Nella
bella Chiesa di San Marco, situata nella Città Alta al centro
storico tra gli edifici istituzionali della Capitale della Croazia,
il Cardinale Josip Bozanic ha presieduto il 25 Giugno 2014 una Santa
Messa solenne per celebrare il Giorno della Repubblica. Vi hanno
partecipato importanti Autorità Religiose e Civili con numeroso
concorso di Popolo. In rappresentanza della Santa Sede, e nello
spirito ecumenico che ha coinvolto la partecipazione delle componenti
ortodosse della Capitale, ha concelebrato anche il Nunzio Apostolico
l'Arcivescovo Alessandro D'Errico.
La
narrazione dell'avvenimento, corredata con una bella galleria
fotografica, la si legge dettagliatamente sul portale
dell'Arcidiocesi di Zagabria, il cui Ufficio Stampa ha emanato un
comunicato ufficiale.
Sono
state indicate le Personalità che hanno partecipato e riportati in
sintesi i contenuti dell'omelia
del
Cardinale.
A
sottolineare l'importanza religiosa e patriottica della celebrazione
sono state le presenza di Ivo Josipovic Presidente della Repubblica
di Croazia, di Josip Leko
Presidente del Parlamento, e di Milan Bandic Sindaco di
Zagabria. Anche il Clero è stato significativamente rappresentato,
oltre che dal Nunzio Apostolico, da mons.
Edward Robinson Wijesinghe direttore del Consiglio della Pastorale
per i Migranti e i Rifugiati presso la Santa Sede, dal Vescovo
Nicholas Kekic, da mons. Enco Rodinis segretario generale della
Conferenza Episcopale, da mons.Nedjeljko Pintaric moderatore del
dell'Arcidiocesi, da mons. Francesco Prstec parroco della Chiesa di
San Mark, e da diversi sacerdoti della diocesi.
Nella
sua omelia il Cardinale ha attualizzato il significato del brano del
Vangelo che si riferisce all'albero che da' buoni frutti. Ha
avvertito sulla necessità valorizzare le opere della carità e di
allontanare i pericoli di frutti cattivi che si identificano, per
quanto riguarda la Patria, nelle promesse politiche che non non
vengono onorate e che fanno allontanare dai valori veri che sono a
fondamento della vita civile della Nazione che ha superato i
difficili momenti della guerra.
Le
sue parole conclusive tradotte ad sensum dal croato e riportate nel
comunicato ufficiale:
“Chi
vuole vedere buoni frutti; chi vuole una buona Patria, farà il
possibile per rispettare i suoi valori fondamentali, per parlare, per
consentire la discussione e gli incontri. Se non lo fa, indebolirà
la fiducia e farà intrufolare tra la gente sentimenti di insicurezza
e di paura, e la crescita sarà solo legata all'egoismo e alla
limitazione della solidarietà".
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RispondiEliminaL'evento della celebrazione è passato ma,
RispondiEliminafaccio comunque i miei sentiti ed affettuosi auguri.
Con qualche giorno di ritardo è vero, ma chi vive di
affetto e vera stima, ogni giorno è buono per dirsi come stai?
Ti voglio bene amico mio e ti ricordo sempre nelle mie preghiere.
Alfonso