I
Francescani del Convento di Dubrava, comune della Regione di
Zagabria, hanno organizzato la presentazione del libro di storia e
documentazione “I Croati di Kotor Varos”. I Francescani di
Dubrava appartengono alla provincia di Erzegovina e svolgono un
particolare ruolo nel dialogo religioso in Croazia e nel collegamento
culturale che riguarda i Croati di Bosnia-Erzegovina.
Il
libro parla degli avvenimenti storici e recenti, legati alla guerra
nell'ex-Jugoslavia, di una città della Bosnia-Erzegovina situata
nella regione di Banja Luka; ed esso si inserisce nel complesso delle
iniziative che attengono la riflessione e la documentazione intorno
alla situazione dei Cattolici, rappresentati principalmente dalla
componente croata, in Bosnia-Erzegovina. Questa riflessione in
Croazia è molto sentita ed assume caratteristiche che attengono la
tradizione religiosa e l'identità storico-culturale della nazione.
Si comprende perciò l'importanza della presentazione che ha
richiamato nel convento di Dubrava la partecipazione di molte
personalità della cultura religiosa e laica della Croazia e della
Bosnia-Erzegovina. Alla presentazione non è mancato l'Arcivescovo
Alessandro D'Errico il quale, sia come Nunzio Apostolico in
Bosnia-Erzegovina fino al 2012 e sia come attuale Nunzio Apostolico
in Croazia, segue con particolare impegno ed attenzione la questione
dei Cattolici e dei Croati di Bosnia-Erzegovina.
Il
significato storico-culturale della presentazione è stato colto e
pubblicato con particolare approfondimento dalle agenzie informative
cattoliche di Croazia e di BiH (IKA e KTA) e dalla testata
internazionale di Vecernji list. Segue la traduzione ad sensum del
testo letto su Ika, ripreso e commentato anche dalle altre
comunicazioni in rete.
2013/10/22
| 20:01 | IKA E – 154888/10
Presentazione
del libro "I croati a Kotor Varos"
Pubblicato
in occasione del 20° anniversario dell'aggressione serba a Kotor
Varos
Zagabria
(IKA) - Il libro "I croati a Kotor Varos", pubblicato in
occasione del 20° anniversario dell'aggressione serba a Kotor Varos
è stato presentato Martedì, il 22 Ottobre a Dubrava nel convento
dei Francescani di Erzegovina. E' stato presentato da suoi redattori
Ivo Pranjkovic, Don Stipo Karajica e Luca Vinojčić, con i
contributi di Vlado Pandžić e del prof. Zoran PILIČIĆ, e del
moderatore Dott. Vine Mihaljevic. Il libro è stato pubblicato in
edizione congiunta dal convento francescano di Jajce, dalla canonica
di Kotor Varos e da FMC "Luce delle parole" di Sarajevo.
L'
edizione
è sorta su iniziativa dei francescani di Kotor Varos, e grazie agli
sforzi speciale di don Stipe KARAJICA vicario nella parrocchia di
Sesvetska Sopnica a Zagabria, che insieme hanno operato una raccolta
di dati sulle vittime dell'aggressione serba a Varos Kotor e dintorni
dell'11 giugno del 1992. e sulle vittime della II seconda guerra
mondiale e del dopoguerra. Per la memoria era stato eretto il
monumento di fronte alla chiesa parrocchiale nel mese di ottobre
dello scorso anno ed è stato celebrato il 20° anniversario
dell'aggressione serba sulla città e i suoi dintorni.
La
presentazione
del libro è stata introdotta dal Dott. Mihaljevic che ha rivolto
parole di benvenuto alle personalità presenti tra le quali il Nunzio
Apostolico nella Repubblica di Croazia, l'Arcivescovo Alessandro
D'Errico, il Superiore del convento di Dubrava don Draženko Tomic,
l'Abate del monastero di S. Elias di Zagabria Bozo Lujic,
l'Amministratore parrocchiale di Sesvetska Sopnica don Zdravko Dadić,
Jozo Zovko, Anto Simunovic pastore di Kotor Varoš, il Presidente
dell'Associazione dei Croati di Kotor Varoš a Zagabria Marko
Bilobrk, il Presidente prima della guerra del Comune di Kotor Varos
Anto Mandic, molti sacerdoti e suore, Darius Krsticevic, l'inviato
presso l'Ufficio di Stato dei Croati all'estero Ivan Zeba, il Vice
Sindaco di Zagabria Stipe Zeba, molti parrocchiani di Sesvetski
Sopnica e delle parrocchie vicine e numerosi rifugiati di Kotor Varos
e loro amici.
Il
libro
si presenta come una sorta di memoriale per Varos Kotor e i suoi
abitanti, perché contiene una serie di informazioni dettagliate e
preziose circa la storia, la geografia, la cultura e le persone in
Varos Kotor, a partire dalla sua prima menzione documentata fino ad
oggi, e numerose foto del repertorio museale sacro e degli
avvenimenti. E' diviso in sette capitoli, con la copertina ornata
dalla chiesa di Kotor Varoš, per un totale di 334
pagine.
L'organizzatore
e co-editore Dr. Pranjkovic ha detto che il libro contiene due
particolarità, le prime due liste pubblicate finora, la lista delle
600 vittime di Kotor Varos della II Seconda guerra mondiale e del
dopoguerra, e la lista di 174 vittime dell'aggressione serba in Kotor
Varos.
Il
libro
inizia con estratti selezionati dalle cronache francescane, scritti
storici e diari di viaggio riguardanti Kotor Varos e le condizioni in
Bosnia-Erzegovina; avvenimenti registrati da francescani come
Nicholas Lašvanin, ad esempio, che descrive la peste in Bosnia a
Kotor Varos nel 18°
secolo,
poi da Don Giovanni Frano Jukic con il suo viaggio in Bosnia del
1843. E poi da altri francescani bosniaci in diverse situazioni e in
particolare durante la dominazione ottomana. Il secondo capitolo
presenta le memorie storiche dei croati di Kotor Varoš e molti
dettagli della storia antica e recente, della Chiesa cattolica, delle
parrocchie e degli eventi legati all'aggressione serba e delle
persecuzioni a Kotor Varoš. Segue un capitolo riguardante i Croati
di Kotor Varoš e la la lista delle vittime della II seconda guerra
mondiale e del dopoguerra. Il
quarto
capitolo contiene articoli di giornale su Kotor Varos prima e dopo
l'aggressione; il quinto contiene le canzoni popolari di Kotor Varoš
raccolte da Michael Pavlinović nel suo viaggio in Bosnia del 1874.
Il
capitolo "Le dichiarazioni e le testimonianze",
sottotitolato "La verità della sofferenza, tortura e
trattamenti inumani da serbi contro croati e musulmani nella zona di
Kotor Varos" porta la testimonianza di Viktor Grgic,
sopravvissuto alla tortura, sull'uccisione di due suoi fratelli, e le
testimonianze delle altre torture che hanno sperimentato i musulmani.
Il
libro
si conclude con discorsi di alcuni dei partecipanti ed organizzatori
tenuti in Kotor Varos all'apertura delle commemorazioni delle vittime
croate. Secondo il prof. PILIČIĆ, che in tempo di guerra era il
comandante del Primo Battaglione del HVO, in Kotor Varos vivevano
10.700 fedeli croati, e ora ve ne sono solo 226, per cui si prevede
che questo libro troverà il suo posto nelle mani e nelle case degli
sfollati di Kotor Varos in qualunque luogo oggi vivono.
La
presentazione
del libro si è conclusa con don Stipe Karajica, uno dei redattori,
che ha evidenziato come questo libro sia il risultato di anni di
lavoro svolto insieme per raccogliere le numerose e fino a quel
momento informazioni non registrate, i dati, e come il libro sarà
sicuramente un buon fondamento ispirativo per i giovani di Kotor
Varoš e per ulteriori ricerche. Fra Stipe ha ringraziato i
redattori, i collaboratori, gli organizzatori e i partecipanti che
presentano i libri commemorativi, e cioè: l' Associazione dei Croati
di Kotor Varoš a Zagabria e l'Associazione degli studenti del
Gymnasium francescano classico a Zagabria.
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