venerdì 19 settembre 2014

Per un futuro di Dialogo e di Pace. Il Nunzio alla commemorazione di Zrin

Zrin è un luogo simbolo in Croazia. Situato nella Diocesi di Sisak, contigua a quella di Zagabria, porta la memoria di un villaggio raso al suolo e di una parrocchia mai abolita anche se è senza abitanti. Una parrocchia che permane a segno di speranza di un ritorno di una popolazione che fu decimata e sfollata e condotta per la Slavonia all'indomani del 9 settembre del 1943, nel corso della guerra partigiana che interessò la Jugoslavia verso la fine della II Guerra mondiale. Esso è luogo anche del pellegrinaggio di militari e di civili che lo raggiungono annualmente per ricordare gli avvenimenti e le storie patriottiche legati al passato croato e per vivere i progetti e le speranze di pace dell'oggi.
La principale celebrazione quest'anno si è tenuta nella Cattedrale del'Esaltazione della Santa Croce di Sisak, Domenica 14 Settembre 2014 dedicata alla sua Solennità Liturgica, ed è stata officiata dal Vescovo Vlado Kosic che ha voluto accanto il Nunzio Apostolico S. E. l'Arcivescovo Alessandro D'Errico per vivere l'avvenimento nello spirito della Preghiera e della Chiesa Universale.
Il Vescovo diocesano ha tenuto una omelia dai forti accenti storici e spirituali, commemorando gli avvenimenti nella luce del Vangelo e della Fede.
Mons. D'Errico ha rivolto ai numerosi pellegrini un saluto introduttivo con le espressioni di una riflessione sulla pace e sul dialogo tra i popoli di grande impatto esortativo e pastorale. Le parole del Nunzio sono state significativamente riportate dal portale Laudato. Anche la pagina dedicata a Zrin sul social network di Fb ha riaggiornato il proprio stato con la foto che ritrae il Nunzio insieme con un gruppo di veterani ed ha proposto un breve ma significativo video della celebrazione. Un eccellente commento della cerimonia, ampiamente fotografata, è stato postato sul portale della Diocesi di Sisak. 



Di seguito ripresentiamo nel contesto del commento pubblicato da Laudato le parole del Nunzio nella traduzione ad sensum dal croato.


La Santa Messa è stata celebrata dal Nunzio Apostolico nella Repubblica di Croazia, l'Arcivescovo Alessandro D'Errico in comunione con il vescovo di Sisak Vlado Kosic, con il direttore della Fondazione per il restauro della chiesa di Zrin mons. Mark Cvitkušić, con il custode del Sacrario di Zrin il Rev. Arcidiacono Dragutin Papic, e con il Presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Frate Ivica Petanjko. Per la prima volta dalla fine della guerra, l'anniversario della tragedia avvenuta il 9 settembre 1943 a Zrin, a causa del maltempo che ha segnato il territorio, si celebra in questa occasione a Sisak, ove sono giunti diverse centinaia di pellegrini provenienti da tutta la Croazia, in gran parte sfollati di Zrin e loro discendenti. Accolto dal Vescovo Košić il Nunzio D'Errico ha formulato una preghiera speciale per tutte le vittime innocenti di Zrin. Nel suo discorso di apertura egli ha detto: "In questa Santa Messa mi accompagnano alcune riflessioni. In primo luogo, un triste ricordo degli eventi tragici, che in termini di logica umana difficilmente si può capire. Vorrei invitare tutti a pregare per le vittime innocenti di quel tragico 9 settembre 1943, per le loro famiglie, per i sopravvissuti e per coloro che oggi ancora trovano difficile perdonare e dimenticare. Allo stesso tempo, vi invito a pregare per tutte le vittime della guerra, anzi per tutti coloro che hanno perso la vita nei conflitti armati. Purtroppo ancora non mancano focolai di guerra. Come sapete, la Conferenza Episcopale ha chiesto che questa Domenica in tutta la Croazia si preghi per la pace in Iraq e in Ucraina. Preghiamo il Signore della la storia che è il Re della Pace, perché dia tanta luce a coloro che governano i destini dei popoli, ovunque nel mondo, e che non ci sia più l'odio e la guerra. Prego umilmente che il Signore che voglia purificare i ricordi di quel giorno con la sua grazia e con la potenza dello Spirito Santo, e che Egli sostenga tutte le persone di buona volontà che lavorano per il futuro di giustizia e di pace. La speranza cristiana, se si prega, può rafforzare la fiducia tanto necessaria tra le nazioni, al fine di costruire insieme un futuro di dialogo, di progresso e di pace".


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