Dal
21 novembre al 10 dicembre si celebra il Giubileo Lauretano in onore
della Vergine di Loreto compatrona con San Paolo apostolo della
diocesi di Aversa. In questa occasione un centinaio di comunità
parrocchiali e migliaia di fedeli appartenenti alle diverse zone
pastorali del territorio si recano in pellegrinaggio alla cattedrale
per rinnovare un rito antico e per lucrare l'indulgenza plenaria.
Tutte le componenti di tutte le età e di tutte le esperienze
diocesane si ritrovano in preghiera nel duomo normanno vivendo
insieme con il vescovo momenti importanti e ricordevoli della propria
fede e della propria appartenenza ecclesiale. I giovani, gli anziani,
i seminaristi, il clero, i religiosi e i laici fraternizzano
raccogliendo i frutti devoti del sacro pellegrinaggio mariano e
animando impegni entusiastici nella testimonianza della fede. Il
dialogo e l'incontro del pellegrinaggio annuale sono occasioni di
novità e di un rivedersi tra amici e conoscenti. Prevalgono sorrisi
speranze e narrazioni di percorsi e di progetti, di situazioni
memorabili da condividere.
All'origine
del pellegrinaggio lauretano ad Aversa si ritrova la figura del
vescovo Carlo Carafa (1616 – 1644 : epoca dell'episcopato) che
volle far costruire nel 1630 nel transetto sinistro della sua
cattedrale una copia in scala della casa di Nazaret presente nel
famoso santuario marchigiano di Loreto all'epoca situato nei
territori pontifici prospicienti l'Adriatico.
Il
vescovo Carafa fu un diplomatico di grande levatura e dal 1621 al
1629 fu legato pontificio presso la corte asburgica in Germania. La
sua opera di rappresentante del Papa e di mediatore della politica
tra gli stati e i principati si svolse in una Europa attraversata
dallo scontro tra Protestanti e Cattolici e dal riformarsi continuo
di equilibri incerti e conflittuali: in piena Guerra dei trent'anni.
Egli
si mosse a lungo tra Monaco di Baviera, Praga, Vienna, Mantova ed Aquileia;
imbastendo relazioni diplomatiche orientate alla restaurazione e alla
difesa delle prerogative spirituali ed educative della Chiesa di
Roma post-tridentina; svolgendo un ruolo attivo nel ritagliare nei luoghi più
critici spazi al dialogo politico e agli interessi pastorali ed
ecclesiastici, collaborando e cercando di favorire senza rivalità
l'opera degli ordini religiosi più attivi, Benedettini, Francescani
e Gesuiti, nel campo spirituale e delle università.
Di
ritorno alla sede di Aversa, che amò con particolare intensità,
egli ebbe occasione di vivere l'esperienza del pellegrino a Loreto e
volle condividerla con la sua chiesa particolare. Fece costruire la
copia monumentale in scala fedele della Casa del santuario che lo
aveva profondamente commosso.
Sacratissimae
Dei Matri Virgini Carolus Episcopus Aversanus in humilissimam
gratiarum actionem: è la dedica a Maria impressa sul suo libro
pubblicato in Aversa nel 1630 a resoconto e a divulgazione del suo
lavoro di diplomatico al servizio della Chiesa: Commentaria de
Germania Sacra Restaurata...
L'anno
della stampa è lo stesso della costruzione del sacello lauretano in
cattedrale e si rafforza la testimonianza dell'umile e sentita
devozione mariana del vescovo Carlo Carafa che a Maria volle dedicare
la sua opera ed il suo ministero, come volle che fosse posta ai piedi
del monumento mariano aversano la sepoltura delle sue spoglie
mortali.
L'evento
ancora in corso del Giubileo Lauretano ad Aversa ha spontaneamente
riportato il pensiero alla riflessione storica sulla nunziatura del
vescovo Carafa nell'Europa del '600, e ad una pertinente
considerazione circa gli altri ed attuali vescovi Nunzi Apostolici di
origine 'aversana': Salvatore Pennacchio Nunzio in India e Nepal, Giovanni
D'Aniello Nunzio in Brasile, Luciano Russo Nunzio in Rwanda; e
soprattutto S. E. Alessandro D'Errico per una similitudine che
riguarda il complesso campo d'azione europeo della suo attuale
ministero di Nunzio Apostolico in Croazia.
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