Del
dialogo aperto interreligioso ed ecumenico, e della comunicazione
sociale del messaggio ecclesiale proprio della missione del Nunzio
Apostolico, Mons D’Errico ha fatto sempre un largo e magistrale
uso. Lasciando esempi e stimolazioni efficaci e duraturi per la vita
culturale e religiosa della(e) Nazione(i) presso cui ha svolto il
servizio diplomatico in rappresentanza del Papa e della Santa Sede.
Lasciando
la Croazia per recarsi al centro del Mediterraneo su incarico di Papa
Francesco per svolgere il nuovo ruolo di Nunzio Apostolico a Malta e
in Libia, l’arcivescovo D’Errico ha ricevuto alcuni segni di
riconoscimento e di gratitutudine per l’opera svolta sia dalle
Istituzioni nazionali ufficiali e sia da significative rappresentanze
della cultura e della vita sociale.
Sul
blog, nei post che hanno commentato le ultime fasi del suo lavoro in
Croazia, già abbiamo fatto cenno dei alcuni di questi
riconoscimenti, come quelli della Presidenza della Repubblica di
Croazia, dell’Amministrazione Comunale della Capitale Zagabria e
dei media croati.
Registriamo
ancora altre due iniziative che hanno voluto riconoscere all’impegno
del Nunzio un valore importante e carico di significati anche
storici. Si tratta della pubblicazione di due volumi che il mondo
giornalistico ha voluto pubblicare per descrivere il ruolo e la
figura del Nunzio D’Errico negli anni di Zagabria; e si tratta del
prestigioso riconoscimento del titolo di Commendatore ricevuto dalla
Presidenza della Repubblica Italiana per tramite dell’Ambasciatore
d’Italia a Zagabria.
Accanto
a questi riconoscimenti pubblici si possono annoverare moltissimi
altri affidati alle parole di stima e di gratitudine di molte persone
che hanno seguito l’opera di Mons. D’Errico. A questo proposito
citeremo un paio di interventi che sono stati postati sulla pagina
social del Nunzio da alcuni suoi amici.
I
Volumi: “Mons. D’Errico amico della Croazia” e “Il timpro
dell’editore”.
Per
la loro presentazione ci affidiamo direttamente alle parole
pronunciate dal Nunzio durante il ricevimento alla Nunziatura del 28
Giugno 2017.
Ho
pensato pure ad un piccolo ricordo da offrire a voi, al termine della
mia missione. E così, grazie alla generosità degli amici di
Vecernji List e di Styria, all'uscita vi saranno consegnati due
volumi, recentemente pubblicati.
Il
primo è una monografia che il giornale ha voluto realizzare circa il
mio servizio in Croazia. Ho accettato volentieri questa iniziativa,
nella quale ho visto soprattutto l'intenzione di presentare al largo
pubblico - e in qualche modo di lasciare ad perpetuam rei
memoriam - qualcosa di scritto circa il modesto contributo che
anch'io, per grazia di Dio, mi sono trovato a dare in questi anni,
per lo sviluppo delle relazioni tra la Santa Sede e la Croazia, nel
campo delle relazioni ecumeniche e del dialogo interreligioso, e per
il processo di crescita di queste belle Chiese particolari, secondo
le direttive di Papa Benedetto XVI prima e del Santo Padre Francesco
poi.
Il
secondo è una raccolta degli articoli più importanti che il Sig.
Jozo Pavkovic, Redattore capo di Vecernji List BiH, ha scritto in
questi anni circa la difficile situazione delpolopo vcroato in BiH,
soprattutto per mia insistenza, perché - come sapete - la
Bosnia-Erzegovina è stata al centro delle mie occupazioni e
preoccupazioni in questi ultimi 11 anni. È veramente un bel volume,
per il quale ho pure avuto l'onore di scrivere l'introduzione. Lo
raccomanderei alla vostra lettura, se non altro per avere un'idea più
chiara delle complesse questioni che ancora si dibattono in Bosnia ed
Erzegovina.
Il
titolo di Commendatore.
Per
questo riconoscimente ricevuto il 5 luglio 2017 presso l’Ambasciata
d’Italia a Zagabria riportaiamo le parole dell’on. Furio Radin.
Cerimonia
molto particolare, quella di stamani nella residenza
dell'Ambasciatore d'Italia a Zagabria, Adriano Chiodi Cianfarani, per
insignire dell'onorificenza di Commendatore dell'Ordine al Merito
della Repubblica italiana il Nunzio Apostolico in Croazia,
arcivescovo Alessandro d'Errico. La particolarità risiede nelle
personalità invitate: ambasciatori di Paesi importanti (Stati Uniti,
Francia, Spagna, ed altri), parlamentari, manager, una ventina di
persone in tutto, rigorosamente italofoni. Anche la storia di questa
commenda è interessante: la pratica, iniziata 25 anni fa, quando
d'Errico ha lasciato la sua missione in Italia per partire
improvvisamente per la Polonia, per una serie di situazioni fortuite
non è riuscita a chiudersi nel corso degli spostamenti del
diplomatico vaticano nel mondo (Thailandia, Pakistan e Afganistan,
Bosnia ed Erzegovina), per realizzarsi soltanto ora, a Zagabria.
D'Errico ha ringraziato di cuore il Presidente della Repubblica
Mattarella, l'ambasciatore Chiodi Cianfarani e la consigliera
diplomatica del Presidente, Emanuela D'Alessandro, per l'alta
onorificenza. Ha sottolineato di apprezzarla moltissimo, perchè la
sua missione è di rappresentare la Santa Sede, ma la sua identità è
fortemente Italiana. Alessandro d'Errico, che parte tra poche ore per
Malta e la Libia, non ha mancato di chiedermi ancora volta come sta
la nostra comunità. Abbastanza bene, gli ho risposto salutandolo
affettuosamente, anche tenendo conto del fatto che, dove sta andando
lui, i problemi sono sicuramente molto più complessi.
Di
seguito incolliamo gli interventi di Jasminka Peric e di Matej
Jurisic postati sulla pagina FB del Nunzio.
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