Il
mese di gennaio del 2015 a Zagabria è stato caratterizzato, oltre
che dagli avvenimenti della vita politica e civile come le elezioni
presidenziali e i ricevimenti ufficiali della diplomazia, anche da
alcuni eventi significativi che hanno riguardato l'episcopato e la
vita ecclesiale in Croazia.
Il
coinvolgimento del Nunzio Apostolico in questi eventi è le chiave di
lettura di questo post che ne propone una sintetica carrellata.
L'elogio
dell'Arcivescovo di Sarajevo
Il
cardinale Vinko Pulic, arcivescovo di Sarajevo, il 13 Gennaio 2015 è
stato ospite a Zagabria del Club Diplomatico che ha promosso una
Giornata per il Riconoscimento internazionale della Repubblica di
Croazia. Egli ha tenuto una conferenza sul tema “1992
– 2015: la Santa Sede e i Croati in Bosnia-Erzegovina", ed ha
sviluppato un importante discorso storico e religioso, nel quale ha
messo in rilievo la funzione della Nunziatura Apostolica di Sarajevo.
Nel descrivere l'opera dei vari Nunzi, il Cardinale ha evidenziato
l'apporto dell'Arcivescovo Alessandro D'Errico, operante a Sarajevo
dal 2005 al 2012, descrivendone l'importanza con i concetti che si
evincono dal commento letto su IKA e tradotto ad sensum dal croato.
Il
Cardinale Puljic ha citato il nunzio apostolico in Bosnia-Erzegovina.
Il primo Nunzio Apostolico fu l'arcivescovo Francesco Monterisi
(1993-1998), poi l'arcivescovo Giuseppe Leanza (1999-2003), poi
l'arcivescovo Santos Abril y Castello (2003-2005), e l'Arcivescovo
Alessandro D'Errico (2005 - 2012), la cui opera è stata forse la più
importante e significativa per la firma dell'Accordo tra la Santa
Sede e la Bosnia-Erzegovina. In questo contesto, il cardinale ha
sottolineato che l'Accordo suddetto è molto buono, ed è ispirazione
e riferimento per la legge per i diritti religiosi e delle libertà,
che viene preparata e formalizzata dal Consiglio Interreligioso.
Importante anche per la pastorale militare, l'Accordo riceve oggi
l'impegno e gli sforzi di attuazione dell'attuale nunzio, mons. Luigi
Pezzuto.
La
nomina del Vescovo di Krk
Le
agenzie cattoliche IKA e Laudato hanno pubblicato con alcuni commenti
il comunicato della Nunziatura di Zagabria relativo alla nomina del
nuovo vescovo di Krk e consegnato da Mons. D'Errico all'Ufficio
Stampa della Conferenza Episcopale Croata a mezzogiorno del 24
Gennaio 2014. Lo leggiamo nella traduzione ad sensum dal croato.
Il
Santo Padre ha accettato la rinuncia dell'arcivescovo Valter Zupan a
pastore della Diocesi di Krk in conformità al canone del Codice di
Diritto Canonico ed ha nominato vescovo della medesima provincia
ecclesiastica P. Ivica Petanjaka, OFM. Cap., ex guardiano di Osijek.
Fra
Ivica Petanjak è nato il 29 agosto 1963 a Đakovo, Arcidiocesi di
Đakovo-Osijek, Parrocchia di S. Michael in Drenje, da una famiglia
di fedeli cattolici. Ha frequentato il liceo a Osijek (1978-1982), e
poi è entrato nel noviziato dei Cappuccini in Karlobag. Va al
servizio militare e al suo ritorno completa il noviziato e prende i
voti temporanei il 4 novembre 1984. Nello stesso anno ha iniziato gli
studi teologici presso la Facoltà Teologica Cattolica di Zagabria.
Prende i voti perpetui nell'Ordine Francescano dei Frati Minori
Cappuccini il 4 ottobre 1988; è stato ordinato sacerdote il 24
Giugno 1990 a Zagabria. Dopo l'ordinazione continua come vice
prefetto di educatori e seminaristi a Varazdin (1990- 1991), e dopo
come pastore associato e cappellano dell'ospedale di Spalato
(1991-1995). E' stato inviato a Roma presso la Pontificia Università
Gregoriana nel 1995, dove ha studiato la storia della Chiesa. Ha
conseguito il dottorato di ricerca nel 2002, difendendo la sua tesi
dal titolo: "Michelangelo Bosdari a Ragusa OFM Capp,
Predicatore, diplomatico, uomo di Governo e guida spirituale
(1653-1729)", lavorando sotto la guida del professor Luigi
Mezzadria. Dopo è diventato maestro di teologia a Zagabria, e dal
2005 al 2011 Ministro provinciale. E' stato parroco di Nostra
Signora di Lourdes a Fiume ed educatore dei postulanti dal 2011, e da
agosto 2014 Guardiano di Osijek e Definitore provinciale.
La
Sessione Congiunta della Conferenza Episcopale Croata e della
Conferenza Episcopale di Bosnia-Erzegovina
Il
26 Gennaio 2014 si è aperta nella sede croata di Zagabria la
Sessione congiunta delle due Conferenze Episcopali. Essa si è
conclusa il giorno dopo con il comunicato ufficiale alla stampa.
La
relazione introduttiva dell'Arcivescovo Zelimir Pulic, Presidente
della Conferenza Croata, ha riguardato un bilancio delle
problematiche affrontate l'anno precedente e la presentazione delle
tematiche attualmente poste in discussione: la nomina del vescovo di
Krk,le procedure per alcune beatificazioni, le inondazioni in alcuni
territori del paese, alcuni temi di attualità croata come le vita
parrocchiale, le missioni, il fenomeno delle migrazioni, e la
solidarietà con le popolazioni cattoliche della Bosnia-Erzegovina.
Sono state approfondite questioni liturgiche comuni e quelle relative
alla formulazione del Martirologio Croato.
L'Arcivescovo
Alessandro D'Errico ha partecipato ai lavori della Sessione Congiunta
ed è intervenuto con una comunicazione che traduciamo ad sensum dal
commento letto su KTA.
Nel
suo discorso il Nunzio D'Errico ha detto che la Chiesa di Dio in
Croazia ha iniziato questo anno di grazia nel migliore dei modi con
la nomina del vescovo di Krk. Si è rivolto a tutti i membri della
CBC, ed uno speciale saluto ha rivolto ai vescovi della BC BH, Ha
voluto rilevare che mantiene vivo il ricordo degli anni in cui ha
servito la Santa Sede e la Chiesa in Bosnia-Erzegovina. Egli ha
sottolineato che, a livello diplomatico, la Santa Sede ha fatto tutto
il possibile per incoraggiare la comunità internazionale ad un
maggiore impegno per la Bosnia-Erzegovina e per i croati nel paese.
In questo contesto, ancora una volta ha invitato i vescovi a
rafforzare il loro impegno e la loro riflessione collegiale sulla
difficile situazione dei cattolici e del popolo croato in
Bosnia-Erzegovina. Ha detto che dal punto di vista della Santa Sede,
l'incontro annuale congiunto delle due Conferenze episcopali è un
evento importante, perché dà la possibilità, non solo per la
comune deliberazione sulle questioni comuni della vita pastorale, ma
anche di stare insieme nel pensare alle sfide che la nazione
cattolica croata deve affrontare nelle reali situazioni concrete.
La
Settimana Teologica-Pastorale
Il
tema della 55.a Settimana Teologica-Pastorale, apertasi il 27 Gennaio
2015 nel Seminario Interdiocesano ed organizzata dalla facoltà di
Teologia di Zagabria, ha riguardato le problematiche del Matrimonio e
della famiglia nella società contemporanea. L'evento ha registrato
la presenza numerosa di teologi e religiosi, di vescovi sacerdoti e
diaconi, di ospiti delle varie confessioni e provenienti da tutti i
paesi dell'area dei Balcani. Il Cardinale Bozanic, Gran Cancelliere
della Facoltà, ha accolto i convenuti con un discorso che ha fatto
risaltare la tematicadella Settimana in relazione al Magistero della
Chiesa e alle indicazioni emerse dal Sinodo dei Vescovi. Ha
annunciato l'incontro nazionale delle famiglie cattoliche croate che
si terrà 19 aprile 2015 presso il Santuario di Nostra Signora di
Trsat a Rijeka, ed ha svolto approfondimenti teologici e spirituali
sul tema della Famiglia.
Per
quanto riguarda l'intervento che il Nunzio Apostolico ha svolto nel
corso dell'incontro propongo la traduzione ad sensum del commento
letto su IKA.
Il
Nunzio Apostolico in Croazia, l'arcivescovo Alessandro D'Errico, nel
suo discorso ha detto che il tema della Settimana Teologica-Pastorale
è particolarmente importante perché si inserisce nel contesto del
pensiero della Chiesa incoraggiato da Papa Francesco, e in vista
della regolare Assemblea del Sinodo dei Vescovi che si terrà a
Vaticano nel mese di ottobre di quest'anno. Il Nunzio ha detto:
"Vorrei condividere la mia gioia per la scelta di questo tema,
che testimonia ancora una volta il rapporto di comunione della Chiesa
di Dio in Croazia con la Santa Sede e il dinamismo delle riflessioni
teologico-pastorali di questa facoltà".
Egli
ha sottolineato che questo argomento è "di grande attualità a
causa delle sfide pastorali che dobbiamo affrontare nel contesto di
profonde trasformazioni che si sono verificati negli ultimi anni e
grazie ai nuovi orizzonti che si sono aperti dopo la piena
integrazione nell'Unione europea della Croazia". Ha ancora
detto:"Sono pieno di fiducia che la riflessione di questa
settimana pastorale si arricchisce dei contributi dei massimi esperti
nel corso di questa settimana pastorali, che saranno di sostegno alle
grandi responsabilità delle varie componenti del Popolo di Dio, in
questo nuovo periodo di evangelizzazione che viviamo e al quale
guardiamo con grande speranza".
La
prima del film "Uzdol
41"
L'evento
realizzato il 28 Gennaio 2015, nell'affollata sala dell'Istituto
Pastorale dell'Arcidiocesi di Zagabria, ha riguardato la proiezione
di un documentario sul massacro di civili avvenuto nel 1992 ad Uzdol
in Bosnia-Erzegovina durante il giorno dedicato alla Festa della
Esaltazione della Santa Croce. Alla prima, che è stata accompagnata
da un dibattito storico e religioso sulla vita e sulla guerra, è
stato presente anche il Nunzio Apostolico insieme con il Cardinale
Bozanic, Arcivescovo di Zagabria, con il Cardinale Puljic,
Arcivescovo di Sarajevo, con il Sindaco di Zagabria Milan Bandic e
con altri esponenti della vita pubblica religiosa e civile.
Dear friends of Croatian people,
RispondiEliminaI am impressed with your kindness displayed in the letters addressing Croatians. Equally I am disappointed to see negative comments on Vatican diplomacy in Croatian press stating that "Serbian diplomatic lobby is quite influential in Vatican" according to the "Church circles". (Vecernji list, 10 Feb 2015, link: http://www.vecernji.hr/hrvatska/mons-kosic-boljsevicki-kadrovi-danas-uce-djecu-da-je-sramota-biti-hrvat-989144 ). I am convinced that it is not a position of Croatian people and that such statements give a false message.
Living far away in Canada, God thanks, I was able to oppose freely (through my writing), but also at great expense, the Croatian diplomacy that made possible in Croatia all failures that no country knows, in spite of a great sacrifice of Croatian people that was promising the justice and prosperity for all. But this one of their greatest failures in the article that features those who "prayed for victory of Mme Grabar-Kitarovic" (instead of Jesus Christ!). I am not leftist, not even political, but this is not surprising at all from our "patriots". If you don't bow in Croatia either to HDZ and their "elects" and their commanding lobbies, or to the communist Josip Broz Tito, the life is tough. But if you oppose them, all kinds of persecutions are possible. The communist practices are still alive in Croatian high government structures and in Zagreb as well. With this feedback, I'd like to express you my support and pray for Croatian people.
I also wish to show you who they supported : Mme Kolinda Grabar-Kitarovic, while at her position in the US, was actually closer than everyone to the Serbian diplomatic lobby.
For exemple, you'll find her pictures here : http://www.teslasociety.com/plaquewreath.htm
Grabar Kitarovic, Minister of Foreign Affairs of Croatia, Serbian President Boris Tadic, Croatian President Stipe Mesic, Vuk Draskovic, Minister of Foreign Affairs of Serbia and Serbian Ambassador to the United States Ivan Vujacic etc.
It is not a secret that former ambassador Miroslav Zuzul who occupies even Dominican monastery in Dubrovnik with his "diplomatic lobbies" was also more often in New york with obscure US lobbies operating mostly through Serbs than in US embassy in Washington. When I worked for Croatia and visited it with a military delegation in 1999, they were proud of their cook that was cooking for former communist criminal Josip Broz Tito! (You can imagine what kind of attacks I faced for disclosing that etc, etc).
Hence, I would like to know first which "diplomatic lobbies" are powerful in Croatia, given all suffering that their "diplomacy" inflicted on us, with all voices being silenced in Croatia about it (and I can understand, they have no principles in fighting whoever doesn't bow to them as to gods).
I closed my website and blogs, for these things are too low to spend our life on them, I lost many years dealing with Croatia; I trust we can just pray and do well wherever God puts us and wait for this to come to the pass.
With my greatest respect, I hope that sharing my experience will be useful to your honorable mission among Croats in Croatia and my beloved Bosnia (sold by Croatian diplomacy too).
May God bless Vatican diplomacy and guard you always.
transferts7@gmail.com
(I would also like to add to my previous comment that I don't understand Italian, just your letters in English.)
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