![]() |
Mostar 21 marzo 2012 - I relatori della presentazione |
La diplomazia della Santa Sede è una forma specifica di attività e di presenza della Chiesa cattolica nelle varie parti del mondo. A differenza di tutte le altre diplomazie, quella Vaticana è innanzitutto la voce morale dei principi cristiani che cerca di entrare nelle varie aree della vita sociale dove molto spesso si decide del destino delle persone; la sua forza si riflette proprio nella grandezza dei valori che rappresenta. Questa diplomazia, naturalmente, ha i suoi protagonisti specifici, gli Ambasciatori della Santa Sede, più propriamente i Nunzi Apostolici - così sono ufficialmente chiamati - i quali, dove operano, sono i messaggeri (nuntius, lat. - messaggero), del Capo supremo della Chiesa cattolica, il Papa di cui sono i rappresenti, allo stesso tempo, su due livelli: presso le autorità nazionali del paese in cui sono stati inviati e presso quella parte della Chiesa cattolica che si trova in quello stesso paese.
Il
libro, che il caro lettore comincia a sfogliare, è stata preparato
in onore di mons. Alessandro D'Errico, Nunzio Apostolico in
Bosnia-Erzegovina. In realtà, questo è il suo titolo: In
honorem! In
onore del Nunzio Apostolico. Egualmente, in onore di colui che egli
rappresenta. Questo testo vuole essere un’espressione di
gratitudine alla Santa Sede per la cura costante che mostra verso
questa parte della Chiesa cattolica.
Oltre
alla prefazione, compilata dall'arcivescovo di Sarajevo, cardinale
Vinko Puljić,
e alla postfazione, per la quale ringraziamo il vescovo di Banja Luka
e Presidente della Conferenza Episcopale della Bosnia-Erzegovina,
mons. Franjo Komarica, il libro si compone di quattro parti. Ma prima
di queste quattro parti, è pubblicato un articolo introduttivo sui
rapporti dei Pontefici Romani e il popolo croato, con il quale si è
voluto inquadrare tutto ciò che segue nel libro.
Nella
prima parte
vengono trattati i seguenti argomenti:
il rapporto tra
la Santa
Sede
e la Bosnia-Erzegovina
fino ai nostri giorni; la
diplomazia
della
Santa Sede
e
il
Nunzio
Apostolico
al
servizio
dell'uomo
e
dei valori;
l'impegno del
papa
Giovanni
Paolo
II
e della
diplomazia vaticana
a favore della Bosnia-Erzegovina
durante
la guerra
dal
1992
al
1995;
le visite del Nunzio
Apostolico
in
preparazione
all'arrivo
del
papa
Giovanni
Paolo
II
a
Sarajevo;
le visite
del Santo Padre
in
Bosnia-Erzegovina,
con
particolare accento
sul
clima sociale,
economico
e politico
in
cui
sono avvenute;
la riflessione sulla
visita
del
papa
Giovanni
Paolo
II
a Banja
Luka,
come
viaggio apostolico
al
servizio della
fede,
speranza e
carità;
i rapporti della
Santa
Sede
e della Bosnia-Erzegovina
dal
suo riconoscimento fino ad oggi
attraverso
la
stipulazione
dell'Accordo
di base
e
dell'Accordo
circa l’assistenza religiosa ai fedeli cattolici, membri delle
Forze Armate;
c’e’ anche un articolo
sull'Accordo
di
base tra la
Santa
Sede
e
la Bosnia-Erzegovina
in
relazione alla
Chiesa
ortodossa serba
e
alla
Comunità
islamica;
e
un articolo sull'erezione della
Facoltà
di teologia
a
Sarajevo.
Nella
seconda parte,
dal titolo "Messaggero
di
pace:
l'arcivescovo Alessandro
D'Errico"
si presentano
brevemente
la
vita
e
il lavoro del
Nunzio
Apostolico
con un ricordo
della
sua terra natale,
la
formazione
diplomatica
e intellettuale, il
suo percorso sacerdotale,
il
suo servizio
nelle
nunziature
apostoliche
in
tutto il mondo,
alcuni estratti
dalle
sue
più
importanti
omelie
e
discorsi
ed anche
una lunga intervista
in
cui ha
risposto
a varie domande.
E'
noto
che
il
lavoro di
ogni
diplomatico
porta
un
obbligo
naturale
e
una moltitudine di
opportunità
che
conducono spesso
ad incontrarsi
con i
rappresentanti
dei
vari governi,
con i leader religiosi, con gli operatori culturali e
con la gente comune.
Il ministero
pastorale
di vescovo da la possibilità al Nunzio Apostolico di essere spesso
tra
i
fedeli cattolici.
Tutte
queste persone, in questo modo, acquisiscono una propria personale
esperienza, pensieri
e
opinioni, sul Nunzio Apostolico
e sulla
sua modalità
di
azione.
Ecco
allora la ragione per cui
la
terza parte
del
libro
offre
diverse testimonianze di persone
viventi
sull'arcivescovo
Alessandro
D'Errico:
i rappresentanti di
governo,
della diplomazia,
delle Chiese
e comunità religiose,
di operatori sociali e
altre persone
provenienti
dalla Bosnia-Erzegovina,
dalla Repubblica di Croazia e del Montenegro e i rappresentanti
della
comunità internazionale.
Il
quarto capitolo
del
libro,
sotto
forma di
allegato,
riporta importanti
documenti
internazionali,
in
più lingue, alla cui stesura mons.
Alessandro
D'Errico
ha direttamente
partecipato,
come
rappresentante
della Santa
Sede,
alla guida della parte ecclesiastica
delle
Commissioni
miste
che hanno preparato
questi accordi.
Ecco
i
testi:
l’Accordo
di base
tra
la Santa
Sede
e la Bosnia-Erzegovina
con
il suo
Protocollo
Addizionale,
l’Accordo
tra la Santa Sede e la Bosnia-Erzegovina circa l’assistenza
religiosa ai fedeli cattolici, membri delle Forze Armate di
Bosnia-Erzegovina,
e
l’Accordo di Base
tra
la
Santa
Sede
e
il Montenegro.
Circa la natura di
tali accordi internazionali
che, di regola, hanno un’importanza
storica,
questa
parte
del
libro
sarà
certamente di buon grado consultata dagli specialisti che si occupano
di
diritto
internazionale.
Questo
vale anche
per
gli esperti stranieri,
perché questi trattati sono
stampati
in
parallelo
non solo in croato
e montenegrino, ma anche in inglese
e
in italiano.
Crediamo
che
contribuiscono
a rendere interessante questo libro
anche le pagine in cui sono pubblicate
numerose
foto,
che
sono
sia una
sorta di
ricordo
della
vita
passata
di
mons.
Alessandro
D'Errico,
sia
un’illustrazione
della
sua attività
come
sacerdote, vescovo e Nunzio Apostolico.
Lecturis
fortunam salutemque!
Nessun commento:
Posta un commento