martedì 3 febbraio 2015

La Festa di Don Bosco nel segno dei Giovani e della Vita Consacrata

L'Arcivescovo Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in Croazia, ha celebrato la sera del sabato 31 Gennaio 2015 la Festa di San Giovanni Bosco nella Parrocchia di Maria Ausiliatrice dei Padri Salesiani di Zagabria.
Il Nunzio è stato accolto da D. Pejo Orkić, Provinciale de Padri Salesiani. Alla celebrazione erano presenti anche diversi Padri Provinciali di altri ordini religiosi, insieme con il Presidente della Conferenza dei Superiori Maggiori Croata (HKVRPP), p. Jure Sarcevic, e numerosi sacerdoti, diaconi, monaci, suore e membri di Vita Apostolica. Erano presenti il Sindaco Milan Bandic e molti altri rappresentanti della vita sociale e politica della città di Zagabria; moltissimi giovani, studenti, e numerosi figli spirituali di Don Bosco e dell'intera Famiglia Salesiana (Figlie di Maria Ausiliatrice, Salesiani e Collaboratori di Don Bosco).
Il Nunzio, che ha celebrato insieme con un folto presbiterio, ha tenuto una omelia ricca di riferimenti pastorali ed agiografici, ispirata al Magistero della Chiesa, alle stimolazioni dell'Anno della Vita Consacrata voluto da Papa Francesco, e alla figura e all'insegnamento di Don Bosco. Il testo in croato dell'omelia è stato posto in rete da Laudato.
Le agenzie cattoliche hanno tutte commentato la celebrazione, ed in particolare Laudato ha realizzato anche una video intervista che ha raccolto gli interventi significativi del Nunzio, dei Religiosi e dei Giovani partecipanti.
Di seguito trascrivo prima le parole che il Nunzio ha detto nel corso della video-intervista e poi propongo alla lettura il testo in Italiano della sua Omelia, da lui personalmente predisposto.


Link alla video-intervista
Questa festa di Don Bosco era particolarmente importante perché quest'anno viene nel corso delle celebrazioni dei 200 anni della nascita di Don Bosco, e poi anche nel contesto della celebrazione del l'Anno della Vita Consacrata che anche in Croazia stiamo celebrando con grande fervore. E' venuta questa festa di Don Bosco pochi giorni dopo l'annuncio della nomina del nuovo Vescovo di Krk. E il Santo Padre ha pensato bene durante quest'Anno della Vita Consacrata di scegliere un Vescovo religioso, un Cappuccino, e di nominarlo, appunto, per la Diocesi di Krk, che ha una grande storia. Tra l'altro è la diocesi del nostro Cardinale, il Cardinale Bozanic; era dunque una diocesi alla quale il Santo Padre guardava con particolare attenzione. Durante questa Santa Messa ho potuto vedere l'entusiasmo di questi giovani, di questi ragazzi, che sono assistiti dai nostri Padri Salesiani. Ovviamente questo ci fa ben sperare per il futuro della società e della Chiesa in Croazia. Perché come il Santo Padre sempre ripete, i giovani, i ragazzi, sono il futuro della Chiesa e il futuro della società.  

Festa liturgica di San Giovanni Bosco

Omelia del Nunzio Apostolico
Arcivescovo Alessandro D'Errico
(Zagabria. 31 gennaio 2015)

         Rendo grazie a Dio per la gioia che mi dà di celebrare oggi insieme a voi la Festa di San Giovanni Bosco. Essa è particolarmente importante quest'anno, nel contesto delle celebrazioni del bicentenario della sua nascita, e anche nel contesto dell' Anno della Vita Consacrata, che stiamo celebrando con grande fervore. Vi inviterei a rendere grazie a Dio per il dono che Egli ha fatto alla Chiesa universale di questo grande Santo, per il bene che Don Bosco dispensò durante la sua vita terrena, e per il bene che egli continua ad elargire anche oggi attraverso i suoi figli spirituali della grande Famiglia Salesiana  (e in primo luogo attraverso i Salesiani, le Figlie di Maria Ausiliatrice ed i Cooperatori salesiani). Al tempo stesso, vorrei invitarvi a pregare che l'esempio di San Giovanni Bosco continui ad ispirare tante persone di buona volontà a servire con zelo e disinteresse la Chiesa e la società, ciascuno al meglio delle proprie possibilità.

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         Per la nostra meditazione, vorrei soffermarmi brevemente su due aspetti della personalità e della spiritualità di questo grande Santo. In primo luogo, ricorderete che nel 1988, nel primo centenario della morte di San Giovanni Bosco, San Giovanni Paolo II lo dichiarò ufficialmente padre e maestro dei giovani. E questo perché Don Bosco durante la sua vita donò ai giovani - e specialmente ai più bisognosi - tutto il suo tempo, la sua intelligenza e la sua creatività. Il suo segreto fu di non deludere le loro aspirazioni, il loro bisogno di vita, di gioia, di libertà e di futuro. Ma accanto a questo, la sua preoccupazione costante fu di portarli gradualmente e realisticamente a sperimentare che solo nell’amicizia con Gesù si attuano in pienezza gli ideali più autentici.
         Questa visione educativa integrale mi pare di grande attualità per i nostri tempi, specialmente in Paesi - come la Croazia - che stanno attraversando una delicata fase di profonde trasformazioni sociali. Conoscete meglio di me la situazione. Purtroppo stiamo vivendo un periodo difficile di crisi economica e sociale. Sono tanti i problemi che si presentano nella vita di ogni giorno. Sono tan-

te le incertezze e le preoccupazioni per il presente e per il futuro, specialmente per i giovani.
         Personalmente sono convinto che se vogliamo assicurare alla Croazia ed alla Chiesa un futuro solido e sereno, non bisogna trascurare i giovani, perché essi rappresentano il futuro della società. Perciò - come don Bosco - bisogna pensare da un lato alle loro necessità materiali, prendersi cura della loro formazione professionale e del loro inserimento sociale, fare il possibile per assicurare ad essi posti di lavoro, affinché possano vivere con dignità il loro ruolo. Ma, insieme a questo, bisogna preoccuparsi anche della loro formazione umana e cristiana.
         Perciò siamo molto grati ai membri della Famiglia Salesiana, perché hanno raccolto l’eredità spirituale di Don Bosco, e hanno messo l'educazione e la formazione dei giovani al centro del loro servizio alla Chiesa. E in nome della Chiesa, mi è caro dir loro un grande grazie per quello che fanno e per quello che sono. Il nostro augurio è la nostra preghiera e che essi siano sempre degni figli del loro grande Fondatore, apostoli dei giovani, loro padri e loro guide.

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         La seconda riflessione riguarda più specificamente la spiritualità di Don Bosco, che pure trovo di grande attualità per noi. Nei giorni scorsi mi è capitato di avere tra le mani una bella cartolina della Basilica di Santa Maria Ausiliatrice in Torino, che ritrae il famoso dipinto che si trova in fondo alla Basilica; e cioè il quadro del sogno delle due colonne.
         Don Bosco raccontò lui stesso questo sogno la sera del 30 maggio 1862. Il Santo parlò di una terribile battaglia sul mare: da una parte una moltitudine di imbarcazioni, dall'altra una grande nave. Le piccole imbarcazioni a volte sembravano aver la meglio, perché la nave veniva colpita ripetutamente da ogni parte. E tuttavia essa riuscì a salvarsi grazie al suo timoniere, che la guidò ad ancorarsi tra due colonne emerse dal mare.
         Il significato di questo sogno è chiaro: la nave rappresenta la Chiesa, il timoniere è il Papa, le due colonne alle quali la Chiesa è ancorata sono l'Eucaristia e la Madonna, Aiuto dei cristiani.
        

         Ebbene, a mio modo di vedere questi quattro elementi sono un po' come la sintesi dell'identità cattolica che contraddistingue il popolo croato. E ciò perché proprio su questi elementi la Croazia ha costruito nei secoli la sua storia e la sua cultura, ed è riuscita a superare le difficoltà che periodicamente si sono presentate. Perciò, sono convinto che questi quattro elementi possono ispirare anche oggi un programma concreto di vita cristiana.
         Nella Chiesa, pur tra tante difficoltà, grazie a Dio stiamo vivendo un tempo intenso di primavera spirituale, soprattutto per l’opera instancabile del grande timoniere che è Papa Francesco. Continuando l'opera dei suoi predecessori, egli sta portando una ventata di freschezza evangelica, con la sua parola, il suo esempio, il suo costante richiamo alla semplicità e alla gioia del Vangelo. A lui oggi, secondo l'insegnamento di Don Bosco, vogliamo rinnovare la nostra filiale devozione e assoluta fedeltà.
         Al tempo stesso, con Don Bosco vogliamo riaffermare oggi la nostra fede nei due grandi pilastri della vita cristiana. E cioè, anzitutto nell'Eucaristia, dove troviamo Gesù che si fa realmente presente in mezzo a noi, per essere nostro cibo e nostra bevanda, e attualizzare per noi il sacrificio della Croce.
         Così pure, vogliamo oggi riaffermare la nostra filiale devozione a Maria. Ella non è solo la Madre di Gesù - e perciò Madre di Dio. Ella è anche Madre della Chiesa, di tutti noi, e quindi Ausiliatrice, Aiuto dei cristiani.
         A Lei, insieme a Bon Bosco e a Papa Francesco, ci rivolgiamo specialmente questa sera, auspicando per ciascuno di noi tanta fedeltà all’insegnamento di Gesù e tanto rinnovato l'impegno per il presente e il futuro della società, e specialmente dei giovani. E attraverso Lei e il grande San Giovanni Bosco, imploriamo abbondanza di benedizioni e di grazie sulla nostra cara Croazia, e sulla Chiesa di Dio che è in Croazia. Amen!


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