Tra
gli avvenimenti evidenziati in un recente notiziario (23 gennaio
2014) in lingua croata della Radio Vaticana sono stati commentati
alcuni che riguardano il ruolo del Nunzio Apostolico a Zagabria. Il
primo commento ha riguardato il comunicato divulgato dal Gabinetto
del Sindaco relativo all'indirizzo di auguri per l'Anno Nuovo che S.
E. Alessandro D'Errico, nella veste di Decano del Corpo Diplomatico,
ha rivolto in Palazzo Dverce al Sindaco di Zagabria (vedi il post
precedente su questo blog).
Gli altri commenti hanno riguardato due comunicati ufficiali, uno della Nunziatura Apostolica del 21 gennaio 2014 ed un'altro della Conferenza Episcopale Croata del 22 gennaio 2014.
Gli altri commenti hanno riguardato due comunicati ufficiali, uno della Nunziatura Apostolica del 21 gennaio 2014 ed un'altro della Conferenza Episcopale Croata del 22 gennaio 2014.
Ambedue
i comunicati sono stati emanati per confutare un articolo apparso il
17 gennaio 2014 sul periodico Globus,
i
cui contenuti sono stati proposti in chiave di lettura impropria e
riferiti a fonti utilizzate per rimarcare presunte discordie
ecclesiali.
L'articolo,
a tutto tondo intitolato “Bozanic non è il più importante”, in
pratica ha cercato di mettere in risalto una diminuzione
dell'importanza del ruolo dell'Arcivescovo di Zagabria che sarebbe
legato ad un calo di fiducia in Vaticano verificatosi a causa di una
posizione poco chiara da lui assunta nel merito della questione di
Dajla (vedi questo post sul blog) che coinvolge i rapporti tra lo Stato, la Chiesa croata ed il
Vaticano. La congettura del giornalista si estende anche agli
orientamenti delle attività diplomatiche e all'importanza del ruolo
assunti dal Nunzio Apostolico, il quale, godendo della diretta
fiducia di papa Francesco e degli stretti legami personali con il
Segretario di Stato Mons. Parolin, ed avendo molti contatti con i politici croati, andrebbe assumendo una crescente influenza
nelle nomine episcopali, nelle scelte pastorali e nelle relazioni
politiche in Croazia.
I
comunicati della Nunziatura e della Conferenza Episcopale Croata
hanno chiarito le questioni sollevate dall'articolo ed hanno
precisato in maniera inequivocabile il ruolo concorde e sinergico
svolto dalla Santa Sede, dalla Nunziatura Apostolica e
dall'Episcopato Croato, nel determinare le scelte pastorali della
Chiesa in Croazia.
I
due comunicati sono leggibili in croato sull'Agenzia IKA ed
ampiamente commentati dai media in rete. Di seguito riportiamo, nella
taduzione ad sensum, il commento ai comunicati operato da
Radio Vaticana.
Per
quanto riguarda l'articolo di giornale sul rapporto tra l'episcopato
croato e la Santa Sede, che è apparso di recente su alcuni media, la
Nunziatura Apostolica, ha detto, il 21 Gennaio, di non essere a
conoscenza di nuove direttive della Santa Sede circa le nomine
episcopali in Croazia, le quali continuano ad essere preparate
secondo le norme del Codice di Diritto Canonico. Inoltre, la
Nunziatura Apostolica conferma la piena comunione di intenti e di
servizio tra l'Episcopato Croato, la Nunziatura Apostolica e la Santa
Sede.
Uno stesso annuncio per l'occasione è stato dato
dall'Ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Croata, che
sottolinea che la selezione e la nomina di nuovi vescovi sono chiaramente regolamentate dal Codice di Diritto Canonico. Le
procedure per l'elezione di nuovi vescovi, così come il ruolo dei
singoli attori in questo processo, determinati dal CIC, differiscono
da quelli descritti nel suo articolo sul settimanale "Globus"
dal giornalista D. Hudelist. Inoltre è falso ciò che si afferma sul
conto dell'arcivescovo di Zagabria, il cardinale Josip Bozanić,
l'insinuazione di non avere alcuna influenza in Vaticano, e ciò che
riguarda le decisioni del Nunzio nella Repubblica di Croazia, al
quale lo stesso giornalista attribuisce il comportamento di avere
molta familiarità con i politici croati.
Evidentemente queste affermazioni ignorano il fatto che il Nunzio
svolge il servizio di Decano del Corpo diplomatico, e risponde come
Rappresentante del Santo Padre alle esigenze di dialogo e di
contatti sia con i Vescovi croati e sia con le strutture
politiche croate.
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