venerdì 17 aprile 2015

Dalla rete croata video ed attività del Nunzio nel tempo pasquale

Nella settimana che ha preceduto la Pasqua e in quella dell'Ottavario che l'ha seguita, il Nunzio ha vissuto momenti intensi della sua presenza diplomatica e della sua comunicazione ecclesiale in Croazia. Ha anche vissuto momenti ed avvenimenti che hanno assunto per lui significati particolari e personali.
Dalla rete recuperiamo due video: uno che riporta l'intervento dell'Arcivescovo Alessandro D'Errico per l'ordinazione del Vescovo di KRK (vedi questo post sul blog), e l'altro che riporta per intero il suo Messaggio di Pasqua alla Croazia (vedi questo post sul blog).
Di seguito possiamo raggiungere i due video che si ascoltano in italiano della viva voce del Nunzio.




La mattina del Giovedì Santo il Nunzio Apostolico ha partecipato alla Santa Messa Crismale all'Ordinariato Militare, la cui Sede è contigua alla Sede della Nunziatura Apostolica di Zagabria e alla Sede della Conferenza Episcopale della Croazia.

Da un portale parrocchiale locale recuperiamo anche la notizia della partecipazione di Mons. D'Errico alla liturgia del Venerdì Santo nella Parrocchia di San Giovanni Battista di Sv. Ivan Zelina, situata nell'Hinterland a nord-est di Zagabria e nella diocesi di Bijelovar. Con la traduzione ad sensum dal croato possiamo anche leggere brani significativi della sua omelia:

Il Nunzio ha tenuto un'omelia in cui ha parlato del tema centrale della nostra fede - la croce, perché Venerdì Santo è il ricordo della passione e morte di Cristo, e la seconda parte della cerimonia è l'adorazione della croce.
Qual è l'importanza della croce - ha chiesto ai credenti Nunzio.
La croce è un simbolo di fede e per due ragioni. Primo: La Croce ci dice che Dio ci ama e non ci lascia in situazioni difficili; è amore, è il Buon Pastore e sempre in attesa di noi. Osservando la croce possiamo vedere che Dio non ci lascia mai. Dio è il centro della nostra vita. Egli è il mio pastore, mi vuole bene, mi ama: Dio mi ama, il Signore è il mio pastore.
Un'altra ragione per cui la croce è un simbolo di fede la ritroviamo nella frase di Gesù: “Se qualcuno vuole seguire, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”.
Ogni giorno ci incontriamo con la sua croce. Questo è un bene perché siamo purificati e quindi siamo più vicini a Gesù sulla croce. Attraverso la sua Croce, Gesù ci chiama a lui come Simone di Cirene che contribuisce a portare la sua croce.
Con la sua omelia il Nunzio ha esortato i giovani e li ha incoraggiati a non avere paura di prendere la croce. Egli ha raccontato la storia di un uomo che si lamentava delle difficoltà della vita, e che la sua croce era troppo pesante. Allora il Signore gli ha concesso di scegliere una più leggera. Ha provato un paio di croci ed0 ha scelto quella che meglio si adattava a lui: era la stessa croce della quale si lamentava.
Al termine del rito, il Nunzio ha esortato i fedeli a pregare per il Santo Padre, a pregare per il suo impegno e per aiutare a costruire una chiesa che risponde a tutti, che non aspetta che la gente venga a lei, ma realizza per prima l'approccio con le persone.

Per la Veglia Pasquale il Nunzio è stato alla Basilica del Sacro Cuore di Zagabria, officiata dai Padri Gesuiti. L'indirizzo in rete della Basilica risulta disattivato e la notizia è priva di commenti.


Dal portale dell'Arcidiocesi di Zagabria recuperiamo la notizia, arricchita di una vasta galleria fotografica, della concelebrazione del Nunzio della Santa Messa di Pasqua nella Cattedrale della capitale della Croazia insieme con il Cardinale Bozanic e con il presbiterio locale. I link consentono di raggiungere le pagine con l'omelia del Cardinale e con la galleria fotografica.


Omelia del Cardinale Bozanic                                                   Galleria navigabile


I giorni Pasqua e del Lunedì in albis hanno registrato anche una concentrazione spirituale del Nunzio sull'evento della dipartita del suo carissimo confratello sacerdote compaesano don Vincenzo Capasso (vedi questo post sul blog Doctrina et Humanitas), per il quale egli personalmente si è mosso comunicando sui social il testo della sua riflessione e della sua partecipazione al lutto.

CI LASCIA DON ENZO, UN SACERDOTE DAL CUORE D'ORO
Apprendo con grande dolore la triste notizia dell’improvvisa scomparsa di Don Enzo Capasso. E’ una perdita grave per il presbiterio aversano, e in particolare per quelli della mia generazione, che avevamo in lui un sicuro punto di riferimento.
In queste ore di sofferte emozioni, leggo sui "socials" tanti bei commenti circa le sue doti umane e sacerdotali. Ne rendo grazie a Dio: Enzo meritava tanti apprezzamenti e tanta gratitudine!
Anche a me, che lo conoscevo bene - perché avevamo percorso insieme le tappe del cammino di preparazione al Sacerdozio - piace ricordarlo come il Sacerdote del bene “alla spicciolata”, “in punta di piedi”, sempre premuroso e sollecito verso le persone in difficoltà, intelligente, arguto, fedele e sincero.
Ci ha lasciati senza preavvisi, nel giorno di Pasqua e della sua festa onomastica. Viene da pensare che - secondo il suo stile - non abbia voluto dare fastidi. Oppure, che Gesù Eterno Sacerdote abbia voluto chiamarlo più vicino a sé nella data della singolare coincidenza di due eventi tanto importanti per la sua sensibilità sacerdotale. 
Ai suoi carissimi Familiari, già provati da tanti lutti in questi anni, presento sentite condoglianze.
Per tutti – Confratelli, familiari e amici – chiedo a Gesù Risorto, vincitore del peccato e della morte, la luce e la consolazione della fede.
E specialmente in questi giorni sono intensamente unito nella preghiera a quanti domandano per lui il premio eterno.
                                                                                        + Alessandro D’Errico


Riportiamo anche la notizia letta su IKA della partecipazione del Nunzio Apostolico alla Santa Messa con i Neocatecumenali nella Chiesa della Natività di Maria a Zagabria il 10 Aprile 2015.
Riportiamo la traduzione ad sensum dal croato della notizia riguardante la sua omelia.


Il Nunzio ha detto di aver studiato il discorso di Papa Francesco sul Cammino Neocatecumenale e di voler conoscere il Cammino Neocatecumenale in Croazia. Ha ringraziato il parroco Padre Piotr Mai e Padre Przemyslaw Palmowskom per l'ospitalità e al la comunità dei neocatecumenali assemblati ha trasmesso il sostegno di Papa Francesco che ha dedicato l'udienza e la benedizione del 6 marzo a Roma a centinaia di famiglie neocatecumenali che vanno nel mondo per annunciare la Buona Novella.
Egli ha fatto riferimento all'omelia del cero pasquale e al carattere catecumenale della veglia di Pasqua, e ha indicato le candele illuminate di sera come un un simbolo di Pasqua che illumina la nostra mente e riscalda il cuore. Ecco perché Gesù ha detto: "Io sono la luce del mondo". Il Papa sostiene e benedice il Cammino Neocatecumenale perché i neocatecumenali sono in partenza per le missioni in tutti gli angoli del mondo, verso i poveri e verso coloro che sono "lontani" dalla fede, per annunciare nelle strade e tenere la catechesi nelle chiese. La nuova evangelizzazione è un progetto della Chiesa voluta da Papa Francesco, il quale ha detto che a Gesù spesso chiudiamo la chiesa e non gli permettiamo di uscire, "quindi cerchiamo di non frustrare lo Spirito Santo, di imbottigliato e di limitare l'attività del suo carisma".


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