domenica 20 aprile 2014

Il Messaggio di Pasqua 2014

Il portale di Laudato ha prodotto un bel video per la lettura in italiano del Messaggio Pasquale di S. E. Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in Croazia, e lo ha divulgato con la traduzione in croato sovraimpressa in web-streeming anche sul suo profilo su fb e su youtube. Il messaggio è preceduto da una intervista ed è arricchito con la visita agli ambienti della Nunziatura Apostolica di Zagabria. Lo possiamo riguardare ai seguenti link:



Pubblichiamo anche il testo che il Nunzio Apostolico ha predisposto per la trasmissione radiofonica nazionale.

Messaggio pasquale
del Nunzio Apostolico
Arcivescovo Alessandro D’Errico
trasmesso dalla Radio Cattolica Croata
e dal programma “La voce della Croazia” di Radio Croata
Zagabria, 20 aprile 2014
Sono grato alla Radio Cattolica Croata e al programma “La voce della Croazia” di Radio Croata per l’opportunità che mi danno di rivolgere un fervido augurio pasquale a tutti voi, cari radioascoltatori. Saluto cordialmente quanti mi state ascoltando nella nostra bella Croazia; ma mi è caro estendere un fraterno saluto specialmente a quanti sono fuori della Croazia, e in particolare ai Croati di Bosnia ed Erzegovina e di Montenegro, ove ho avuto la gioia di servire il Santo Padre e la Chiesa per diversi anni.
A tutti auguro una felice e santa Pasqua: una Pasqua che porti la luce, la speranza e la gioia che ci vengono dalla contemplazione del Signore Risorto. Credo che soprattutto di questo abbiamo bisogno oggi, nelle sfide non sempre facili che un po’ tutti ci troviamo ad affrontare.
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Due pensieri mi stanno accompagnando in questi giorni cosi santi, quando celebriamo i misteri della festa più importante dell’anno liturgico; e vorrei condividerli con voi, con tutta semplicità.
Leggendo e rileggendo i racconti evangelici delle apparizioni di Gesù Risorto, sono stato colpito da una nota che l’evangelista Giovanni aggiunge, evidentemente non a caso: “I discepoli gioirono nel vedere il Signore” (Gv. XX, 20).
Ecco allora la mia prima riflessione: in che cosa consiste questa gioia dei discepoli? Come possiamo anche noi gioire nel contemplare oggi Gesù Risorto? Come questa gioia può accompagnarci sempre, anche nei momenti tristi della vita? Ricorderete che proprio questi argomenti ritornano spesso nel magistero del Santo Padre Francesco, che peraltro è molto ben voluto da tutti anche per quel senso di serenità e gioia che trasmette, e per il sorriso di pace che accompagna sempre le sue giornate.
Ebbene, Papa Francesco propone cose molte interessanti su questi temi, soprattutto nella sua recente Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium, e spesso nelle meditazioni che fa quasi ogni giorno a Santa Marta.
Cosa dice Papa Francesco ? Anzitutto dice che non bisogna confondere la gioia del Vangelo con le “allegrie passeggere”, che possono venire dal mondo attuale. Gli agi della vita, i piaceri mondani, le comodità consumistiche possono solo dare “allegrie superficiali e temporanee”; ma queste spesso finiscono con il lasciarci ancora più insoddisfatti e tristi.
La gioia del Vangelo è ben altra cosa, di altro livello: essa viene dalla certezza che siamo amati dal Padre Celeste, così come siamo, con le nostre qualità e i nostri limiti. Questo amore, questa tenerezza di Dio si sono manifestati pienamente in Gesù: nella Sua vita, nella Sua passione per noi, nella Sua risurrezione. Il messaggio centrale di Gesù è che Dio è vicino a noi sempre, e ci accompagna in ogni momento; Egli ci cerca come un pastore fa con le pecore smarrite; è un padre che attende il nostro ritorno, come fa il padre della parabola del figlio prodigo (Lc XV).
Questa gioia vera e duratura la compresero bene i discepoli. La risurrezione era il sigillo di Dio sulla Buona Novella della tenerezza e della misericordia di Dio, che Gesù aveva predicato. E non ci fu prova, per quanto dolorosa potesse essere, dal poter togliere o offuscare questa gioia ai primi cristiani. Questo è il motivo per cui i discepoli di duemila anni fa, come tanti cristiani nel corso dei secoli, sono andati fino al martirio con gioia, come a una “festa di nozze”. Anche nelle prove e nelle tribolazioni essi sentivano che Dio era con loro; e anzi li prediligeva, chiamandoli ad essere più vicini a Gesù sulla Croce, e - attraverso la Croce - a partecipare della risurrezione e della gloria di Gesù.
Perciò, molte volte il Santo Padre ripete che è un non senso vedere in giro cristiani tristi e melanconici, come se vivessero “in una continua veglia funebre”; e neppure cristiani inamidati, rigidi e formalisti, che sempre hanno da lamentarsi di tante cose. Altrettanto spesso Papa Francesco indica la strada per avere la gioia della fede: bisogna ritornare a Gesù, morto per noi e risorto; costruire la nostra vita su di Lui, la roccia, che ci invia lo Spirito, per farci andare avanti con gioia, nel Suo cammino e secondo le Sue proposte.
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Un altro elemento mi sembra importante nell’insegnamento del Santo Padre sulla gioia. E’ evidente che, come cristiani, dobbiamo mettere Gesù al centro della nostra vita, e guardare a Lui come modello perenne per il nostro cammino. Ebbene, Gesù non solo è il profeta che vive nella serenità, nella pace e nella gioia che vengono dal fare la volontà del Padre celeste. Egli è il Maestro che non può tenere la gioia per sé, ma vuole comunicarla: “Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia sia in voi, e la vostra sia piena” (Gv. XV, 11).
Queste parole di Gesù devono essere un monito per noi, che vogliamo camminare con Lui per i cammini della vita. Non possiamo trattenere la gioia per noi. E neppure possiamo accontentarci di comunicarla soltanto a quelli che ci sono cari, o ci sono più vicini. Con Gesù abbiamo il dovere di trasmetterla a tutti, senza differenze. Questo è il dinamismo di una fede matura. Il Santo Padre - con un’altra immagine concreta, come usa fare nelle meditazioni di Santa Marta - dice che non possiamo “imbottigliare la gioia”. La gioia non può restare ferma: solo per noi, o solo per un gruppo. Deve andare, deve espandersi. E’ un dono che deve camminare. E’ una virtù dei grandi, di quei grandi che sanno elevarsi al di sopra dei propri interessi, delle proprie amarezze, delle pochezze e delle piccolezze umane, e sanno sempre allargare lo sguardo agli orizzonti di Dio e dei fratelli, e in particolare dei più poveri e dei lontani che più necessitano di solidarietà e di conforto.
D’altra parte, questo è il senso profondo delle ultime parole di Gesù, prima di far ritorno al cielo: “Andate, annunciate la Buona Novella a tutti i popoli” (Matt. XXVIII, 19). Queste parole devono risuonare profondamente per noi soprattutto oggi, quando celebriamo con gioia Gesù Risorto, nella ricerca di vie adeguate per una nuova evangelizzazione.
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In questo spirito, rinnovo gli auguri pasquali a tutti e a ciascuno di voi. Per voi e con voi prego che le festività pasquali portino tanta serenità, tanta rinnovata speranza e tanta gioia: a tutti, e specialmente a coloro che - pur non riconoscendosi cristiani o appartenenti ad alcuna tradizione religiosa - si sentono tuttavia in ricerca della verità, della luce, e del senso della vita.
Sretan Uskrs.

La Settimana Santa a Zagabria

Il Nunzio Apostolico in Croazia, l'Arcivescovo Alessandro D'Errico, ha vissuto nella condivisione con la Chiesa particolare di Zagabria le celebrazioni della Settimana Santa e i momenti principali del Triduo Pasquale.
La mattina del Giovedì Santo egli è stato nella sede d'onore insieme con il Cardinale Arcivescovo Bozanic e con il Presbiterio Diocesano alla celebrazione della Santa Messa Crismale nella Cattedrale di Zagabria. La cerimonia è stata bella e significativa ed è stata illustrata nei significati spirituali e sacramentali dall'omelia del Cardinale che è stata pubblicata e commentata dalle Agenzie Cattoliche e dal portale dell'arcidiocesi.

La Santa Messa in Coena Domini egli l'ha celebrata nella Chiesa del Corpus Christi di Zagabria, tradizionale luogo dell'adorazione eucaristica, insieme con padre Paolo Crnjac e con la partecipazione delle Monache di clausura della Visitazione di Maria. L'omelia del Nunzio è stata incentrata sulla meditazione dell'Istituzione dell'Eucaristia, Memoriale della presenza del Signore Gesù nella sua Chiesa. Altro tema omiletico su cui si è soffermato Mons. D'errico è stato l'istituzione del sacerdozio, ed ha esortato tutti a pregare per le vocazioni sacerdotali e ad impegnarsi per l'evangelizzazione. Lo scambio colloquiale con le suore, alla fine della Messa e dopo aver impartito la benedizione papale, ha riguardato la venerazione delle reliquie di Santa Margherita Maria Alacoque a Zagabria, e l'invito da rivolgere a Papa Francesco per una sua visita in Croazia.
Per questa Santa Messa in Coena Domini è stato divulgato anche un comunicato della Nunziatura:

Comunicato da trasmettere a IKA - Laudato
   Il 17 aprile 2004, Giovedì Santo, l’Ecc.mo Mons. Alessandro D’Errico, Nunzio Apostolico ha presieduto il rito Sacro della Messa “in Coena Domini” nella chiesa-santuario del “Corpus Domini” di Zagabria. Ha salutato il Rev. Crnac, che concelebrava, e le Rev.de Suore Claustrali Visitandine che hanno partecipato alla Messa. La chiesa era gremita di fedeli. All’inizio della Messa il Rev. Crnac ha ringraziato il Nunzio per la sua visita ed ha presentato un breve cenno storico del Santuario dedicato all’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento.
   Nella sua omelia, il Nunzio Apostolico ha sottolineato che gli era caro celebrare questa Solennità proprio in questa chiesa-santuario dedicato all’ado-razione eucaristica. Ha ricordato che proprio oggi si celebrava l’Istituzione dell’Eucaristia. Il Giovedì santo, con il suo richiamo «anniversario» all’e-vento dell’ultima cena, pone al centro della memoria ecclesiale il mistero della Fede che è l’Eucaristia. Memoriale della Passione, l’eucaristia, che è corpo, sangue, anima e divinità di Cristo, costituisce il Sacramento supremo della presenza divina che si dona a noi.
   Nella seconda parte della sua omelia, il Nunzio Apostolico ha menzionato il secondo “anniversario” che celebriamo oggi: il Sacerdozio ministeriale che i preti condividono con Cristo. Ha invitato le Monache Claustrali e i fedeli presenti a pregare per le vocazioni sacerdotali. Anche se la Croazia è stata benedetta con un gran numero di vocazioni, dobbiamo ancora pregare affinché ci siano vocazioni sufficienti e generose per il futuro della Chiesa. Inoltre, ha ricordato le Parole del Santo Padre che desidera sacerdoti che siano capaci di seguire il popolo di Dio nei suoi cammini attuali, sacerdoti che siano vicini ai fedeli nelle loro fatiche, sacerdoti sempre disponibili alle necessità del popolo di Dio, e che non siano chiusi. Che siano sacerdoti ben formati ma soprattutto che possano uscire, andare e cioè andare verso i poveri, verso chi è lontano della fede.
   Il Nunzio Apostolico ha richiamato che ogni cristiano è anche chiamato a portare la Buona Notizia al mondo e nel mondo. E cosi, vi è bisogno di “cristiani pieni di gioia”, che possano portare il Vangelo alla gente. La gioia deve essere il segno che si legge sul volto di questi fedeli.

   Dopo la funzione sacra, il Rappresentante Pontificio ha avuto un colloquio con le Rev.de Monache Visitandine dentro la clausura. Le religiose hanno espresso la loro gioia di incontrare il Rappresentante del Papa. Hanno parlato della visita a Zagabria delle reliquie di Santa Marguerite Marie Alacoque e trasmesso al Nunzio il loro desiderio di vedere Papa Francesco in Croazia. Hanno poi ringraziato il Nunzio Apostolico per la Sua visita ed hanno chiesto di pregare per loro, mentre il Nunzio ha impartito la Benedizione Pontificia.

Per la celebrazione del Rito dell'Adorazione della Croce del Venerdì Santo, Mons. D'Errico accompagnato da padre Ivica Hadas, è stato nella Parrocchia della Regina del Rosario di Zagabria insieme con la Comunità monastica Domenicana e con il Padre Provinciale Ante Gavrića. L'esortazione Apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco ha fatto da riferimento ispirativo per l'omelia del Padre Provinciale che è stata incentrata sul mistero del Venerdì Santo. Le parole del Nunzio hanno poi rimarcato il riferimento all'Esortazione del Papa, a riguardo dell'evangelizzazione e dell'inclusione dei poveri nella Chiesa, ed hanno sottolineato l'importanza della devozione tradizionale e la necessità della preghiera contemplativa. Alla fine della celebrazione il Nunzio è stato ospite a cena nel monastero ed ha potuto ancora parlare della formazione dei giovani studenti e della loro preparazione per per la vita religiosa e l'evangelizzazione nello spirito di Papa Francesco.

Sabato Santo, il 19 aprile 2014, l’Ecc.mo Mons. Alessandro D’Errico ha celebrato la Vigilia Pasquale nella chiesa di Cristo Redentore, attenente al Monastero delle Povere Suore di Santa Chiara, Monache clarisse di Clausura. Il Nunzio è stato accolto dal loro cappellano il Fra Zeljiko, OFM Conv., e da Fra Milan, OFM Conv. La chiesa era gremita di fedeli. Il Nunzio ha espresso il suo vivo desiderio di visitare le Monache Claustrali di Santa Chiara.
Dopo i riti del fuoco, del Cero pasquale, della luce, delle letture ed il canto dell’Alleluia, Fra Zeljiko, OFM Conv., ha cantato il Vangelo della Risurrezione. Nella sua omelia il Nunzio Apostolico ha ricordato che la Pasqua è l’occasione di ottenere l’indulgenza plenaria - con le debite condizioni. Avvicinandosi al Cero Pasquale, il Nunzio ha spiegato in seguito il senso della presenza di questa luce in mezzo al santuario. Ha detto che la luce è un elemento importante e che Gesù è la luce che riscalda la nostra vita. Oggi, in questa notte di Risurrezione, questa luce è il “timbro” di Dio, e cioè la Risurrezione è la conferma di cio’ che Gesù ha promesso, percio’ rallegriamoci. Ecco perché le donne che hanno scoperto la tomba vuota, erano piena di gioia. Perché Cristo è risorto. La gioia accompagna anche tutto il tempo pasquale. Ed il canto di gioia è quello dell’Alleluia. Il Nunzio Apostolico ha poi spiegato che l’alleluia era un canto di vittoria, e cioè è la vittoria della Vita che vince la Morte, la Gioia che vince la tristezza. Gesù è nostra gioia.
In una seconda parte dell’omelia, il Nunzio ha richiamato le parole di Gesù che dice “voi siete la luce del mondo”. Come Gesù è stato mandato dal Padre, anche noi siamo mandati da Gesù. Infatti, ogni battezzato è chiamato a portare la Luce nel mondo, e la luce del Vangelo. Questa è la conclusione del Vangelo: Andate, uscite... andate a portare la buona Novella... andate a portare la luce al mondo.Il Santo Padre lo ripete spesso: tutti devono esser testimoni della Risurrezione, e percio’ tutti i fedeli sono chiamati ad essere la luce, anche se c’è corruzione o tenebre attorno a noi. Dobbiamo sentirci amati da Dio. E sicome siamo amati, dobbiamo amare tutti, senza distinzione di amico o nemico. Bisogna andare da chi ha bisogno del nostro amore, dai più lontani, dai poveri, da chi si è allontanato dalla fede. E’ stato l’augurio del Nunzio per la Pasqua : siate tutti la Luce nel mondo. Alla fine della Liturgia della Messa, il Nunzio ha impartito la Benedizione Apostolica ai fedeli presenti.
Dopo la cerimonia solenne, il Nunzio Apostolico si è incontrato con le Suore Claustrali per condividere con le claustrali. Nel convento, ha potuto salutare le diciasette monache, fare la loro conoscenza, scambiare con loro, e vedere la gioia che abita questa casa di preghiera.

Ha potuto anche salutare la più anziana delle suore, di 103 anni di età. La Madre Badessa ha salutato e ringraziato il Rappresentante Pontificio, sottolineando che per loro era una profonde gioia questa visita, e ricordava loro quella di Papa Gregorio IX che pure lui visito’ nella notte di Pasqua del 1220 il monastero delle Clarisse. L’Ecc.mo Nunzio D’Errico ha poi impartito la Benedizione alle suore. Dopo questo momento di fraterno colloquio, le Monache clarisse lo hanno invitato a tornare per partecipare alla prossima vestizione di alcune postulanti.

Con il Cardinale Bozanic e con la Comunità ecclesiale di Zagabria il Nunzio ha anche concelebrato la Santa Messa della Domenica di Pasqua nella Cattedrale di Zagabria.

Una particolare sequela delle iniziative e delle celebrazioni della Settimana Santa del Nunzio Apostolico a Zagabria si può rilevare sul portale in rete di Laudato, che ha anche curato la trasmissione in streeming del suo Messaggio per la Pasqua, e sul relativo profilo sul social-network.
Con la navigazione dei link segnalati è possibile accedere agli approfondimenti e alla visione delle gallerie fotografiche proposte in rete.

sabato 19 aprile 2014

Incontri diplomatici ed attività della prima decade di Aprile

All'indomani della celebrazione a Zara del 40° di sacerdozio insieme con il confratello Arcivescovo Zelimir Puljic, e dopo l'intervento al Convegno Europeo sui Diritti del Bambino a Dubrovnik, il rientro a Zagabria del Nunzio Apostolico è stato subito caratterizzato da una agenda piena di impegni e di riferimenti relazionali per la prima decade di Aprile.
Quasi tutti gli incontri e le attività che hanno avuto Mons. D'Errico come protagonista o come personalità di riferimento diplomatico sono stati seguiti e commentati dalle Agenzie Cattoliche di Croazia e di Bosnia-Erzegovina, dalla Radio Vaticana e dai Portali Istituzionali. In particolare una sintesi degli avvenimenti che hanno visto la partecipazione del Nunzio è leggibile sul bollettino n. 14 di Aprile dell'IKA pubblicato in rete e scaricabile in formato PDF; e la navigazione dei link segnalati in questo post consente un buon approfondimento conoscitivo.
Dagli incontri e dalle iniziative emergono le svariate tematiche socio-politiche e religiose che ricevono l'attenzione del Nunzio e qualificano il suo operato di Rappresentante della Santa Sede in Croazia.

Croati all'Estero. La problematica dei Croati all'estero, fortemente di quelli in Bosnia-Erzegovina che rappresentano anche la buona parte dei Cattolici del paese, è emersa dall'incontro del 2 Aprile con la Signora Daria Krsticevic, Capo dell'Ufficio Nazionale per i Croati all'Estero. In quella sede, che si aggiunge ad una serie frequente di colloqui e di iniziative, si è discusso dei piani economici ed occupazionali governativi tesi a favorire la risoluzione delle questioni sociali specifiche.


Ecumenismo. La testimonianza ecumenica e la preghiera per l'Unità dei Cristiani hanno fatto da sfondo spirituale alla partecipazione del Nunzio D'Errico, insieme con le Autorità ecclesiasticche e civili della Capitale croata, al rito funebre nella Chiesa Ortodossa della Città di Zagabria, officiato dal Patriarca Ireneo per la morte, avvenuta il 3 Aprile, del Vescovo Jovan Pavlovic Metropolita di Zagabria-Lubjana.


Dialogo interreligioso. Il riferimento alla proficua collaborazione con il Nunzio Apostolico in Croazia e alla promozione condivisa di un esemplare modello di dialogo interreligioso, con l'Islam e con le altre Religioni, è stato fatto il 4 Aprile direttamente dal Gran Mufti di Zagabria Hasanovic durante il suo incontro in Vaticano con Papa Francesco.


Il dialogo con le Istituzioni. La via del dialogo, unica ed irrinunciabile, da percorrere per realizzare le eccellenti relazioni bilaterali tra la Croazia e la Santa Sede, è stata rimarcata il 4 Aprile nell'incontro del Nunzio Apostolico con Josip Leko, Presidente del Parlamento Croato. 
Il colloquio ha riguardato questioni relative alla formazione della Commissione Mista, il ricorso presentato dalla Procura di Stato all'Alta Corte di Cassazione che rallenta la definizione del caso dell'Abbazia di Dalja, e la partecipazione del Presidente della Repubblica di Croazia alla beatificazione a Roma di Giovanni Paolo II per il 27 Aprile.


Il valore della pace. Il 7 Aprile Il Nunzio Apostolico ha benedetto la Cappella dedicata a Giovanni Paolo II situata al Centro Amministrativo del Ministero della Difesa a Zagabria. Durante la concelebrazione con l'Ordinario militare il vescovo Jezerinac, e alla presenza delle massime Autorità civili e militari (Ministro della Difesa e Comandanti Generali delle Forze Armate), il Nunzio Apostolico ha voluto rimarcare i concetti di pace e di partecipazione religiosa dei credenti che operano nelle forze armate illustrati nell'omelia del vescovo Jezerinac. Egli ha poi ricordato con commozione le esperienze analoghe da lui vissute qualche anno prima in Afghanistan.





martedì 1 aprile 2014

Intervento della Santa Sede alla Conferenza sui Diritti del Bambino a Dubrovnik

Nei giorni 27 e 28 marzo 2014 si è svolta nell'Hotel Excelsior di Dubrovnik la Conferenza sulle Strategie dei Diritti del Bambino (programma 2012-2015) promossa dal Consiglio D'Europa ed organizzata dal Governo della Croazia. Sul portale del Consiglio D'Europa si possono leggere, nelle tre lingue accreditate (Francese, Inglese e Croato) i documenti e le brochure relativi alla Conferenza, le tematiche in discussione nella due giorni di Relazioni e di Tavole rotonde, i curricula e gli argomenti dei numerosi esperti e studiosi internazionali partecipanti.
Alla Conferenza hanno partecipato le delegazioni di una cinquantina di Stati. Per la Croazia la Delegazione è stata presieduta dal Vice-Primo Ministro Sig.ra Milanka Opačić.
La Santa Sede è stata presente con una Delegazione composta da S.E. Mons. Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in Croazia, e Mons. Jean-François Lantheaume, Consigliere di Nunziatura.
Mons. D'Errico è intervenuto alle 16.30 di venerdì 28 marzo con un discorso pronunciato in francese, nel corso della Sessione Plenaria conclusiva dedicata alla messa a fuoco delle problematiche e delle proposte discusse nelle sessioni precedenti e nelle varie tavole rotonde dedicate agli obiettivi strategici del programma europeo circa i Diritti del Bambino. In particolare gli obiettivi considerati erano stati: 1. Servizi per la salute e la socializzazione; 2. Prevenzione e la lotta contro gli abusi sessuali; 3. Forme di promozione dei Diritti dei Bambini; 4. Partecipazione dei Bambini alla vita sociale.
A nome della Santa Sede Mons. D'Errico ha esordito con i ringraziamenti e gli apprezzamenti per il lavoro organizzativo svolto dalle Autorità Croate e per la Conferenza sulle Strategie per i Diritti del Bambino promossa dal Consiglio D'Europa.
Ha espresso la preoccupazione e l'impegno della Santa Sede per la realizzazione delle iniziative dedicate all'educazione, alla famiglia, alla scuola, alla dignità della persona e alla crescita morale e spirituale dei bambini. Ha quindi svolto un analisi puntuale degli obiettivi discussi nelle sessioni e nelle tavole rotonde, ed ha indicato le iniziative e gli impegni che la Santa Sede promuove ed assume in particolare rispetto alle problematiche della violenza sessuale nei confronti dei bambini, rispetto alle problematiche della giustizia minorile, e rispetto al coinvolgimento dei bambini nella partecipazione alla vita sociale e comunitaria. Ha concluso auspicando a nome della Santa Sede che la tematica dei Diritti del Bambino rimanga una priorità per il Consiglio d'Europa.

Di seguito possiamo leggere il testo del discorso pronunciato in francese dal Nunzio Apostolico.


INTERVENTION DU SAINT-SIEGE

Conférence sur la mise en œuvre de la
Stratégie du Conseil de l’Europe sur les droits de l’enfant 2012-2015
(Dubrovnik, 27-28 mars 2014)


Monsieur le Président,

Je voudrais avant tout exprimer la reconnaissance de la Délégation du Saint-Siège aux Autorités croates qui accueillent cette Conférence pour les efforts déployés dans l’organisation de cette rencontre et pour la courtoisie avec laquelle nous avons été accueillis.

Je voudrais aussi remercier le Conseil de l’Europe qui a promu cet événement important, qui affronte des thèmes d’une grande actualité.

Depuis le lancement de la Stratégie de Monaco en 2012, rien n’a permis de mettre un terme à la souffrance des enfants à travers le monde. Même si la distance entre le réalisé et le souhaitable semble parfois se creuser, le Saint-Siège et beaucoup d’organisations d’inspiration catholique qui œuvrent au service des enfants ne se satisfont pas de ce constat et continueront à agir pour que tout enfant puisse vivre une vie pleine et digne.

Le Saint-Siège souhaite que la présente réunion et la stratégie du Conseil de l’Europe qui se délinéera pour les deux prochaines années témoignent de notre capacité non seulement à laisser parler notre générosité, mais aussi de notre volonté de réagir et de porter remède afin de protéger les intérêts de l’enfant, y compris ses intérêts moraux et spirituels.

Le Saint-Siège a pris note de différents sujets qui ont été abordés dans les tables rondes et qui répondent aux thématiques des objectifs stratégiques de la Stratégie du Conseil de l’Europe sur les droits de l’enfant de 2012- 2015. A ce propos, notre délégation souhaite partager les suggestions suivantes:

Prévenir et combattre la violence sexuelle à l’encontre des enfants (objectif stratégique No 2): Le Saint-Siège valorise la mise en œuvre d’actions de prévention et de dénonciation de la maltraitance sous toutes ses formes ayant pour but de renforcer les capacités propres des enfants, de sensibiliser leur famille et les communautés, d’informer le grand public et de favoriser une culture de la bientraitance. La réalisation de campagnes de prévention et le partage de bonnes pratiques dans les communautés, les écoles, les centres socio-éducatifs contribuent en premier lieu à créer un environnement bientraitant dont le premier acteur est l’enfant lui-même avec sa famille. Deuxièmement, cela favorise une culture de bientraitance qui passe par la dénonciation de la maltraitance sous toutes ses formes et par la promotion des droits de l’enfant.

Justice des mineurs (objectif stratégique No 3): Il est primordial de promouvoir et défendre les droits fondamentaux des enfants en situation de conflit avec la loi, en leur assurant un environnement protecteur et en favorisant leur réinsertion familiale, scolaire et socioprofessionnelle. A cet égard, le Saint-Siège encourage vivement les acteurs institutionnels à intégrer une approche restaurative dans les lois et les politiques publiques et exhorte les acteurs de la société civile et les professionnels des médias à mettre au centre de leur action le respect de la personne, à travers notamment la reconnaissance des bénéfices des mesures non privatives de liberté et la nécessité de donner une perception plus positive de l’enfant en situation de conflit avec la loi.

Participation des enfants: générer le changement (objectif stratégique No 4): Il convient de reconnaître que les expériences de participation visant à intégrer les enfants ou adolescents dans le processus d’élaboration des politiques publiques, font souvent référence à des formes et à des structures de débats non adaptées au degré de maturité de l’enfant. C’est pourquoi, afin d’éviter une participation faussée, ou même source d’exclusion, il conviendrait de prévoir des espaces intergénérationnels et des propositions pédagogiques concrètes valorisant non seulement, la famille et l’école comme espaces de socialisation, mais aussi le rôle essentiel des parents et éducateurs dans le développement intégral de l’enfant, y compris sa créativité et sa capacité à manifester ses opinions et ses pensées.

Le Saint-Siège continuera à suivre avec une particulière attention les questions liées à ces thématiques avec l’espoir que le thème de la protection de l’enfant demeurera l’une des priorités du Conseil de l’Europe.

Je vous remercie de votre attention.



giovedì 27 marzo 2014

I vescovi Puljic e D'Errico celebrano a Zara il 40° dell'ordinazione sacerdotale

L'avvenimento è di grande significato ecclesiale e pastorale. Un vescovo croato ed un vescovo italiano, Domenica 23 marzo 2014, celebrano insieme il 40° anniversario della loro ordinazione sacerdotale. La ricevettero entrambi lo stesso giorno, il 24 Marzo del 1974, ai primi Vespri dell'Annunciazione di 40 anni fa: Zelimir Puljic per le mani del cardinale Agnelo Rossi nella Cappella di Propaganda Fide a Roma, e Alessandro D'Errico per le mani del vescovo Antonio Cece nella Cattedrale di Aversa. I due vescovi celebrano il quarantesimo nella Cattedrale di Zara dedicata a Santa Anastasia, nel luogo della sede episcopale diell'arcivescovo Puljic che è anche Presidente della Conferenza Episcopale Croata, e nel luogo ove è ospite d'onore l'arcivescovo D'Errico che è anche Nunzio Apostolico in Croazia.
L'evento vissuto nella solennità delle espressioni liturgiche assume anche le dimensioni semplici di una lieta spiritualità che traspare dal dialogo con l'assemblea e dalle parole dei due vescovi che hanno accompagnato i momenti salienti della celebrazione.
Tra le cose dette il vescovo Puljic ha voluto ricordare i nomi degli altri giovani sacerdoti ordinati con lui a Roma, e provenienti da ogni parte del mondo: Njiru Ephantus (Kenya), Cletus, Luigi Nwankwo e Ecke Antonius (Nigeria), Tot Petrus Martinus An (Vietnam), Simon Ntamwane (Burundi), e Galo Jurado (Ecuador).
Il vescovo D'Errico ha voluto esprimere negli accenti della sua narrazione personale i concetti che evidenziano il fondamento della fede e della vocazione nella Chiesa universale.
I nomi degli altri giovani sacerdoti ordinati con D'Errico ad Aversa nel 1974 (Tonino Vitale, Clemente Petrillo, Edoardo Barretta e Paolo Dell'Aversana) sono stati ricordati il giorno dopo dal vescovo Mario Milano che ha presieduto nella Basilica Pontificia di San Sossio di Frattamaggiore la Santa Messa celebrativa del 40° di sacerdozio di don Tonino Vitale.
L'evento celebrato a Zara è stato descritto e commentato dalle Agenzie Cattoliche di Croazia e di Bosnia-Erzegovina (IKA e KTA), ed è stato arricchito con un bella galleria fotografica presentata sul portale dell'Arcidiocesi di Zara. Per la lettura di questi commenti abbiamo indicati i relativi link.

Di seguito presentiamo il testo in italiano dell'omelia di S. E. Alessandro D'Errico.

Celebrazione del 40.mo anniversario
di Ordinazione Sacerdotale
del Nunzio Apostolico e dell’Arcivescovo di Zadar.
Omelia dell’Arcivescovo Alessandro D’Errico
(Zadar, 23 marzo 2014)

Rendo grazie a Dio per la gioia che mi dà oggi di celebrare con voi questa Messa di ringraziamento in occasione del 40.mo anniversario di Ordinazione sacerdotale. Quarant’anni fa, quando fui ordinato Sacerdote nella Cattedrale della mia diocesi di Aversa, non avrei mai pensato che un giorno avrei celebrato quest’anniversario come Vescovo e come Rappresentante Pontificio, in un Paese come la Croazia, che è tanto caro al Santo Padre e alla Santa Sede.

Sono lieto di celebrare con voi quest’Eucarestia, e ancor più sono onorato di poter elevare il mio cantico di ringraziamento insieme al vostro degno Pastore, l’Arcivescovo Želimir Puljić, che pure lui fu ordinato Sacerdote quel lontano 24 marzo 1974, ai Primi Vespri della Solennità dell’Annunciazione. Con l’Arcivescovo Puljić, che è anche Presidente della Conferenza Episcopale, spesso ho l’occasione di condividere le ansie e le speranze del mio servizio di Nunzio Apostolico. Attraverso lui, oggi mi sento ancora più unito a ciascuna delle Chiese particolari che sono in Croazia e ai loro Sacri Pastori. E questo rende ancora più intenso e significativo questo momento di preghiera.

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Quali sentimenti in questi giorni stanno accompagnando la nostra riflessione spirituale (quella dell’Arcivescovo Puljić e la mia personale)? In primo luogo, direi che questo anniversario ci dà l’opportunità di guardare indietro, con sguardo d’insieme, a ciò che Gesù Eterno Sacerdote ha compiuto per noi e attraverso di noi durante questi quarant’anni.

Ancora questo pomeriggio, il Vostro Arcivescovo mi parlava con entusiasmo e con tanta gratitudine a Dio dell’intenso servizio che sta svolgendo qui a Zadar, degli anni trascorsi a Dubrovnik e di quelli in cui fu educatore e professore al Seminario Maggiore e alla Facoltà di Teologia di Sarajevo.

A me personalmente ritorna spesso il grato ricordo delle comunità che ho incontrato nell’esercizio del mio ministero, e in particolare delle parrocchie, dei gruppi, dei movimenti che ho servito in Italia nei primi anni del mio servizio sacerdotale, prima di partire per la Thailandia, che fu la prima tappa del mio servizio nelle Rappresentanze Pontificie. Al tempo stesso, oggi soprattutto mi è caro pregare per i Paesi dove sono stato inviato prima dal Santo Padre Paolo VI, e poi da Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco.

Insieme all’Arcivescovo Puljić, oggi ricordiamo e preghiamo per le persone che hanno costituito per noi un prezioso punto di riferimento: Vescovi, Sacerdoti, Religiosi, Religiose, fedeli laici, missionari, autorità civili, rappresentanti di altre confessioni religiose.

Insieme a voi, Mons. Puljić  ed io sentiamo il dovere di ringraziare Dio per le grazie con cui ci ha accompagnato, e specialmente per il grande dono di partecipare al ministero di Cristo Capo, per la edificazione del Suo Corpo che è la Chiesa. E oggi - come quarant’anni fa - con Maria, Madre della Chiesa, ci è caro ripetere: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore” (Lc. 1,46-47).
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Al tempo stesso, quest’anniversario è anche un momento di grazia per guardare al futuro e rinnovare il nostro impegno sacerdotale di servizio.

In questi giorni, più intensamente stiamo concentrando la nostra attenzione su ciò che il Signore ci domanda nel servizio episcopale. Siamo ben consapevoli dei nostri limiti. Avvertiamo molto la nostra indegnità per un servizio tanto impegnativo. Con l’Apostolo Paolo, cerchiamo ogni giorno di trovare ispirazione e sostegno nella parola del Signore: “Ti basta la mia grazia, è nella debolezza che si manifesta pienamente la mia potenza” (2 Cor. 12,9). E spesso ci ritornano alla mente le parole di Gesù: “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi, e vi ho costituiti perche andiate e portiate frutto, e il vostro frutto rimanga” (Gv. 15,16).

D’altra parte, ci conforta il pensiero che tante persone di buona volontà ci accompagnano con la preghiera. Non solo oggi, ma in ogni momento della nostra missione. Tuttavia, consentiteci di dire che contiamo molto sulla preghiera del popolo di Dio che è in Croazia, al quale il Santo Padre ci ha inviato. Siamo certi che essa otterrà per noi la luce e la forza necessarie per affrontare le sfide che si presentano lungo il nostro cammino, per una soluzione che sia secondo il desiderio di Dio e le direttive del Santo Padre.

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A questo proposito, mi sta a cuore aggiungere un’altra breve riflessione. Come forse saprete, il motto del mio ministero episcopale è “Veni Sancte Spiritus”. Scelsi questo motto soprattutto perché la chiamata all’episcopato mi fu rivolta nel 1998, che era l’anno che il Beato Giovanni Paolo II aveva dedicato allo Spirito Santo, nel cammino spirituale di preparazione al Terzo Millennio.

Questa preghiera allo Spirito Santo ripeto spesso nel corso delle mie giornate. Vorrei elevarla insieme al vostro Arcivescovo e a tutti voi soprattutto questa sera, con semplicità e fiducia, in povertà di spirito. Essa è necessaria sempre, perché è lo Spirito Santo che guida e anima la Chiesa di Cristo. Ma essa mi sembra ancora più necessaria ai nostri giorni, nel contesto della profonda conversione pastorale e missionaria che Papa Francesco chiede insistentemente alle comunità cristiane del mondo intero.

Cosa propone Papa Francesco? Egli ripete spesso che questo è un tempo di sfide complesse per la Chiesa; perciò è tempo di nuova evangelizzazione; anche nei Paesi - come la Croazia - tradizionalmente a grande maggioranza cristiana. Ciò richiede che tutti - nessuno escluso - sentiamo la responsabilità di far buon uso dei talenti ricevuti. È urgente che tutti ci facciamo docili all’azione dello Spirito e avvertiamo la responsabilità di ripensare la nostra testimonianza di Chiesa. Non possiamo limitarci soltanto a conservare, per quanto sia possibile, la gloriosa eredità spirituale che abbiamo ricevuto dai nostri Padri nella fede. Non possiamo chiuderci a nessuno. È tempo - dice il Papa - di avvertire la necessità di andare, uscire per le vie del mondo, secondo il mandato di Gesù, per portare la Buona Novella dell’amore e della misericordia di Dio a tutti, senza differenze. Fino alle periferie del mondo: quelle materiali e quelle esistenziali; e in particolare a quelli che sono un po’ lontani dalla fede, e ai poveri che di più avvertono l’urgenza di una parola di solidarietà e di speranza.

In altre parole, il Papa invita a farci muovere dallo Spirito: ad abbandonare i nostri schemi precostruiti e il criterio del “si è sempre fatto così” (Evangelii Gaudium, 33); a farci audaci e creativi nel ripensare le strutture, lo stile e i metodi di evangelizzazione.

In questo senso, Papa Francesco - nella Evangelii Gaudium, al N. 27 - parla di un sogno che Egli coltiva, nella Sua sollecitudine di Supremo Pastore della Chiesa: “Sogno una scelta missionaria - egli scrive - capace di trasformare ogni cosa”. E cioè, una Chiesa in movimento, che si apra agli orizzonti del mondo, al servizio della comunione e della cultura dell’incontro. Una Chiesa dalle porte aperte, simbolo di luce, amicizia, fiducia; una Chiesa tesa ad annunciare e testimoniare la gioia del Vangelo.

È il sogno che oggi soprattutto l’Arcivescovo Puljić ed io sentiamo il dovere di accogliere senza riserve; e di riproporre a voi, insieme ai confratelli Vescovi, che seguono con tanta attenzione le illuminate indicazioni pastorali che il Santo Padre sta dando giorno dopo giorno, con il Suo magistero e il Suo esempio di vita.

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Miei cari Fratelli e Sorelle, vi chiediamo di unirvi a noi, nella preghiera allo Spirito Santo. Venga lo Spirito di Dio e ci rinnovi! Ci faccia strumenti efficaci di nuova evangelizzazione! Ci accompagni nel nostro uscire e andare verso le periferie del mondo!

Vieni Santo Spirito! È una preghiera facile da ricordare: vi consiglieremmo di ripeterla spesso, insieme a noi, molte volte al giorno. Siamo certi che - com’è sempre avvenuto nella storia della Chiesa - lo Spirito Creatore continuerà a venire, ad animare le nostre Chiese e a guidare il nostro cammino secondo le vie di Dio.

Maria - Madre della Chiesa e Regina degli Apostoli - accompagni i nostri passi. Possa la Sua materna intercessione ottenere abbondanza di benedizioni e di grazie per il vostro carissimo Arcivescovo, per me, per i Sacri Pastori della Croazia, e per tutte le componenti della Chiesa di Dio che è in queste terre. Amen!




Concelebrazione per il 4° anniversario della fondazione della Diocesi di Bjelovar

Una settimana nel tempo quaresimale di quest'anno che si annuncia ricca di significati e di ricorrenze memorabili per il Nunzio Apostolico in Croazia. Giovedì 20 Marzo 2014 egli è nella Cattedrale di Santa Teresa D'Avila con il Vescovo Vjekoslav Huzjak per la celebrazione del 4° anniversario della fondazione della Diocesi di Bjelovar, città capoluogo di contea posta ad una settantina di chilometri da Zagabria. Domenica 23 Marzo 2014 egli è con l'arcivescovo Zelimir Puljic per celebrare insieme il loro 40° dell'ordinazione sacerdotale nella Cattedrale di Zara, città della Dalmazia a circa 300 chilometri dalla capitale della Croazia.
Per il primo avvenimento, cui dedichiamo questo post, leggiamo le note identificative della città di Bjelovar dal portale turistico della Croazia che la descrive come un luogo ricco di attrattive e di iniziative economiche, culturali e sportive.
L'genzia IKA d'altro canto dedica un ampio commento alla celebrazione religiosa con il Nunzio Apostolico e riporta brani significativi del dialogo che i due Presuli hanno avuto tra loro ed hanno rivolto all'assemblea ecclesiale.

Proponiamo la sintesi ad sensum del commento dell'IKA

2014/03/20 | 21:56 | IKA
Quarto anniversario della costituzione della diocesi di Bjelovar-križevči e primo dell'ordinazione del Vescovo
Il Nunzio Apostolico Alessandro D'Errico ha partecipato alla solenne Concelebrazione eucaristica nella Cattedrale di Santa Teresa d'Avila a Bjelovar
Bjelovar (IKA) - La moltitudine dei credenti proveniente da tutte le parrocchie della Diocesi di Bjelovar-križevci è giunta con grande parata Giovedi 20 marzo nella Cattedrale di Santa Teresa d'Avila a Bjelovar, dove una solenne Concelebrazione Eucaristica è stata presieduta dal Nunzio Apostolico nella Repubblica di Croazia, Mons. Alessandro D'Errico in comunione con mons. Vjekoslav Huzjak, vescovo di Bjelovar, e con i sacerdoti della diocesi. Circa 800 fedeli si sono riuniti per la celebrazione festosa ed una luce speciale brillava nella cattedrale per i costumi ornati indossati con grande gioia dai bambini e dagli adulti, dai vigili del fuoco e dai cacciatori in uniforme cerimoniale, dai membri di associazioni culturali. Hanno partecipato collaboratori pastorali e fedeli delle parrocchie della diocesi, i religiosi, i membri dei movimenti ecclesiali e delle associazioni, i seminaristi, i catechisti, i coristi; hanno partecipato anche i rappresentanti di organizzazioni civiche, il prefetto di Bjelovar-Bilogora Damir Bajs con i suoi collaboratori, il sindaco di Bjelovar Anton Korušec co i suoi collaboratori.

Il vescovo Huzjak ha accolto il Nunzio e gli dato il benvenuto a Bjelovar: "La nostra Diocesi cammina suoi primi passi, e perciò non vedavamo l'ora di farvi venire a pregare insieme con noi per esprimere sostegno alle attività e alla crescita. Ogni inizio è difficile, ma vi è grande entusiasmo in tutta la diocesi, tra sacerdoti, monaci e suore, catechisti e laici; il collegamento e la comunione della comunità diocesana sta crescendo ogni giorno e diventa un po 'il sale della terra di cui parla il nostro Salvatore Gesù Cristo, che invia la Chiesa ad annunciare il Vangelo a ogni creatura. Credo che i giovani della nostra Diocesi conoscano il modo giusto per rispondere alle sfide del tempo, per essere presenti e svolgere la loro missione di evangelizzazione nel mondo, ma anche per contribuire al miglioramento e al progresso di tutta la società".
Il Nunzio D'Errico ha ringraziato il Vescovo Huzjak per le parole di benvenuto ed ha espresso la gioia di stare insieme con la gente riunita per celebrare la Messa nel giorno del quarto anniversario della creazione della Diocesi di Bjelovar-Križevči, e si è congratulato con il vescovo per l'anniversario della sua ordinazione episcopale. Il Nunzio ha portato i saluti e le preghiere di Papa Francesco, che con particolare attenzione e cura segue la giovane diocesi nella sua crescita nella Chiesa vicino ad ogni uomo.
Mons Huzjak nella sua omelia ha detto: "I successori di Pietro nel XX secolo, così come il nostro attuale Papa Francesco, guidato dallo Spirito Santo, hanno diretto e condotto la Chiesa come chiaro segno della presenza del Dio vivente nel mondo, a testimoniare la cura e l'amore di Dio per ogni essere umano e mostrare ala popolo la via della salvezza eterna. La Chiesa lo sta facendo oggi, in un momento di grandi difficoltà sociali. Ciò è solo una sfida per la Chiesa ad essere dignitosa, autorevole e più vicino all'uomo che cerca significato e speranza, senza cui non si può vivere: si aprono prospettive per l'annuncio del Vangelo, per la celebrazione dei sacramenti, per l'istruzione catechistica, per le attività caritative della Chiesa, per i campi dell'istruzione e della cultura, dai quali dipende la formazione dei bambini e dei giovani".
Concludendo la celebrazione il Nunzio D'Errico ha portato il saluto del Papa Francesco e ha presentato il suo messaggio, che spesso mette in evidenza: la Chiesa di oggi deve essere con impegno aperta ai tempi in cui vive e vicino all'uomo. Egli ha esteso gli auguri del Santo Padre per tutte le iniziative di sviluppo e d il lavoro svolto in collaborazione con il Vescovo per la costruzione della Comunità e della Chiesa secondo il magistero del Papa.
Il Vescovo Huzjak ha infine ringraziato Nunzio per le parole di sostegno e di incoraggiamento, ed ha offerto alcuni doni per commemorare la celebrazione: pitture di artisti locali, libri sulla storia di Bjelovar e mazzi di fiori.

Con il Nunzio c'era il Consigliere di Nunziatura Mons. Jean Francois Lantheaumeu e l'interprete padre Ivica Hadash. Dopo la Messa, tutti si sono riuniti di fronte alla cattedrale dove i club culturali hanno realizzato una sagra festosa
Il canto liturgico è stato animato dal Coro del Duomo sotto la direzione di Valentino Vedriš.


lunedì 24 marzo 2014

Dalle Ceneri alla II di Quaresima. La pastorale del Nunzio al paese natio

Quando durante l'anno il Nunzio Apostolico torna per qualche giorno al paese natio è sempre un rincorrersi di notizie tra gli amici e le comunità parrocchiali locali che attendono l'occasione per vivere con lui fruttuosi momenti di dialogo e di magistero improntato a quello del Santo Padre Francesco.
Mons. D'Errico è stato per un paio di settimane al suo paese, proprio all'inizio del tempo forte della Quaresima di quest'anno. Ed il tam-tam tra gli amici e le comunità devote non è mancato, ed ha sortito momenti d'incontro e di catechesi veramente speciali e significativi. Nello stile di una full immersion nel dialogo ecclesiale coinvolgente che trova un ambito caratteristico nelle celebrazioni animate da don Sandro.
Ho avuto occasione di essere presente ad alcune delle celebrazioni quaresimali ed ho potuto notare quanto intense siano l'aspettativa devozionale e l'esperienza ecclesiale delle tante persone che vi hanno partecipato.
Il Mercoledì delle Ceneri, alla Parrocchia originaria frattese della Madonna del Carmelo e di San Ciro, è stato illustrato da Don Sandro in tutti i significati liturgici e spirituali: l'inizio di un percorso di riflessione sulla fede nel Risorto e di purificazione penitenziale che si riferisce alla Parola di Dio, alla Preghiera e alla Carità; che si svolge in compagnia con Gesù avviato sul cammino pasquale della sua Passione e della sua Risurrezione.
In una celebrazione serotina nella chiesa del SS.mo Redentore di Frattamaggiore, alla presenza del parroco Antonio Padricelli e della numerosa comunità parrocchiale, don Sandro ha benedetto un quadro con l'effigie di San Gabriele dell'Addolorata, il giovane santo passionista al quale è stato dedicato un culto da un gruppo di devoti. Agiografia e teologia della devozione sono state presentate dal Nunzio Apostolico nella chiave di lettura pasquale dell'esempio di San Gabriele e del suo Amore alla Croce e alla Passione di Gesù. La comunità in ascolto ne è stata grandemente commossa ed edificata.
La II Domenica di Quaresima, nella Chiesa del Convento Francescano di Santa Caterina e San Pasquale di Grumo Nevano, è stata celebrata con la presenza del parroco Frate Mimmo Silvestro, degli altri Frati Francescani, dell'OFS, degli altri gruppi parrocchiali, e con un assemblea ecclesiale delle grandi occasioni. Don Sandro ha dialogato a lungo con l'assemblea, rivolgendosi in cammino per la navata al contatto personale con i fedeli. Ha avuto occasione di narrare molti aspetti storici ed attuali della testimonianza francescana da lui incontrata nei luoghi della sua missione nei Balcani, ed ha sviluppato una efficace catechesi sui temi agiografici dei Santi Patroni della Parrocchia e su quelli quaresimali proposti dalle Letture e dal Vangelo della Domenica. Frate Mimmo ha donato al Nunzio una bella Icona di Santa Caterina d'Alessandria ed un libro di recente pubblicazione sulla Storia del Convento di Grumo Nevano.

Le due settimane trascorse al paese sono state caratterizzate anche da altre attività di incontro culturale che hanno riguardato la possibilità di realizzare un nuovo libro sulle attività del Nunzio Apostolico in Croazia, ed hanno riguardatoi significati e l'importanza del 40° anniversario di sacerdozio che Mons. D'Errico si accinge a celebrare il 24 Marzo 2014.