protegga ovunque voi andiate in giro per il mondo a predicare il vangelo di Cristo.
Noi promettiamo le nostre preghiere per voi. Ci rallegriamo in ogni nuovo incontro con voi e per essere di nuovo in questa città. Amen!” [Sintesi ad sensum]



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