giovedì 31 ottobre 2013

Presentazione del libro “I Croati di Kotor Varos” al convento francescano di Dubrava

I Francescani del Convento di Dubrava, comune della Regione di Zagabria, hanno organizzato la presentazione del libro di storia e documentazione “I Croati di Kotor Varos”. I Francescani di Dubrava appartengono alla provincia di Erzegovina e svolgono un particolare ruolo nel dialogo religioso in Croazia e nel collegamento culturale che riguarda i Croati di Bosnia-Erzegovina.
Il libro parla degli avvenimenti storici e recenti, legati alla guerra nell'ex-Jugoslavia, di una città della Bosnia-Erzegovina situata nella regione di Banja Luka; ed esso si inserisce nel complesso delle iniziative che attengono la riflessione e la documentazione intorno alla situazione dei Cattolici, rappresentati principalmente dalla componente croata, in Bosnia-Erzegovina. Questa riflessione in Croazia è molto sentita ed assume caratteristiche che attengono la tradizione religiosa e l'identità storico-culturale della nazione. Si comprende perciò l'importanza della presentazione che ha richiamato nel convento di Dubrava la partecipazione di molte personalità della cultura religiosa e laica della Croazia e della Bosnia-Erzegovina. Alla presentazione non è mancato l'Arcivescovo Alessandro D'Errico il quale, sia come Nunzio Apostolico in Bosnia-Erzegovina fino al 2012 e sia come attuale Nunzio Apostolico in Croazia, segue con particolare impegno ed attenzione la questione dei Cattolici e dei Croati di Bosnia-Erzegovina.

Il significato storico-culturale della presentazione è stato colto e pubblicato con particolare approfondimento dalle agenzie informative cattoliche di Croazia e di BiH (IKA e KTA) e dalla testata internazionale di Vecernji list. Segue la traduzione ad sensum del testo letto su Ika, ripreso e commentato anche dalle altre comunicazioni in rete.

2013/10/22 | 20:01 | IKA E – 154888/10
Presentazione del libro "I croati a Kotor Varos"
Pubblicato in occasione del 20° anniversario dell'aggressione serba a Kotor Varos


Zagabria (IKA) - Il libro "I croati a Kotor Varos", pubblicato in occasione del 20° anniversario dell'aggressione serba a Kotor Varos è stato presentato Martedì, il 22 Ottobre a Dubrava nel convento dei Francescani di Erzegovina. E' stato presentato da suoi redattori Ivo Pranjkovic, Don Stipo Karajica e Luca Vinojčić, con i contributi di Vlado Pandžić e del prof. Zoran PILIČIĆ, e del moderatore Dott. Vine Mihaljevic. Il libro è stato pubblicato in edizione congiunta dal convento francescano di Jajce, dalla canonica di Kotor Varos e da FMC "Luce delle parole" di Sarajevo.
L' edizione è sorta su iniziativa dei francescani di Kotor Varos, e grazie agli sforzi speciale di don Stipe KARAJICA vicario nella parrocchia di Sesvetska Sopnica a Zagabria, che insieme hanno operato una raccolta di dati sulle vittime dell'aggressione serba a Varos Kotor e dintorni dell'11 giugno del 1992. e sulle vittime della II seconda guerra mondiale e del dopoguerra. Per la memoria era stato eretto il monumento di fronte alla chiesa parrocchiale nel mese di ottobre dello scorso anno ed è stato celebrato il 20° anniversario dell'aggressione serba sulla città e i suoi dintorni.

La presentazione del libro è stata introdotta dal Dott. Mihaljevic che ha rivolto parole di benvenuto alle personalità presenti tra le quali il Nunzio Apostolico nella Repubblica di Croazia, l'Arcivescovo Alessandro D'Errico, il Superiore del convento di Dubrava don Draženko Tomic, l'Abate del monastero di S. Elias di Zagabria Bozo Lujic, l'Amministratore parrocchiale di Sesvetska Sopnica don Zdravko Dadić, Jozo Zovko, Anto Simunovic pastore di Kotor Varoš, il Presidente dell'Associazione dei Croati di Kotor Varoš a Zagabria Marko Bilobrk, il Presidente prima della guerra del Comune di Kotor Varos Anto Mandic, molti sacerdoti e suore, Darius Krsticevic, l'inviato presso l'Ufficio di Stato dei Croati all'estero Ivan Zeba, il Vice Sindaco di Zagabria Stipe Zeba, molti parrocchiani di Sesvetski Sopnica e delle parrocchie vicine e numerosi rifugiati di Kotor Varos e loro amici.
Il libro si presenta come una sorta di memoriale per Varos Kotor e i suoi abitanti, perché contiene una serie di informazioni dettagliate e preziose circa la storia, la geografia, la cultura e le persone in Varos Kotor, a partire dalla sua prima menzione documentata fino ad oggi, e numerose foto del repertorio museale sacro e degli avvenimenti. E' diviso in sette capitoli, con la copertina ornata dalla chiesa di Kotor Varoš, per un totale di 334 pagine.
L'organizzatore e co-editore Dr. Pranjkovic ha detto che il libro contiene due particolarità, le prime due liste pubblicate finora, la lista delle 600 vittime di Kotor Varos della II Seconda guerra mondiale e del dopoguerra, e la lista di 174 vittime dell'aggressione serba in Kotor Varos.

Il libro inizia con estratti selezionati dalle cronache francescane, scritti storici e diari di viaggio riguardanti Kotor Varos e le condizioni in Bosnia-Erzegovina; avvenimenti registrati da francescani come Nicholas Lašvanin, ad esempio, che descrive la peste in Bosnia a Kotor Varos nel 18° secolo, poi da Don Giovanni Frano Jukic con il suo viaggio in Bosnia del 1843. E poi da altri francescani bosniaci in diverse situazioni e in particolare durante la dominazione ottomana. Il secondo capitolo presenta le memorie storiche dei croati di Kotor Varoš e molti dettagli della storia antica e recente, della Chiesa cattolica, delle parrocchie e degli eventi legati all'aggressione serba e delle persecuzioni a Kotor Varoš. Segue un capitolo riguardante i Croati di Kotor Varoš e la la lista delle vittime della II seconda guerra mondiale e del dopoguerra. Il quarto capitolo contiene articoli di giornale su Kotor Varos prima e dopo l'aggressione; il quinto contiene le canzoni popolari di Kotor Varoš raccolte da Michael Pavlinović nel suo viaggio in Bosnia del 1874.

Il capitolo "Le dichiarazioni e le testimonianze", sottotitolato "La verità della sofferenza, tortura e trattamenti inumani da serbi contro croati e musulmani nella zona di Kotor Varos" porta la testimonianza di Viktor Grgic, sopravvissuto alla tortura, sull'uccisione di due suoi fratelli, e le testimonianze delle altre torture che hanno sperimentato i musulmani. 
Il libro si conclude con discorsi di alcuni dei partecipanti ed organizzatori tenuti in Kotor Varos all'apertura delle commemorazioni delle vittime croate. Secondo il prof. PILIČIĆ, che in tempo di guerra era il comandante del Primo Battaglione del HVO, in Kotor Varos vivevano 10.700 fedeli croati, e ora ve ne sono solo 226, per cui si prevede che questo libro troverà il suo posto nelle mani e nelle case degli sfollati di Kotor Varos in qualunque luogo oggi vivono.
La presentazione del libro si è conclusa con don Stipe Karajica, uno dei redattori, che ha evidenziato come questo libro sia il risultato di anni di lavoro svolto insieme per raccogliere le numerose e fino a quel momento informazioni non registrate, i dati, e come il libro sarà sicuramente un buon fondamento ispirativo per i giovani di Kotor Varoš e per ulteriori ricerche. Fra Stipe ha ringraziato i redattori, i collaboratori, gli organizzatori e i partecipanti che presentano i libri commemorativi, e cioè: l' Associazione dei Croati di Kotor Varoš a Zagabria e l'Associazione degli studenti del Gymnasium francescano classico a Zagabria.


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