Il
400° anniversario della costituzione del legame tra la Chiesa
Greco-Cattolica e la Chiesa Romana è stato celebrato con un anno
giubilare che si è concluso con il pellegrinaggio di decine di
Vescovi della confessione cattolica orientale, provenienti da ogni
parte d'Europa, al Santuario Mariano nazionale croato di Maria
Bistrica. Alla solenne liturgia celebrata secondo il modello della
Chiesa orientale che si ispira ai Santi Cirillo e Metodio, ha
partecipato anche l'arcivescovo Alessandro D'Errico insieme con
numerosi vescovi e sacerdoti croati.
L'evento
è stato preceduto da diversi altri momenti che si sono vissuti nei
vari significati religiosi e storici. Tra questi la concelebrazione
eucaristica nella Cattedrale di Zagabria e l'incontro dei Vescovi
greco-cattolici con il Presidente della Repubblica di Croazia Ivo
Josipovic.
Di
particolare significato di civiltà è stato il colloquio con il
Presidente, riportato dai numerosi media, che ha accolto i Vescovi nello spirito del dialogo e della
valorizzazione della tradizione greco-cattolica che trova in Croazia
luoghi e sedi importanti dal punto di vista storico e culturale oltre
che religioso.
La
concelebrazione al Santuario Mariano, con la presenza del Nunzio
Apostolico, è stata presieduta dall'arcivescovo
Cyril Vasil rappresentante della Congregazione per le Chiese
cattoliche orientali. Le sue parole hanno messo in luce i tratti
storici e religiosi del legame antico con la Chiesa Cattolica, il
rapporto con la 'nuova evangelizzazione' che spontaneamente richiama
l'evangelizzazione antica dei popoli slavi realizzata secondo il
modello dei Santi fratelli Cirillo
e Metodio che il Beato Giovanni Paolo II volle elevare a Compatroni
D'Europa insieme con San Benedetto e le Sante Brigida Caterina e
Teresa della Croce. Un modello quello dei due Santi orientali che fa
riferimento al legame con il popolo e alla propria lingua per la lezione
delle Scritture, e alle particolari tradizioni liturgiche e
devozionali; e che si apre in maniera originale al ricco dialogo con
le altre tradizioni religiose situate alle radici della civiltà
europea.
Segue
il testo tradotto dal croato riportato da IKA e congiuntamente da
Glas Koncila.
2012/11/24
| 18:33 | IKA E - 146162/11
Il
pellegrinaggio europeo dei vescovi greci al santuario di Marija
Bistrica
Marija
Bistrica (IKA) - Sabato 24 Novembre dopo l'incontro con il presidente
croato Ivo Josipovic e il completamento di una serie di eventi i
vescovi greco-cattolici d'Europa, di pomeriggio, si sono recati in
pellegrinaggio al santuario nazionale croato di Maria Bistrica, dove
sono stati accolti dal rettore, mons. Koren. La solenne liturgia,
nella comunione con il nunzio apostolico nella Repubblica di Croazia,
l'Arcivescovo Alessandro D'Errico, con il Vescovo di Križevci
Nikola Kekic e con altri arcivescovi, vescovi e sacerdoti, è stata
celebrata dal segretario della Congregazione per le Chiese
cattoliche orientali, l'arcivescovo Cyril Vasil. Il Canto liturgico è
stato del coro Cirillo-Metodio da Zagabria condotto da Darjana-Blace
Sojat. Parlando dei rapporti reciproci di amicizia e di fratellanza
tra i vescovi cattolici orientali, l'Arcivescovo Cyril ha detto che
in questi giorni, in modo particolare, ricordiamo importanti eventi
storici e il rinnovo della comunione ecclesiale stabilita nel 1611.
un evento che ha portato una nuova realtà ecclesiale in Croazia e
che poi ha favorito l'istituzione presente della diocesi Križevačke
"Ci siamo incontrati insieme a pensare la nostra storia, la
nostra realtà ecclesiale del nostro passato, ma anche il nostro
presente, e in modo speciale il nostro futuro. Insieme, cerchiamo
risposte alla domanda:come dare un nuovo impulso all'evangelizzazione
nei nostri paesi. La domanda sulla nuova evangelizzazione ci porta a
pensare a quella antica evangelizzazione, che ha dato l'inizio del
cristianesimo ai vari popoli slavi, evangelizzazione che era ed è
ancora l'ispirazione oggi evangelizzatrice in molti altri contesti
culturali "; ha detto l'arcivescovo citando i santi fratelli
Cirillo e Metodio, che lasciarono in eredità un modello del
cristianesimo sulla base della spiritualità orientale, la liturgia,
la lingua volgare vivace e l'unità con la Sede Apostolica Romana.
"Attraverso un tempo molto lungo, molti pensavano che tale
modello fosse insostenibile. Quando i discepoli di San Cirillo e
Metodo sono stati espulsi dalla Grande Moravia, sono stati accolti
dal popolo in mezzo al quale sono riusciti a predicare il Vangelo; ma
purtroppo, molte nazioni non rimasero in contatto con Roma. Ancora
oggi la Chiesa ortodossa afferma che è impossibile rimanere fedeli a
est con la spiritualità, la liturgia e la disciplina ed essere in
unione con la Sede Apostolica, e dall'altra parte con la Chiesa
latina, in particolare nella storia, utile per mostrare l'unità
della Chiesa in uniformità latina di spiritualità, liturgia e la
disciplina. Noi, come cattolici greci siamo convinti che il modello
Cirillo-Metodio, nonostante tutte le disgrazie storiche, è rimasto
conservato vivo anche oggi; ed ho capito che l'esistenza di chiese
greco-ortodosse è la conferma del modello da seguire e realizzare in
tutte le sue dimensioni. Ricordando il 1980 quando da Papa Giovanni
Paolo II furono dichiarati Cirillo e Metodio compatroni d'Europa che
vogliono richiamare alla mente l'importanza dei Santi fratelli come
modelli di ruolo e di sostegno spirituale per le nazioni europee per
superare ciò che divide la chiesa, la nazione e il popolo, Mons.
Cyril conclude che la visione di Giovanni Paolo II era profetica
perché i regimi politici che cambiano, soprattutto comunisti, la
caduta del muro di Berlino, l'allargamento dell'UE ai paesi slavi che
hanno guadagnato la libertà religiosa, sono come un segno visibile
dell'unità desiderata. "Oggi nel santuario sotto lo sguardo
materno di Maria siamo uniti nel pensare e pregare sulla nostra
missione nel mondo di oggi nella nostra amata patria Europa.
Guardando agli esempi luminosi dei Santi Cirillo e Metodio siamo
sempre più consapevoli di quanto sia importante - oltre al processo
politico e sociale di unificazione delle nazioni europee - anche per
unire l'anima europea. È tuttavia impossibile da raggiungere senza
unire le radici spirituali dell'Europa. Le figure dei Santi Cirillo e
Metodio sono a noi un esempio di queste radici. Nessuna vera unità
senza la continuità può essere in grado di crescere e prosperare
nella la vitalità della nostra comune Europa": ha detto
l'Arcivescovo Cyril nella liturgia a Marija Bistrica. (Traduzione ad sensum)
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