L'incontro
del Nunzio Apostolico a Zagabria con il Presidente della Repubblica
di Croazia ha dato luogo ad un colloquio franco e cordiale che ha
avuto come tema portante le buone relazioni tra la Croazia e la Santa
Sede.
Le
due Personalità hanno avuto occasione di esprimere lusinghieri
apprezzamenti che hanno riguardato le motivazioni che hanno portato
al riconoscimento ufficiale recentemente ricevuto dal Presidente
Josipovic dalla Comunità Islamica per “il contributo alla
promozione e al rafforzamento della libertà religiosa e alla
costruzione di un clima positivo per lo sviluppo delle comunità
religiose” (vedi questo post).
In
termini più generali essi hanno discusso delle problematiche
internazionali connesse alle elezioni in Bosnia-Erzegovina e alla sua
entrata nell'Unione Europea; rimarcando l'importanza in tutta la
regione dei Balcani del ruolo assunto dalle positive relazioni tra la
Croazia e la Santa Sede.
La
notizia dell'incontro tra Mons. D'Errico ed il Presidente Josipovic
si può leggere insieme con il comunicato ufficiale direttamente sul
Portale della Presidenza della Repubblica di Croazia. La presentiamo
di seguito nella traduzione ad sensum.
Per
un approfondimento delle relazioni del Nunzio Apostolico con il
Presidente della Repubblica di Croazia si può vedere una serie dipost su questo blog.
Il Presidente Josipovic ha ricevuto il Nunzio Apostolico nella Repubblica di Croazia
16
Ottobre 2014.
Il
Presidente croato Ivo Josipovic ha ricevuto il Nunzio Apostolico
nella Repubblica di Croazia, mons. Alessandro D'Errico. Il Nunzio
Apostolico si è congratulato con il presidente Josipovic per il
"riconoscimento del contributo alla promozione e al
rafforzamento della libertà religiosa e alla costruzione di un
clima positivo per lo sviluppo delle comunità religiose",
ricevuto il 4 dal Mufti Aziz ef. Hasanovic.
I
due hanno espresso la loro soddisfazione reciproca per le buone
relazioni tra la Croazia e la Santa Sede, basate sulla comunicazione
aperta e sulla fiducia, ed auspicate durevoli e sempre cordiali. In
particolare, si è discusso delle relazioni nella regione e della
necessità della Bosnia-Erzegovina post-elettorale di muoversi con
più certezza verso l'Europa.
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