All'indomani
della celebrazione della festa patronale di Santa Teresa D'Avila
(vedi post precedente), la narrazione della visita di S. E.
Alessandro D'Errico in Slavonia si arricchisce del contributo
importante del testo originale del suo discorso nella cattedrale di
Pozega.
Egli
si è rivolto a tutti i presenti, popolo ed autorità, esprimendo
gratitudine per l'accoglienza ricevuta. Ha subito spiegato gli
orientamenti dati alla sua missione di rappresentante pontificio in
questi primi mesi di ministero in Croazia, ed ha sviluppato la sua
comunicazione indicando le motivazioni e gli stimoli pastorali che lo
hanno portato a visitare la diocesi e la contea slavonica.
Gli
orientamenti hanno riguardato l'opportunità della sua presenza nelle
realtà locali per la conoscenza diretta delle problematiche
ecclesiali e per lo stabilimento di relazioni proficue di dialogo e
di collaborazione con le istituzioni sociali. Ha colto poi i
significati della partecipazione dei rappresentanti ecclesiastici e
civili, del Presidente della Conferenza Episcopale Croata e del
Presidente della Contea, alla festa patronale in onore di Santa
Teresa d'Avila che si lega alle celebrazioni anniversarie del 15° di
erezione della Diocesi. Si è rivolto ai giovani numerosi pervenuti
con le loro scuole e i loro docenti per stimolarli sulla via dello
studio e delle professioni e per spronarli a vivere la loro fede
cristiana impegnati e attenti agli insegnamenti del Concilio.
I
portali in rete della Diocesi di Pozega e della Contea hanno dedicato
ampio spazio alla visita del Nunzio Apostolico. Nel post precedente è
stato anticipato il commento con la galleria del portale diocesano;
in questo viene aggiunto il commento del portale della Contea, dopo
la lettura del discorso dell'arcivescovo D'Errico in italiano e in croato.
Festa
patronale della citta’ di Pozega
(Pozega,
15 ottobre 2012)
Al
termine di questa Santa Messa, sento il dovere di esprimere viva
gratitudine a voi, per tutto ciò che avete organizzato per questa
mia prima visita alla diocesi di Požega, e per l’esempio che mi
avete dato di partecipazione devota e gioiosa a questa Liturgia
Eucaristica.
Un
grazie particolare rivolgo all’Eccellentissimo Arcivescovo Mons.
Marin Srakić, Presidente della Conferenza Episcopale Croata ed
Arcivescovo Metropolita di Ðakovo-Osijek, che con la sua presenza e
la sua omelia ha reso ancora più significativa questa festa
patronale di Santa Teresa. Ringrazio per la loro partecipazione i
sacerdoti, i religiosi, le religiose, gli operatori di pastorale, e
in primo luogo il Rettore della cattedrale don Ivica Žuljević.
Sono
lieto che a questa Celebrazione Eucaristica si sono unite anche
parecchie autorità civili, con il Presidente della Contea. Questo mi
pare un bel segno della buona collaborazione che c’è a Požega tra
autorità ecclesiastiche e civili. Nei miei contatti con le più alte
autorità della Repubblica, ripeto spesso che è importante che - pur
nella diversità di prospettive - tutti cerchiamo di servire i
cittadini del Paese, al meglio delle nostre possibilità. L’augurio
è che questa collaborazione possa non solo continuare, ma anche
svilupparsi a tutti livelli, per il bene della città di Požega e
del Paese.
Ovviamente,
la mia gratitudine si rivolge in modo particolare al Vescovo Mons.
Antun Škvorčević, per l’invito a venire qui oggi, per le parole
di benvenuto che mi ha indirizzato, e per la fraterna cordialità con
cui mi ha accolto.
A
tutti porto una speciale benedizione del Santo Padre, con l’augurio
che la celebrazione della festa patronale di Santa Teresa faccia
crescere ancor più in unità di fede, speranza e amore; e
soprattutto in unità di servizio a Dio, di servizio alla Chiesa e di
servizio al popolo di Dio a noi affidato.
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Devo
aggiungere che ho accolto l’invito del vostro degno Pastore con
grande gioia, per diversi motivi.
Primo.
Come sapete sono arrivato in Croazia solo tre mesi fa. In questa
prima fase del mio servizio, sto cercando soprattutto di vedere, di
ascoltare, e di stabilire contatti personali con le autorità civili
e religiose. E così, tra le tante istituzioni che cerco di visitare,
mi sforzo di privilegiare un contatto più diretto con le diocesi,
che sono i motori privilegiati della vita della Chiesa.
In
secondo luogo, so bene che questa mia visita
s’inquadra nel contesto più ampio delle intense celebrazioni che
state avendo in questi giorni. Ieri avete celebrato 15 anni della
erezione della diocesi di Požega e l’inizio dell’Anno della
Fede. Oggi è la festa di Santa Teresa d’Avila, patrona della
Cattedrale e della città. Il mio augurio è che anche dalla visita
del Rappresentante Pontificio, e in particolare dalla benedizione del
Santo Padre, possano venire nuove energie spirituali per il vostro
impegno di testimonianza cristiana.
Terzo.
Il vescovo Škvorčević, quando mi ha invitato, mi ha detto subito
che questa Messa era dedicata in particolare ai giovani e agli
studenti della Scuola Cattolica, che hanno Santa Teresa come loro
patrona. Questo mi ha colmato di gioia, perché - cari giovani - voi
sapete bene come il Santo Padre e la Chiesa guardano a voi con
attenzione privilegiata, com’è testimoniato per esempio dalle
Giornate Mondiali della Gioventù, alle quali partecipano
regolarmente lo stesso Santo Padre e le più alte autorità
ecclesiastiche.
E
perché questa attenzione privilegiata? Per un motivo molto semplice.
Perché voi rappresentate il futuro della società e della Chiesa.
Qui in Croazia ciò è vero ancora di più, perché - dopo gli anni
bui dell’epoca socialista - sentiamo la necessità di laici
preparati e qualificati, per fa sì che la Chiesa nel suo insieme, e
nella differenziazione dei suoi carismi, possa affrontare
adeguatamente le sfide dell’ora presente.
Ecco
allora, cosa vorrei raccomandare a voi, cari giovani. Cercate di
vivere intensamente e cristianamente questi anni di formazione,
perché ciò che seminate oggi, raccoglierete domani. Certo, c’è
bisogno anche di costanza e sacrificio. Ma è sempre così: non si
può sperare di avere buoni frutti domani, se oggi non valorizziamo
in pienezza ciò che la Provvidenza di Dio mette a nostra
disposizione.
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Un
punto particolare mi preme raccomandare a
voi, in questo processo tanto importante di formazione, nel contesto
concreto della nostra cara Croazia. Quando mi si domanda che cosa
ritengo più importante nella nostra concreta situazione, ebbene -
sulla base di ciò che ho potuto vedere e sperimentare in giro per il
mondo durante i miei 35 anni di servizio alla Santa Sede - non esito
nella risposta. Oggi vedo soprattutto l’urgenza e la necessità di
laici cristiani che vivano profondamente lo spirito del Concilio
Vaticano II, di cui abbiamo celebrato i cinquanta anni di apertura
qualche giorno fa.
Ora,
tra le grandi eredità del Concilio, ce n’è una di particolare
importanza: quella di una sincera apertura al mondo; di dialogo con
gli altri, anche con i lontani, con un atteggiamento positivo e
costruttivo. Un dialogo che privilegi
ciò che c’è in comune, anziché ciò che divide. Un dialogo che
manifesti il sincero desiderio di lavorare insieme, con tutte le
persone di buona volontà, in un’atmosfera di fiducia reciproca. Un
dialogo, per il quale cerchiamo sinceramente di capire l’altro, di
ascoltare l’altro, di credere nell’altro.
San
Paolo diceva che al di sopra di tutto ci deve essere sempre la
carità. Ecco il principio al quale dobbiamo ispirarci sempre, anche
nelle difficoltà. Solo così sarà possibile giungere a soluzioni di
armonia sociale, dove le parti trovano un comune accordo, sulla base
di ciò che hanno in comune; e, per il bene comune, rinunciano ad
elementi minori.
So bene che
questi principi sono alla base del programma e dell’identità del
vostro Ginnasio; e me ne rallegro molto. E così pure, sono contento
che proprio la settimana scorsa i “maturanti” del vostro Ginnasio
sono stati in Vaticano, ove hanno potuto ascoltare direttamente la
parola illuminatrice del Santo Padre sull’Anno della Fede e sul
Concilio Vaticano II.
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Miei
cari fratelli e sorelle, depongo nelle mani di Santa Teresa d’Avila,
vostra patrona, questi nostri auspici, queste nostre speranze, questi
nostri auguri. E al tempo stesso, depongo i vostri desideri e le
vostre intenzioni, domandando che sia lei ad ottenere abbondanza di
benedizioni per voi, per la diocesi di Požega, e per tutta la Chiesa
di Dio che è in Croazia. Amen!
Na
kraju ove Svete Mise osjećam dužnost iskazati vam živu zahvalnost
za sve ono što ste organizirali za ovaj moj prvi posjet Požeskoj
biskupiji i za primjer pobožnog i radosnog sudjelovanja u ovoj
Euharistiji koji ste mi dali.
Posebnu
zahvalu upućujem preuzvišenom
nadbiskupu monsinjoru Srakiću, predsjedniku Hrvatske Biskupske
Konferencije, đakovačko-osječkom nadbiskupu i metropoliti koji je
svojom prisutnošću i svojom propovijedi uzveličao ovaj blagdan
vaše zaštitnice svete Terezije. Zahvaljujem za sudjelovanje:
svećenika, redovnika, redovnica, pastoralnih djelatnika i u prvom
redu rektoru katedrale don Ivici Žuljeviću.
Radostan sam da su se ovom
euharistijskom slavlju pridružile i građanske vlasti na čelu s
gradonačelnikom, gospodinom ………………. Čini mi se da je
ovo jedan lijepi znak dobre suradnje koja postoji u Požegi između
crkvenih i građanskih vlasti. U mojim kontaktima s najvišim
vlastima Republike Hrvatske, često ponavljam da je važno da -
unatoč različitim viđenjima stvari - svi nastojimo najbolje što
možemo, služiti građanima ove Zemlje. Naša je želja da se ta
suradnja može ne samo nastaviti, nego i razvijati na svim razinama
za dobro grada Požege i čitave Zemlje.
Naravno,
svoju zahvalnost upućujem na poseban način biskupu, monsinjoru
Antunu Škovorčeviću, za poziv koji mi je uputio da budem danas
ovdje, za riječi dobrodošlice kojima me je dočekao i za bratsku
srdačnost kojom me je prihvatio.
Svima
nosim poseban blagoslov Svetog Oca želeći da vam ovo slavlje
blagdana vaše zaštitnice svete Terezije pomogne rasti još više u
jedinstvu vjere, nade i ljubavi i iznad svega u jedinstvu služenja
Bogu, u služenju Crkvi
i u služenju narodu Božjem koji nam je povjeren. Moram dopuniti da
sam s velikom radošću, zbog različitih razloga, prihvatio poziv
vašeg časnog Pastira.
Prvo.
Kao što znate u Hrvatsku sam došao tek prije tri mjeseca. U ovom
prvom periodu svoje službe, nastojim iznad svega gledati, slušati i
uspostaviti osobne veze s građanskim i vjerskim vlastima. I evo,
među tolikim ustanovama koje nastojim posjetiti, trudim se dati
prednost neposrednim vezama s biskupijama koje su privilegirani
motori života u Crkvi.
Na
drugom mjestu,
dobro znam da se ovaj moj posjet uklapa u širi kontekst snažnih
slavlja koja slavite ovih dana. Jučer ste slavili 15 godina
postojanja Požeške biskupije i početak Godine Vjere. Danas je
blagdan svete Terezije
Avilske,
zaštitnice katedrale i grada. Moja je želja da također i posjet
Papinskog Predstavnika
i osobito blagoslov Svetog Oca, mogu donijeti duhovnu snagu za vaše
nastojanje kršćanskog svjedočenja.
Treće.
Kada me je biskup Škvorčević pozvao, rekao mi je odmah da će ova
Misa biti posvećena na poseban način mladima, đacima Katoličke
škole kojoj je sveta Terezija zaštitnica. To me je ispunilo
radošću, zato jer – mladi – vi znate dobro da Sveti Otac i
Crkva gledaju na vas s posebnom pažnjom, a to svjedoče na primjer i
Svjetski dani mladih, na kojima redovito sudjeluju Sveti Otac i
najviše crkvene vlasti.
Zašto
ta posebna pažnja? Zbog jednog jednostavnog razloga. Zato jer vi
predstavljate budućnost društva i Crkve. Ovdje u Hrvatskoj, to je
više nego istina, zato
jer – nakon godina tame socijalističkog vremena – osjećamo
potrebu za vjernicima laicima koji su pripremljeni i stručni i
sposobni pomoći, kako bi se Crkva u svojoj cjelini, i u različitosti
svojih karizmi, mogla prikladno suočiti s izazovima sadašnjeg
vremena.
Evo
dakle, dragi mladi, što bih vam želio preporučiti. Nastojte
snažno i kršćanski živjeti godine svojeg obrazovanja, zato jer
ono što sijete danas, sutra ćete brati. Sigurno potrebna je
ustrajnost i žrtva. Ali to je uvijek tako: ne možemo sutra
očekivati dobre plodove, ako danas ne vrednujemo u punini ono što
nam Božja Providnost stavlja na raspolaganje.
Jedna
posebna stvar
potiče me da vam nešto preporučim, u ovom procesu tako važnog
obrazovanja, u konkretnom ozračju naše drage Hrvatske. Kada me
pitaju što smatram najvažnijim u našoj konkretnoj situaciji, dakle
– na temelju onoga što sam mogao vidjeti i iskusiti hodeći po
svijetu tijekom mojeg 35-godišnjeg služenja Svetoj Stolici – ne
ustručavam se odgovoriti. Danas vidim iznad svega hitnost i potrebu
kršćanskih laika
koji duboko žive duh II. vatikanskog koncila, čiju smo slavili
pedesetu obljetnicu otvaranja prije nekoliko dana.
Evo,
među velikim nasljeđima Koncila, ima jedno posebno važno: ono koje
govori o iskrenoj otvorenosti svijetu; dijalogu s drugima, također i
s onima koji su daleko, s pozitivnim i konstruktivnim ponašanjem. To
je dijalog koji daje prednost onome što je zajedničko, pred onim
što nas razdvaja. To je dijalog koji pokazuje iskrenu želju da
radimo zajedno, sa svim osobama dobre volje, u ozračju međusobnog
povjerenja. To je dijalog, pomoću kojeg iskreno nastojimo razumjeti
drugoga, slušati drugoga i vjerovati drugom.
Sveti
Pavao je govorio da iznad svega mora biti uvijek ljubav. Dakle, to je
načelo koje nas uvijek mora nadahnjivati, također i u teškoćama.
Samo tako moći ćemo postići rješenja društvenog sklada, gdje
različite strane nalaze
zajednički
dogovor, na temelju onoga što imaju zajedničko; i za zajedničko
dobro, stavljajući na stranu nebitne stvari.
Dobro
mi je poznato da su ova načela temelj programa identiteta vaše
Gimnazije; i to me jako raduje. Isto tako sam zadovoljan da su upravo
prošli tjedan maturanti
vaše Gimnazije bili u Vatikanu gdje su mogli neposredno slušati
riječi Svetoga Oca koje bacaju svjetlo na Godinu Vjere i na II.
vatikanski koncil.
Zato,
velikom radošću stavljam danas u ruke svete Terezije Avilske, vaše
zaštitnice, ove naše razgovore, naše nade i ove naše želje. Isto
tako, stavljam vaše želje i vaše nakane u njezine ruke, moleći da
ona
izmoli obilje blagoslova za vas, za Požešku biskupiju i za čitavu
Crkvu Božju u Hrvatskoj. Amen!
Il Nunzio Apostolico in Pozega per Santa Teresa
Lunedì 15 Ottobre 2012 – Ufficio del Prefetto - Notizie
In
occasione della festa di Santa Teresa d'Avila, nella cattedrale di
Pozega dedicata alla santa, le parrocchie e le scuole cattoliche
ginnasiali e classiche hanno partecipato alla solenne celebrazione
eucaristica presieduta dal Nunzio Apostolico in Croazia, Mons.
Alessandro D'Errico e concelebrata dall'Arcivescovo di Osječk-Đakovo
Marin Srakić e dal Vescovo di Pozega Anthun Skvorcevic. Mons.
D'Errico viene accolto da tutti i presenti e Marijan Aladrović lo ha
ringraziato per essere venuto in Pozega-Slavonia.
La
celebrazione è iniziata con la tradizionale processione dalla chiesa
di S. Lorenzo, nella quale si sono riuniti i
rappresentanti di diversi gruppi di fedeli delle parrocchie di
Požega, gli studenti e personale della scuola cattolica classica e
superiore e della scuola elementare cattolica, i rappresentanti di
molte organizzazioni, le forze dell'esercito croato e la polizia.
Alla
fine della Messa, il prefetto Marijan Aladrović e il suo vice
Ferdinando Troha hanno incontrato il Nunzio Apostolico, l'
Arcivescovo di Osijek-Đakovo e il Vescovo di Pozega. Il prefetto
Aladrović ha detto che è stato onorato di partecipare
alla Messa guidata dal Nunzio Apostolico, e agli ospiti illustri in
questa occasione ha dato una monografia su Pozega e dintorni del 1910
ristampato
due anni fa per l' 800° anniversario dalla Contea. (Traduzione ad
sensum)
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