martedì 16 ottobre 2012

Il discorso nella Cattedrale di Pozega e gli onori della Contea


All'indomani della celebrazione della festa patronale di Santa Teresa D'Avila (vedi post precedente), la narrazione della visita di S. E. Alessandro D'Errico in Slavonia si arricchisce del contributo importante del testo originale del suo discorso nella cattedrale di Pozega.
Egli si è rivolto a tutti i presenti, popolo ed autorità, esprimendo gratitudine per l'accoglienza ricevuta. Ha subito spiegato gli orientamenti dati alla sua missione di rappresentante pontificio in questi primi mesi di ministero in Croazia, ed ha sviluppato la sua comunicazione indicando le motivazioni e gli stimoli pastorali che lo hanno portato a visitare la diocesi e la contea slavonica.
Gli orientamenti hanno riguardato l'opportunità della sua presenza nelle realtà locali per la conoscenza diretta delle problematiche ecclesiali e per lo stabilimento di relazioni proficue di dialogo e di collaborazione con le istituzioni sociali. Ha colto poi i significati della partecipazione dei rappresentanti ecclesiastici e civili, del Presidente della Conferenza Episcopale Croata e del Presidente della Contea, alla festa patronale in onore di Santa Teresa d'Avila che si lega alle celebrazioni anniversarie del 15° di erezione della Diocesi. Si è rivolto ai giovani numerosi pervenuti con le loro scuole e i loro docenti per stimolarli sulla via dello studio e delle professioni e per spronarli a vivere la loro fede cristiana impegnati e attenti agli insegnamenti del Concilio.
I portali in rete della Diocesi di Pozega e della Contea hanno dedicato ampio spazio alla visita del Nunzio Apostolico. Nel post precedente è stato anticipato il commento con la galleria del portale diocesano; in questo viene aggiunto il commento del portale della Contea, dopo la lettura del discorso dell'arcivescovo D'Errico in italiano e in croato.


Festa patronale della citta’ di Pozega
(Pozega, 15 ottobre 2012)

Al termine di questa Santa Messa, sento il dovere di esprimere viva gratitudine a voi, per tutto ciò che avete organizzato per questa mia prima visita alla diocesi di Požega, e per l’esempio che mi avete dato di partecipazione devota e gioiosa a questa Liturgia Eucaristica.

Un grazie particolare rivolgo all’Eccellentissimo Arcivescovo Mons. Marin Srakić, Presidente della Conferenza Episcopale Croata ed Arcivescovo Metropolita di Ðakovo-Osijek, che con la sua presenza e la sua omelia ha reso ancora più significativa questa festa patronale di Santa Teresa. Ringrazio per la loro partecipazione i sacerdoti, i religiosi, le religiose, gli operatori di pastorale, e in primo luogo il Rettore della cattedrale don Ivica Žuljević.

Sono lieto che a questa Celebrazione Eucaristica si sono unite anche parecchie autorità civili, con il Presidente della Contea. Questo mi pare un bel segno della buona collaborazione che c’è a Požega tra autorità ecclesiastiche e civili. Nei miei contatti con le più alte autorità della Repubblica, ripeto spesso che è importante che - pur nella diversità di prospettive - tutti cerchiamo di servire i cittadini del Paese, al meglio delle nostre possibilità. L’augurio è che questa collaborazione possa non solo continuare, ma anche svilupparsi a tutti livelli, per il bene della città di Požega e del Paese.

Ovviamente, la mia gratitudine si rivolge in modo particolare al Vescovo Mons. Antun Škvorčević, per l’invito a venire qui oggi, per le parole di benvenuto che mi ha indirizzato, e per la fraterna cordialità con cui mi ha accolto.

A tutti porto una speciale benedizione del Santo Padre, con l’augurio che la celebrazione della festa patronale di Santa Teresa faccia crescere ancor più in unità di fede, speranza e amore; e soprattutto in unità di servizio a Dio, di servizio alla Chiesa e di servizio al popolo di Dio a noi affidato.
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Devo aggiungere che ho accolto l’invito del vostro degno Pastore con grande gioia, per diversi motivi.

Primo. Come sapete sono arrivato in Croazia solo tre mesi fa. In questa prima fase del mio servizio, sto cercando soprattutto di vedere, di ascoltare, e di stabilire contatti personali con le autorità civili e religiose. E così, tra le tante istituzioni che cerco di visitare, mi sforzo di privilegiare un contatto più diretto con le diocesi, che sono i motori privilegiati della vita della Chiesa.

In secondo luogo, so bene che questa mia visita s’inquadra nel contesto più ampio delle intense celebrazioni che state avendo in questi giorni. Ieri avete celebrato 15 anni della erezione della diocesi di Požega e l’inizio dell’Anno della Fede. Oggi è la festa di Santa Teresa d’Avila, patrona della Cattedrale e della città. Il mio augurio è che anche dalla visita del Rappresentante Pontificio, e in particolare dalla benedizione del Santo Padre, possano venire nuove energie spirituali per il vostro impegno di testimonianza cristiana.

Terzo. Il vescovo Škvorčević, quando mi ha invitato, mi ha detto subito che questa Messa era dedicata in particolare ai giovani e agli studenti della Scuola Cattolica, che hanno Santa Teresa come loro patrona. Questo mi ha colmato di gioia, perché - cari giovani - voi sapete bene come il Santo Padre e la Chiesa guardano a voi con attenzione privilegiata, com’è testimoniato per esempio dalle Giornate Mondiali della Gioventù, alle quali partecipano regolarmente lo stesso Santo Padre e le più alte autorità ecclesiastiche.

E perché questa attenzione privilegiata? Per un motivo molto semplice. Perché voi rappresentate il futuro della società e della Chiesa. Qui in Croazia ciò è vero ancora di più, perché - dopo gli anni bui dell’epoca socialista - sentiamo la necessità di laici preparati e qualificati, per fa sì che la Chiesa nel suo insieme, e nella differenziazione dei suoi carismi, possa affrontare adeguatamente le sfide dell’ora presente.

Ecco allora, cosa vorrei raccomandare a voi, cari giovani. Cercate di vivere intensamente e cristianamente questi anni di formazione, perché ciò che seminate oggi, raccoglierete domani. Certo, c’è bisogno anche di costanza e sacrificio. Ma è sempre così: non si può sperare di avere buoni frutti domani, se oggi non valorizziamo in pienezza ciò che la Provvidenza di Dio mette a nostra disposizione.

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Un punto particolare mi preme raccomandare a voi, in questo processo tanto importante di formazione, nel contesto concreto della nostra cara Croazia. Quando mi si domanda che cosa ritengo più importante nella nostra concreta situazione, ebbene - sulla base di ciò che ho potuto vedere e sperimentare in giro per il mondo durante i miei 35 anni di servizio alla Santa Sede - non esito nella risposta. Oggi vedo soprattutto l’urgenza e la necessità di laici cristiani che vivano profondamente lo spirito del Concilio Vaticano II, di cui abbiamo celebrato i cinquanta anni di apertura qualche giorno fa.

Ora, tra le grandi eredità del Concilio, ce n’è una di particolare importanza: quella di una sincera apertura al mondo; di dialogo con gli altri, anche con i lontani, con un atteggiamento positivo e costruttivo. Un dialogo che privilegi ciò che c’è in comune, anziché ciò che divide. Un dialogo che manifesti il sincero desiderio di lavorare insieme, con tutte le persone di buona volontà, in un’atmosfera di fiducia reciproca. Un dialogo, per il quale cerchiamo sinceramente di capire l’altro, di ascoltare l’altro, di credere nell’altro.

San Paolo diceva che al di sopra di tutto ci deve essere sempre la carità. Ecco il principio al quale dobbiamo ispirarci sempre, anche nelle difficoltà. Solo così sarà possibile giungere a soluzioni di armonia sociale, dove le parti trovano un comune accordo, sulla base di ciò che hanno in comune; e, per il bene comune, rinunciano ad elementi minori.

So bene che questi principi sono alla base del programma e dell’identità del vostro Ginnasio; e me ne rallegro molto. E così pure, sono contento che proprio la settimana scorsa i “maturanti” del vostro Ginnasio sono stati in Vaticano, ove hanno potuto ascoltare direttamente la parola illuminatrice del Santo Padre sull’Anno della Fede e sul Concilio Vaticano II.

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Miei cari fratelli e sorelle, depongo nelle mani di Santa Teresa d’Avila, vostra patrona, questi nostri auspici, queste nostre speranze, questi nostri auguri. E al tempo stesso, depongo i vostri desideri e le vostre intenzioni, domandando che sia lei ad ottenere abbondanza di benedizioni per voi, per la diocesi di Požega, e per tutta la Chiesa di Dio che è in Croazia. Amen!



Na kraju ove Svete Mise osjećam dužnost iskazati vam živu zahvalnost za sve ono što ste organizirali za ovaj moj prvi posjet Požeskoj biskupiji i za primjer pobožnog i radosnog sudjelovanja u ovoj Euharistiji koji ste mi dali.

Posebnu zahvalu upućujem preuzvišenom nadbiskupu monsinjoru Srakiću, predsjedniku Hrvatske Biskupske Konferencije, đakovačko-osječkom nadbiskupu i metropoliti koji je svojom prisutnošću i svojom propovijedi uzveličao ovaj blagdan vaše zaštitnice svete Terezije. Zahvaljujem za sudjelovanje: svećenika, redovnika, redovnica, pastoralnih djelatnika i u prvom redu rektoru katedrale don Ivici Žuljeviću.

Radostan sam da su se ovom euharistijskom slavlju pridružile i građanske vlasti na čelu s gradonačelnikom, gospodinom ………………. Čini mi se da je ovo jedan lijepi znak dobre suradnje koja postoji u Požegi između crkvenih i građanskih vlasti. U mojim kontaktima s najvišim vlastima Republike Hrvatske, često ponavljam da je važno da - unatoč različitim viđenjima stvari - svi nastojimo najbolje što možemo, služiti građanima ove Zemlje. Naša je želja da se ta suradnja može ne samo nastaviti, nego i razvijati na svim razinama za dobro grada Požege i čitave Zemlje.

Naravno, svoju zahvalnost upućujem na poseban način biskupu, monsinjoru Antunu Škovorčeviću, za poziv koji mi je uputio da budem danas ovdje, za riječi dobrodošlice kojima me je dočekao i za bratsku srdačnost kojom me je prihvatio.

Svima nosim poseban blagoslov Svetog Oca želeći da vam ovo slavlje blagdana vaše zaštitnice svete Terezije pomogne rasti još više u jedinstvu vjere, nade i ljubavi i iznad svega u jedinstvu služenja Bogu, u služenju Crkvi i u služenju narodu Božjem koji nam je povjeren. Moram dopuniti da sam s velikom radošću, zbog različitih razloga, prihvatio poziv vašeg časnog Pastira.

Prvo. Kao što znate u Hrvatsku sam došao tek prije tri mjeseca. U ovom prvom periodu svoje službe, nastojim iznad svega gledati, slušati i uspostaviti osobne veze s građanskim i vjerskim vlastima. I evo, među tolikim ustanovama koje nastojim posjetiti, trudim se dati prednost neposrednim vezama s biskupijama koje su privilegirani motori života u Crkvi.

Na drugom mjestu, dobro znam da se ovaj moj posjet uklapa u širi kontekst snažnih slavlja koja slavite ovih dana. Jučer ste slavili 15 godina postojanja Požeške biskupije i početak Godine Vjere. Danas je blagdan svete Terezije

Avilske, zaštitnice katedrale i grada. Moja je želja da također i posjet Papinskog Predstavnika i osobito blagoslov Svetog Oca, mogu donijeti duhovnu snagu za vaše nastojanje kršćanskog svjedočenja.

Treće. Kada me je biskup Škvorčević pozvao, rekao mi je odmah da će ova Misa biti posvećena na poseban način mladima, đacima Katoličke škole kojoj je sveta Terezija zaštitnica. To me je ispunilo radošću, zato jer – mladi – vi znate dobro da Sveti Otac i Crkva gledaju na vas s posebnom pažnjom, a to svjedoče na primjer i Svjetski dani mladih, na kojima redovito sudjeluju Sveti Otac i najviše crkvene vlasti.

Zašto ta posebna pažnja? Zbog jednog jednostavnog razloga. Zato jer vi predstavljate budućnost društva i Crkve. Ovdje u Hrvatskoj, to je više nego istina, zato jer – nakon godina tame socijalističkog vremena – osjećamo potrebu za vjernicima laicima koji su pripremljeni i stručni i sposobni pomoći, kako bi se Crkva u svojoj cjelini, i u različitosti svojih karizmi, mogla prikladno suočiti s izazovima sadašnjeg vremena.

Evo dakle, dragi mladi, što bih vam želio preporučiti. Nastojte snažno i kršćanski živjeti godine svojeg obrazovanja, zato jer ono što sijete danas, sutra ćete brati. Sigurno potrebna je ustrajnost i žrtva. Ali to je uvijek tako: ne možemo sutra očekivati dobre plodove, ako danas ne vrednujemo u punini ono što nam Božja Providnost stavlja na raspolaganje.

Jedna posebna stvar potiče me da vam nešto preporučim, u ovom procesu tako važnog obrazovanja, u konkretnom ozračju naše drage Hrvatske. Kada me pitaju što smatram najvažnijim u našoj konkretnoj situaciji, dakle – na temelju onoga što sam mogao vidjeti i iskusiti hodeći po svijetu tijekom mojeg 35-godišnjeg služenja Svetoj Stolici – ne ustručavam se odgovoriti. Danas vidim iznad svega hitnost i potrebu kršćanskih laika koji duboko žive duh II. vatikanskog koncila, čiju smo slavili pedesetu obljetnicu otvaranja prije nekoliko dana.

Evo, među velikim nasljeđima Koncila, ima jedno posebno važno: ono koje govori o iskrenoj otvorenosti svijetu; dijalogu s drugima, također i s onima koji su daleko, s pozitivnim i konstruktivnim ponašanjem. To je dijalog koji daje prednost onome što je zajedničko, pred onim što nas razdvaja. To je dijalog koji pokazuje iskrenu želju da radimo zajedno, sa svim osobama dobre volje, u ozračju međusobnog povjerenja. To je dijalog, pomoću kojeg iskreno nastojimo razumjeti drugoga, slušati drugoga i vjerovati drugom.
Sveti Pavao je govorio da iznad svega mora biti uvijek ljubav. Dakle, to je načelo koje nas uvijek mora nadahnjivati, također i u teškoćama. Samo tako moći ćemo postići rješenja društvenog sklada, gdje različite strane nalaze

zajednički dogovor, na temelju onoga što imaju zajedničko; i za zajedničko dobro, stavljajući na stranu nebitne stvari.

Dobro mi je poznato da su ova načela temelj programa identiteta vaše Gimnazije; i to me jako raduje. Isto tako sam zadovoljan da su upravo prošli tjedan maturanti vaše Gimnazije bili u Vatikanu gdje su mogli neposredno slušati riječi Svetoga Oca koje bacaju svjetlo na Godinu Vjere i na II. vatikanski koncil.

Zato, velikom radošću stavljam danas u ruke svete Terezije Avilske, vaše zaštitnice, ove naše razgovore, naše nade i ove naše želje. Isto tako, stavljam vaše želje i vaše nakane u njezine ruke, moleći da ona izmoli obilje blagoslova za vas, za Požešku biskupiju i za čitavu Crkvu Božju u Hrvatskoj. Amen!


Il Nunzio Apostolico in Pozega per Santa Teresa

Lunedì 15 Ottobre 2012 – Ufficio del Prefetto - Notizie

In occasione della festa di Santa Teresa d'Avila, nella cattedrale di Pozega dedicata alla santa, le parrocchie e le scuole cattoliche ginnasiali e classiche hanno partecipato alla solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Nunzio Apostolico in Croazia, Mons. Alessandro D'Errico e concelebrata dall'Arcivescovo di Osječk-Đakovo Marin Srakić e dal Vescovo di Pozega Anthun Skvorcevic. Mons. D'Errico viene accolto da tutti i presenti e Marijan Aladrović lo ha ringraziato per essere venuto in Pozega-Slavonia.
La celebrazione è iniziata con la tradizionale processione dalla chiesa di S. Lorenzo, nella quale si sono riuniti i rappresentanti di diversi gruppi di fedeli delle parrocchie di Požega, gli studenti e personale della scuola cattolica classica e superiore e della scuola elementare cattolica, i rappresentanti di molte organizzazioni, le forze dell'esercito croato e la polizia.
Alla fine della Messa, il prefetto Marijan Aladrović e il suo vice Ferdinando Troha hanno incontrato il Nunzio Apostolico, l' Arcivescovo di Osijek-Đakovo e il Vescovo di Pozega. Il prefetto Aladrović ha detto che è stato onorato di partecipare alla Messa guidata dal Nunzio Apostolico, e agli ospiti illustri in questa occasione ha dato una monografia su Pozega e dintorni del 1910 ristampato due anni fa per l' 800° anniversario dalla Contea. (Traduzione ad sensum)








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