sabato 29 giugno 2013

Celebrazione di San Josemaria Escrivà Balaguer nella cattedrale di Zagabria

Le principali agenzie cattoliche di Croazia e di Bosnia-Erzegovina, tra le notizie del 27 e del 28 giugno 2013, riportano la celebrazione nella cattedrale di Zagabria della memoria di San Josemaria Escrivà Balaguer (26 giugno). La Chiesa di Zagabria ha voluto che a presiedere l'Eucaristia della sera fosse l'arcivescovo Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in Croazia.
La figura del santo fondatore dell'Opus Dei è molto amata dal popolo di Dio, ricca dei segni dell'impegno e della testimonianza cristiana nelle dimensioni sociali e spirituali del mondo moderno.
Nella sua omelia, sintetizzata e riportata con ampi commenti nella rete informatica, Mons. D'Errico ha tracciato i tratti essenziali della spiritualità contemplativa di San Josemaria e ha proposto all'attenzione dei fedeli numerosi le ispirazioni del suo exemplum operativo e sacerdotale.

Riporto la traduzione ad sensum della notizia e dei commenti pubblicati sulla rete da IKA, KTA e GK; e a seguire una scheda del santo ricavata dal portale dedicato.

Zagabria, 28 giugno 2013

CELEBRAZIONE di San Josemaría Escrivá nella Cattedrale di Zagabria

La sua vita interiore e il suo apostolato sono stati alimentati dalla preghiera e dai sacramenti, ha detto nella sua omelia il Nunzio Alessandro D'Errico


In occasione della festa di S. Josemaría Escrivá (1902-1975), fondatore dell'Opus Dei, il nunzio apostolico nella Repubblica di Croazia, l'Arcivescovo Alessandro D'Errico, ha celebrato la Messa nella cattedrale di Zagabria Giovedi, 27 Giugno.
Nella sua omelia il Nunzio D'Errico ha detto che ha accolto l'invito a presiedere la Messa per due motivi legati all'importanza della figura del Santo. In primo luogo perché San Josemaria con il suo lavoro ed il suo apostolato ha lasciato un segno profondo nel secolo scorso, ed ha per molti aspetti preceduto e preparato il Concilio Vaticano II. In secondo luogo perché nel nostro tempo il suo messaggio ed i suoi insegnamenti sono vivi e di grande attualità, sia a livello personale e sia per tutti i cristiani. Era contemplativo in mezzo al mondo: la sua vita interiore e il suo apostolato sono stati alimentati dalla preghiera e dai sacramenti. Aveva un amore appassionato per l'Eucaristia, e la Santa Messa era il suo centro e la fonte della vita. Aveva una piena fedeltà alla Chiesa e al papa. Ha promosso una forte devozione a Maria, a San Giuseppe e all'Angelo custode.
Pertanto, è stato ed è tuttora un modello e fonte di ispirazione per molti cristiani, ha detto il Nunzio D'Errico, e in particolare ha sottolineato l'idea centrale dell'apostolato di San Josemaria Escrivá: la santità di tutti, in mezzo al mondo, con il lavoro di tutti i giorni, che è particolarmente ispirato da Dio per il nostro tempo.
Rispondendo alla domanda "come si vive qui il suo messaggio, ossia nella vostra vita, per raccogliere i suoi insegnamenti?", il nunzio ha detto: "è necessario guardare al lavoro attraverso la lente della fede cristiana, che è molto diversa dal punto di vista laico."
Ha spiegato che vi è sempre il rischio di una visione laica del lavoro. Basta dare un'occhiata in giro. La maggior parte della gente vive il lavoro solo come uno strumento necessario per le assicurazioni sulla vita, o come un modo di auto-affermazione nella società. Le conseguenze del punto di vista laico le vediamo molto spesso: la corruzione, l'ingiustizia e l'abuso sulle fasce più deboli della società, i frequenti litigi con gli altri, il diffuso malcontento e i disordini.
Alla fine dell'omelia, il Nunzio D'Errico ha esortato i fedeli a vivere lo spirito del messaggio di San Josemaría e a riflettere sul loro lavoro quotidiano: “Siamo collaboratori di Dio capaci di realizzare una società più equa; capaci di elevare una fervida preghiera gradita a Dio, pienamente consapevoli delle proprie responsabilità. Guardando a Gesù sulla croce per comprendere il grande mistero della redenzione del mondo. Vivendo una grande solidarietà e vicinanza con l'ispirazione dell'amore di Dio”. 



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