Il
Pellegrinaggio. Di padre Placido Mario Tropeano, monaco
benedettino archivista di Montevergine redattore dei poderosi volumi
del Codice Diplomatico Verginiano, recentemente scomparso,
sono tributario di una visione teologica del pellegrinaggio cristiano
che unisce il cammino verso la meta religiosa con l'ascesi interiore.
Le tappe e le mete del cammino fisico esteriore coincidono con le
tappe e le mete dell'esperienza mistica interiore. Uomo – Angelo
– Dio: secondo la visione del monaco, elaborata attraverso lo
studio dei documenti medievali, è un trinomio che rappresenta sia la
meta sacra all'orizzonte del cammino del pellegrino, sia le tappe
spirituali progressive dell'esperienza personale di Dio. Il
pellegrino che si reca al santuario dedicato ad un Santo vive
l'esperienza religiosa interiore dell'Uomo, della conoscenza
di sé e della manifestazione della sua personale devozione per
l'exemplum del santo amico di Dio; il pellegrino che si reca
ad un santuario mariano oppure al luogo sacro di una Apparizione
vive l'esperienza interiore dell'Angelo, ovvero di
perfezionamento spirituale personale e di accoglienza del mistero
divino; il pellegrino che si reca nei Luoghi Santi dedicati al
passaggio e alla presenza del Signore vive l'esperienza interiore
della contemplazione e del mistero di Dio.
A
questo trittico esplicativo della spiritualità del pellegrinaggio,
mutuato dalla visione di dom. Placido, io aggiungo anche la Chiesa,
intesa come ambito comunitario e meta implicitamente sempre presente
sul cammino esteriore ed interiore di ogni pellegrinaggio cristiano.
L'accoglienza
in Nunziatura. Nei giorni dal 18 al 28 Agosto scorso, insieme con
Antonietta mia moglie e con Anna sorella del Nunzio Apostolico in
Croazia, guidando una Fiat-Panda, ho percorso un itinerario di
oltre 2000 chilometri tra Italia e Croazia con la motivazione
esplicita di vivere un'esperienza di cammino turistico-religioso e di
incontro amicale ed ecclesiale con il Nunzio Apostolico a Zagabria.
Il primo giorno abbiamo avuto come meta il Santuario di Sant'Antonio
di Padova, raggiunta e vissuta nell'eperienza spirituale del
pellegrinaggio verso l'Uomo. Il giorno dopo sono stati
l'incontro e l'accoglienza, predisposta per noi ospiti dalla
Nunziatura Apostolica, a darci il senso della Chiesa che
sottende ed arricchisce di significati ulteriori il 'trittico
teologico' del pellegrinaggio descritto dal monaco verginiano.
Alla
frontiera croata con la Slovenia ci è venuto incontro padre Ivica
Hadaš
s.j., accompagnatore ed interprete di S. E. Alessandro D'Errico, il
quale ci ha preceduto con l'auto della Nunziatura per le strade di
Zagabria, offrendoci l'opportunità di ammirare scorci urbani e
bellezze architettoniche della città. L'accoglienza del Nunzio che
ci attendeva all'ingresso della Nunziatura insieme con le Suore della
Carità collaboratrici, Vinka Stella e Anka, è stata lieta ed
entusiastica. Il clima è stato subito quello della piccola comunità
ecclesiale, formatasi intorno al Vescovo rappresentante del Papa in
Croazia, e che ha condiviso per qualche giorno i momenti di preghiera
e di agape fraterna: una sorprendente esperienza di Chiesa
offerta al nostro pellegrinaggio. Il Nunzio ha continuato il lavoro
del suo ministero, e con la guida esperta e spiritualmente partecipe
di padre Ivica abbiamo avuto occasione di visitare luoghi
significativi della cultura e della religiosità di Croazia.
Luoghi
di Zagabria. Dopo la prima serata trascorsa al chiar di luna in
escursione montana all'antica fortezza di Medvedgrad, a
Zagabria girata in lungo ed il largo, in compagnia anche di suor
Niceta proveniente dalla Nunziatura di Sarajevo, pellegrini verso
l'Uomo, abbiamo devotamente sostato in Cattedrale dinanzi alla
tomba del cardinale Aloisio Stepinac, beatificato da Giovanni Paolo
II per l'estrema testimonianza della fede e la difesa del
cattolicesimo durante il regime di Tito. Abbiamo percepito nei vari
luoghi della capitale croata le espressioni particolari dell'incontro
tra la forte e tradizionale religiosità cattolica dei Croati,
entusiasticamente vissuta durante la visita di Benedetto XVI in
Croazia, e le manifestazioni laiche e secolarizzate della società
civile; lungo il cammino che conduce alla storica Porta di Pietra,
vero e proprio santuario mariano della città (meta dell'Angelo),
alla Piazza alta del Parlamento e della Chiesa con i tetti stemmati
di San Marco, alla discesa in funicolare verso le Piazze monumentali
e le vie della città dedicate al passeggio, alla movida e allo
shopping, ricche ancora dei segni della festa per l'entrata recente
della Croazia nell'UE.
Le
escursioni. Le escursioni nei dintorni di Zagabria, nella regione
dello Zagorje Croato, ci hanno portato al pellegrinaggio al
Santuario mariano nazionale di Marija Bistrica, meta
(dell'Angelo) di grande devozione raggiunta anche da molti
pellegrini sloveni polacchi ed ungheresi. Lungo la strada per il
santuario la visita si è estesa al Parco paleontologico con il Museo
dell'evoluzione di Krapina e poi all'alto e turrito Castello
medievale di Trakoscan la cui mole si rispecchia con il folto
bosco circostante nelle acque placide di un bel lago di montagna.
Altri luoghi visitati sono stati il Cimitero monumentale
Mirogoj di Zagabria, ove è eretto il grande mausoleo in onore
del Presidente Tudjman e ove si conservano molte ed importanti
memorie patrie; la Casa dei Gesuiti con le annesse varie
iniziative religiose, culturali e formative; il Parco pubblico
fluviale della Sava dedicato al tempo libero e a varie
attività sportive; il borgo di Samobor famoso per i vari
ritrovi e per lo storico complesso conventuale dei francescani.
Verso
l'Istria. Insieme con il Nunzio, che ha voluto concedersi una
breve pausa in un luogo di mare in vista della celebrazione del suo
onomastico il 26 Agosto (Sant'Alessandro martire), ci siamo poi
recati, seguendo l'auto della Nunziatura guidata da p. Ivica, per
qualche giorno in Istria ospiti della Pensione Emmaus di
Novigrad diretta impeccabilmente dal signor Ennio e gestita dalla
Diocesi di Porec e Pula. Erano circa vent'anni anni che a Monsignore,
costantemente impegnato nell'ufficio pastorale, mancavano una nuotata
ed un poco di sole a mare. Per 3 o 4 giorni, pur continuando egli a
mantenere i contatti del suo lavoro ecclesiale, si è potuto vivere
con lui momenti importanti in amicizia e semplicità, alternando le
ore a mare con la visita turistica e con il pellegrinaggio ai luoghi
sacri della Diocesi.
La
Basilica Eufrasiana. Molto belle sono state le esperienze della
visita religiosa; a partire dal percorso ammirato dentro ed intorno
alla Basilica Eufrasiana, dedicata al martire San Mauro e
sede del Vescovo di Porec fin dai tempi della persecuzione di
Diocleziano. La visita guidata da don Sergio, Cancelliere della
Diocesi, per l'area archeologica basilicale riconosciuta dall'UNESCO,
ci ha portato alla scoperta e all'ammirazione di un patrimonio unico
e di valori molteplici per la religiosità, la storia e l'arte.
Abbiamo potuto verificare l'importanza e la bellezza delle memorie
agiografiche dei santi e dei vescovi, delle espressioni legate ai
mosaici bizantini, dell'architettura della Basilica eretta dal
Vescovo Eufrasio, e delle opere d'arte sacra raccolte per la
valorizzazione museale: un patrimonio che ci rimanda i simboli complessi e le
testimonianze dei secoli del cristianesimo che fin dalle sue origini
è vissuto con manifestazioni di fede incrollabile e persistente in
questa terra.
Novigrad
e Dajla. Interessante è stata anche la visita serale alle vie e
alle chiese di Novigrad, città antica di pescatori, oggi
efficacemente aperta all'ospitalità e al turismo giovanile e
familiare nel mantenimento delle tradizioni popolari e nella
valorizzazione di un clima di semplicità e di religiosità legata
alla festa patronale estiva di San Pelagio. Nel territorio di
Novigrad rientra anche il complesso di Dajla con i suoi tenimenti
agricoli: un antica abbadia benedettina, da noi visitata in una
mattinata, che si affaccia sull'Adriatico e che ha avuto le sorti
legate alle vicende storiche che portarono nel passato regime
all'incameramento dei beni ecclesiastici da parte dello Stato, e che
figurano oggi nel nuovo rapporto tra Stato e Chiesa un suo ritorno
alle funzioni religiose ed ecclesiali.
Sant'Eufemia e Rovigno.
Altra esperienza della visita che ha assunto un forte significato
religioso e di pellegrinaggio devoto è stato il cammino per la città
di Rovigno, località veramente incantevole dell'Istria ricca di scorci paesaggistici, che s'inerpica tra le strette e
vivaci vie fino al luogo più alto della città costituito dal
Santuario di Sant'Eufemia.
Alla
nobile e giovane di Calcedonia, martire nel 304 durante la
persecuzione di Diocleziano, è dedicata la chiesa solenne che
custodisce nell'abside il monumentale sepolcro di pietra ove riposa
il corpo della Santa. La presenza del Nunzio Apostolico pellegrino al
Santuario non è passata inosservata, ed essenziale per la
conoscenza della devozione locale e dei rifermenti agiografici
rovignesi è stata la presentazione del giovane custode Antonio che
si è offerto per la guida nella chiesa e per l'apertura della
finestrella che permette la visione del corpo di Sant'Eufemia. Il
mondo è piccolo, dice un detto popolare, è ciò è stato vero anche
nel Santuario di Rovigno: alla visita ascoltata in lingua italiana si
sono aggiunti altri pellegrini provenienti dalla stessa nostra
Diocesi di Aversa e da paesi vicini alla nostra Frattamaggiore. Si è
potuto condividere con Antonio le conoscenze di una comune devozione
alla Santa presente anche nella nostra terra. Sant'Eufemia è molto
venerata nell'area frattese, essendo Patrona della parrocchiale della
frazione di Carditello, e soprattutto per il poema agiografico
scritto in suo onore alla fine del '700 dal frattese Michelangelo
Lupoli, che fu vescovo di Irsina (Montepeloso), luogo ove si venera
una reliquia della Santa, e che fu in contatto con i Bollandisti
proprio per la redazione degli Acta di Eufemia. Il volto
incerato della Santa, osservato nel sepolcro di Rovigno, è
sorprendentemente somigliante con quello effigiato in una lunetta
affrescata a cura della famiglia del vescovo Lupoli nella chiesa di
Sant'Antonio di Frattamaggiore. Mons. D'Errico ha colto tutti questi
aspetti storici ed agiografici e dopo una catechesi rivolta ai
numerosi presenti ha formulato una bella preghiera dinanzi alla
reliquia di Sant'Eufemia.
L'onomastico
del Nunzio. L'esperienza comunitaria ed ecclesiale (il
pellegrinaggio verso la Chiesa) ha avuto un momento culminante
nel giorno di Sant'Alessandro, dedicato alla celebrazione
dell'onomastico del Nunzio Apostolico in Croazia. Una bella sorpresa
ha allietato la serata trascorsa nella letizia e nell'agape fraterna
nella sala della Pensione Emmaus. Poco dopo la celebrazione
eucaristica nella cappella della Pensione ove mons. D'Errico ha
ricevuto i nostri auguri ed ha svolto una catechesi sul Santo e
sull'amicizia con Dio, si sono uniti alla cena anche mons. Dražen
Kutleša vescovo di Porec, don Sergio cancelliere
diocesano, don Luca parroco di Novigrad, don Ivan giovane prelato
diocesano impegnato nella Congregazione dei Vescovi a Roma, e mons. Želimir Puljić arcivescovo di Zara e Presidente della Conferenza Episcopale
Croata.
Il
ritorno. Il viaggio di ritorno in Italia è continuato lungo il
percorso del pellegrinaggio che ha motivato il nostro viaggio in
Croazia. La sera del giorno dedicato a Santa Monica l'abbiamo
trascorsa a Pesaro raggiunta dopo un pomeriggio di acquazzoni e
attraversando il centro di rutilanti arcobaleni. Il giorno dedicato
al Santo Vescovo Agostino, dopo la visita alla Cattedrale pesarese di
San Terenzio, lo abbiamo trascorso in viaggio verso casa, con le
soste devote del mezzogiorno al Santuario mariano di Loreto e del
pomeriggio alla Porziuncola di Assisi raggiunta attraverso la via per
l'Umbria che passa per il Santuario agostiniano di San Nicola da
Tolentino.
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